12.46 Il Sentiero dell'Ecomuseodella Pastorizia: Sambuco - Moriglione San Lorenzo - Pontebernardo
Il Sentiero dell'Ecomuseodella Pastorizia: Sambuco (1183 m) - Moriglione di Fondo (1438 m) - Moriglione San Lorenzo (1435 m) - Castello (1333 m) - Pontebernardo (1312 m)
+546 / -417
Dislivello [m]
2:55 - 3:15
Tempo [h:mm]
9058
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Una lunga traversata, adatta alle mezze stagioni per la buona esposizione.
Nonostante le quote non elevate si attraversano ambienti vari, dai pascoli ai
boschi, e numerose borgate, il tutto al cospetto di splendide montagne
dall'aspetto dolomitico come il Monte Bersaio o l'immensa parete de Le Barricate.
Pontebernardo ospita il piccolo ma grazioso Museo della Pastorizia, facente parte
dell'ecomuseo omonimo, assieme a questo itinerario.
Se non si dispone di due auto, bisogna fare affidamento sulle corriere di linea
per il rientro a Sambuco.
Da piazza dei Caduti a
Sambuco
(1183 m)
112,
si segue via Umberto I in direzione del cimitero; dopo un centinaio
di metri si imbocca a destra via Moriglione e, subito dopo, si svolta a sinistra.
Le origini della pecora sambucana si perdono nella notte dei tempi e il suo
allevamento ha rappresentato per secoli un aspetto fondamentale dell'economia
della Valle Stura.
Fedeli compagne dei molti pastori transumanti che salivano
e scendevano lungo le "draje" (antichi tratturi) per spingersi fino ai pascoli
della Francia meridionale, le pecore sambucane sono animali rustici e molto agili,
che ben si adattano a pascoli estivi ripidi e pietrosi, sopportando temperature anche molto rigide.
La razza ha rischiato pochi decenni or sono l'estinzione; poi, nel 1988, è stato creato a
Pontebernardo il Centro per la selezione degli arieti: ogni inverno qui viene custodita una
sessantina di arieti, scelti già alla nascita nei singoli allevamenti dal
Consorzio Escaroun, e distribuiti poi alle aziende per la monta.
Tale iniziativa ha permesso il recupero della pecora sambucana, allevata quasi esclusivamente
nei comuni della della media e alta Valle Stura e oggi presente
con una consistenza di circa 4500 capi distribuiti in una sessantina di allevamenti.
La sambucana è una razza ovina da carne, ma produce anche una lana molto fine
e fitta e un latte un tempo usato soprattutto per l'alimentazione degli agnelli e il consumo
familiare, da cui si oggi si ricava la tipica “toumo”.
[I Sentieri della Storia, pp.126-127]
Un stradina asfaltata, che diventa sterrata
appena superate le ultime abitazioni (segnavia P55), s'inerpica assai ripida tra
ampi terrazzamenti. Dopo un paio di svolte, si passa un rio su solido ponte in
legno e si perviene a un bivio: la sterrata prosegue verso destra per borgata
Serre,
mentre a sinistra si stacca un'ampia mulattiera per
Moriglione
(la palina, posizionata nei pressi
dell'impluvio del rio, si trova una ventina di metri prima del bivio).
La mulattiera, dal fondo inerbito, guadagna quota con continui cambi di pendenza,
ma resta sempre agevole ed estremamente piacevole. Ignorata una traccia che
scende a sinistra, si continua il lungo traverso verso nord-ovest finché,
ormai in vista di
Moriglione San Lorenzo,
si volge decisi a nord.
Ora su comodo sentiero, ci si addentra nell’incassato vallone del
Rio Bianco
con percorso quasi pianeggiante; lasciato a destra il bivio per
Serre,
si giunge all’impluvio del vallone e si attraversa il succitato
torrente su un bel ponte in legno.
La salita riprende sul versante opposto: passato quasi subito un piccolo rio,
un comodo traverso conduce ai pochi ruderi di
Moriglione di Fondo
(1438 m, fontana)
8.
