12.30 Sambuco - Rifugio Don Martini - Colle della Bandia
Sambuco (1183 m) - Gias Mure (1845 m) - Rifugio Don Martini (2068 m) - Colle della Bandia (2408 m)
+1240 / -15
Dislivello [m]
3:40 - 4:10
Tempo [h:mm]
9117
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Periodo consigliato [mese]
Il tratto iniziale del Vallone della Madonna è caratterizzato da una profonda e rinserrata gola scavata dal torrente, che si risale sul versante sinistro orografico con una infinità di tornanti. Oltre il Gias Mure il paesaggio muta improvvisamente e lascia il posto a dolci declivi e sterminati pascoli, risaliti però con una monotona pista sterrata. Il Colle della Bandia da accesso all'omonimo, splendido, altopiano.
Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA
A | Da Sambuco (1183 m) a: | Dislivello [m] (andata e ritorno) |
Tempo [h:mm] (andata e ritorno) |
Distanza [m] (andata e ritorno) |
Difficoltà | Segnavia |
---|---|---|---|---|---|---|
B | Gias Mure (1845 m) | +675 / -13 (+688 / -688) |
2:00 - 2:15 (3:25 - 3:55) |
4620 (9240) |
E | P06 » P34 |
C | Rifugio Don Martini (2068 m) | +898 / -13 (+911 / -911) |
2:40 - 3:00 (4:35 - 5.15) |
6311 (12622) |
E | P34 |
D | Colle della Bandia (2408 m) | +1240 / -15 (+1255 / -1255) |
3:40 - 4:10 (6:25 - 7:15) |
9117 (18234) |
E (1) | P34 » = |
(1) T/E nel tratto compreso tra il Gias Mure e il Colle della Bandia.
Dalla piazza in centro a
Sambuco
(1183 m)
si percorre via Umberto I in direzione sud-est, quindi si svolta a destra in
via Colle del Mulo. Quando la viuzza diventa a fondo naturale si trascura una diramazione a
sinistra e si prosegue diritti.
Poco oltre si ignora anche la diramazione a destra su un ponte carrabile per
Chiardoletta
e il
Colle di Neraissa
(segnavia P06),
e si continua in modesta salita lungo la strada sterrata (segnavia P34).
Poco prima del suo termine la strada si biforca: ignorato il
ramo di sinistra per le
Grange Serre
e
Moriglione,
si svolta a destra.
Dopo pochi metri la strada si trasforma in sentiero
Si attraversano in sequenza due affluenti ed il
Torrente della Madonna,
quest'ultimo su un ponticello, e si comincia subito a risalire
pittosto ripidi il versante sinistro orografico del
Vallone della Madonna.
Il sentiero s'innalza tra pini silvestri e latifoglie, concedendo di tanto
in tanto qualche breve tratto con pendenze meno accentuate.
Intorno a quota 1340 si lasciano a sinistra il bivio con il
"Sentiero delle nove borgate"
ancora per le
Grange Serre
e,
qualche metro dopo, il bivio a destra con lo stesso sentiero che sale a
Chiardoletta.
Ora in un bosco di pino silvestre, con pochi tornanti e lunghi traversi
ci si porta all'imbocco della stretta forra che pare sbarrare il vallone.
Si esce momentaneamente dal bosco e si comincia una interminabile serie
di tornanti che sale a destra della gola rocciosa.
Giunti in cima alla gola, dove una cascatella solca una levigata roccia
calcarea
10,
il sentiero arriva a lambire il torrente sul fondo idrico del vallone.
Voltandosi all'indietro si può osservare quanto sia stretta e profonda
la fenditura che l'acqua ha scavato nella viva roccia
1, mentre dall'alto dominano le
Rocce Forni
2.
Passato un piccolo rio su passerella in legno e trascurato a sinistra il
sentiero per il
Monte Bersaio,
un paio di tornanti conducono al riattato
Gias Mure
(1845 m, 2:00 - 2:15 ore da
Sambuco)
9,
affacciato sulla gorgia appena risalita
3,
e ad un isolato pilone votivo.
Entrando nella
Val Chiaffrea
il paesaggio cambia improvvisamente: il panorama si apre e dolci pendii
pascolivi sostituiscono le severe e scoscese pareti rocciose.
La salita continua lungo la pista sterrata che raggiunge il gias da monte:
traversando a mezzacosta e seguendo di fatto il corso del torrente,
inizialmente la pista procede verso est, poi piega a nord,
lascia a destra la traccia
per il
Colle Serour
e il
Monte Nebius,
svolta ancora verso nord-ovest e raggiunge la
Grangia Bastiera,
oggi riattata e trasformata nel
Rifugio Don Martini
458
(2068 m, 0:40 - 0:45 ore dal
Gias Mure,
fontana).
Oltrepassato il rifugio, un monotono e lungo traverso tra i pascoli
interrotto solo da una piccola pozza d'acqua ai bordi della strada
6,
conduce al bivio, sulla destra, con il sentiero per il
Colle della Bandia
e il
Colle Valcavera
(segnavia P34).
Abbandonata la pista sterrata, che prosegue verso il
Gias Chiaffrea
(o Gias Ciaffrea),
si imbocca il sentiero che, passato un piccolo rio,
s'innalza fin sopra una balza. Con fondo ora inerbito e pendenze modeste
il sentiero si riporta sulla sterrata abbandonata in precedenza, qui più ampia,
che scende da monte al
Gias Ciaffrea.
La carrareccia, dopo circa 200 metri, stacca a destra il sentiero
(segnavia GTA) per il
Colle Valcavera,
(q.2300 circa)
e serpeggia ancora a lungo
7
ed infine si immette sulla rotabile ex militare proveniente dal
Colle Valcavera,
proprio ai margini
dell'Altopiano della Bandia.
Svoltando a sinistra si giunge in poche decine di metri al ben poco evidente
Colle della Bandia
(2408 m, 1:00 - 1:10 ore dal
Rifugio Don Martini).
Accessi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Stura fino a Sambuco. Si svolta a destra alla prima delle due deviazioni per Sambuco, arrivando a lasciare l'auto nella piazza principale della borgata. Poche decine di metri prima della piazza, sulla destra, ha inizio l'itinerario in Via Colle del Mulo.
Note
In alta stagione conviene salire a Sambuco dalla seconda deviazione
che si stacca dalla statale, arrivando ad un posteggio più ampio.
Alla data del rilevamento non erano presenti paline segnavia per il
Rifugio Don Martini, invece ancora indicato come Grangia Bastiera.
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.13] [AsF n.6] [IGC n.7]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Estate 2012
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