Una pista inerbita aggira verso destra le case e continua il mezzacosta
9,
assecondando l'orografia dei versanti. Divenuta strada sterrata,
prosegue fino alla vicina chiesetta di
Moriglione San Lorenzo
(1435 m, 1:05 - 1:15 ore da
Sambuco)
1023.
Oltre la chiesa, la sterrata attraversa le belle case della borgata e
si immette sulla stradina asfaltata proveniente da
Pietraporzio
(fontana), in corrispondenza di un tornante. Si segue la strada, che
da qui diventa sterrata, verso destra in leggera salita.
Poco oltre il primo tornante si abbandona la carrareccia per un sentierino
che si stacca a sinistra e si dirige verso ovest; il sentiero traversa in
leggera salita lungo ripidi pendii di erba e radi arbusti, quindi entra
in un bosco di pino silvestre e spiana.
Dopo un lungo mezzacosta, quando inizia a perdere quota, il sentiero dapprima si
trasforma in comoda mulattiera poi si immette su una pista sterrata.
Si scende verso destra, fino a raggiungere una più ampia strada sterrata.
Si svolta ora a sinistra, continuando la discesa fino alle vicine case di
Castello
(1333 m, 0:55 - 1:00 ore da
Moriglione San Lorenzo,
fontana)
5.
A
Castello
la strada diventa asfaltata; senza entrare nella borgata, nonostante la
segnaletica un poco fuorviante, si imbocca subito la mulattiera inerbita
che si stacca verso destra all'interno del tornante della strada.
Superati una fontana e un tavolo da pic-nic, la mulattiera passa alle spalle
di un grosso cascinale isolato
4
dal caratteristico frontespizio color rosa e si
trasforma in sentiero.
Ignorata poco dopo una diramazione a sinistra, ci si innalza verso destra
con stretti tornanti tra roccette e detriti, ai margini di ampi terrazzamenti.
Ripreso l'andamento a mezzacosta, appena rientrati nella pineta si lascia a
destra un evidente sentiero e si scende a sinistra; quasi subito si esce dal
bosco, perdendo quota tra vecchi terrazzi, al cospetto dell'imponente parete
sedimentaria de
Le Barricate.
Giunto in località
“Suort l'Amant”
6,
il sentiero piega deciso verso destra (nord-est) e si addentra in un incassato
vallone fino a raggiungerne l'impluvio.
Si supera su passerella il corso d'acqua, quindi si prosegue in discesa sulla destra
idrografica del
Rio Conforent
(attenzione che in questo tratto il sentiero può risultare
invaso dall'acqua).
Ora alto sulla profonda forra scavata dal torrente, il
sentiero, divenuto più ampio, raggiunge una piccola pista sterrata:
trascurata la diramazione di destra, si attraversa verso sinistra su ponte
in cemento il rio fin qui costeggiato quindi, con breve risalita, si entra
nell'abitato di
Pontebernardo
(1312 m, 0:55 – 1:00 ore da
Castello),
sbucando presso la
Parrocchiale della Beata Vergine Maria Assunta711.
Nel 1997 viene istituito a
Pontebernardo
l'Ecomuseo della Pastorizia,
passaggio decisivo per la conservazione della pecora sambucana e punto di riferimento
per gli allevatori.
Tra gli scopi dell'Ecomuseo, studi sulla razza e sull'attività pastorale, oltre
alla conservazione della memoria dell'epopea dei pastori transumanti, che facevano la “Routo”
dai pascoli di pianura di Crau e Camargue ai pascoli alpini – e viceversa –
trasferendo le pecore degli allevatori francesi.
Il fenomeno, ben vivo nella tradizione e descritto dalle testimonianze raccolte, si è concluso
solo poche decine di anni fa, con le ultime partenze per la “Routo” risalenti agli anni '60
del secolo scorso.
[I Sentieri della Storia, pp.126-127]
Accessi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Stura fino a Sambuco.
Si svolta a destra alla prima delle due deviazioni per Sambuco, arrivando a lasciare
l'auto nella piazza principale della borgata.
Note
--
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.13] [AsF n.6] [IGC n.7] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Autunno 2013
[Ultimo aggiornamento scheda: Primavera 2021]
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