Itinerario 11.64

11.64 Roaschia - Colletto di Punta della Riva - Roaschia

Roaschia (803 m) - Tetti Malanoce (1068 m) - Colletto di Punta della Riva (1265 m) - Tetti Virutra sottana (1034 m) - Roaschia (803 m)

+471 / -471

Dislivello [m]

2:20 - 2:40

Tempo [h:mm]

5622

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Di sicuro una escursione diversa dall'usuale: di fatto si è sempre chiusi nel fitto bosco, senza scorci panoramici, su tratti di sentiero sovente ripidi e senza un solo posto per una comoda sosta. Nonostante ciò, il Colletto di Punta della Riva, con i suoi faggi e le sue bianche rocce calcaree affioranti, svela un suo fascino particolare. I tempi di percorrenza e i dislivelli, piuttosto contenuti, permettono di compiere l'anello tutto d'un fiato e rimandare la sosta pranzo all'area pic-nic della Sorgente Dragonera, quando ormai si è tornati alle porte di Roaschia.

Carta schematica - Itinerario 11.64

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

Scarica la traccia
GPS in formato GPX
(qualità alta )

Profilo altimetrico - Itinerario 11.64
A Da Roaschia (803 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Colletto di Punta della Riva (1265 m) +471 / -9m 1:30 - 1:40 3218 E N45B » N45
C Tetti Virutra sottana (1034 m) +471 / -240 1:55 - 2:10 4112 E N45
D Roaschia (803 m) +471 / -471 2:20 - 2:40 5622 E N45 » N29

Ai margini del paese di Roaschia (803 m) 12, una cinquantina di metri oltre il posteggio, a destra della strada provinciale e a fianco di un pilone votivo in mattoni, ha inizio una stradina asfaltata per la Sorgente Dragonera.

Nel 2022 l'artista Marilisa Giordano incomincia il lungo lavoro di arricchire le case di Roaschia con pitture murali che raccontano personaggi, famiglie e antichi mestieri di questo piccolo borgo 1314. In quell'anno verranno portati a termine i primi cinque dei ben 13 murales previsti dal progetto.

[-]


Dopo alcune decine di metri si incontrano, a sinistra dell'asfalto, una stradina sterrata e due mulattiere inerbite che si staccano nello stesso punto. Si imbocca la diramazione di mezzo, la mulattiera inerbita individuata dalle indicazioni per la Punta della Riva (segnavia N45B).
Quasi subito la mulattiera si trasforma in una più ampia pista sterrata e procede quasi rettilinea in leggera salita. Con il fondo della carrareccia che migliora ancora, si lascia a sinistra una diramazione sterrata che passa su ponte il Torrente Biale e si continua innanzi 3. La sterrata passa ai piedi di scoscese pareti rocciose e termina presso un piccolo sbarramento sul corso d'acqua. Si scavalca allora il Torrente Biale su un ponte sospeso 4 e, sulla sponda opposta, si segue una pista sterrata che conduce, con un breve tornante, alla soprastante strada asfaltata.
Si continua a destra, fino al primo tornante, quando si imbocca a sinistra la strada sterrata che si stacca a destra. In leggera discesa, la carrareccia arriva a lambire la sponda (destra idrografica) di un ruscello 5, quindi incontra un bivio: qui si lascia innanzi la strada sterrata e si svolta sul sentiero a destra.
Il sentiero prosegue a fianco del ruscello, poi lo scavalca su un ponte in legno e subito s'innalza piuttosto ripido con stretti tornanti nel bosco misto di latifoglie. A quota 978 si ignora la diramazione a sinistra che si inoltra nel Vallone Malanus diretta alla Cascata del Bedale, e si continua la faticosa salita nel fitto bosco, che poco a poco si trasforma in faggeta 6. Una ripida rampa lungo la linea di massima pendenza conduce ai ruderi dei Tetti Malanoce (1068 m circa), circondata da vecchi terrazzamenti ormai completamente coperti dal bosco di invasione.
A quota 1132 circa, il sentiero stacca a sinistra una diramazione poco evidente (che si trascura) e volge decisamente a destra (nord nord-ovest). I tornanti ora si diradano, e si sale essenzialmente con ripidi traversi in diagonale 7 fino alla dorsale est di Punta della Riva, ai piedi di un caratteristico pinnacolo roccioso. Si segue il crinale verso sinistra, 8, poi lo si scavalca e si continua tagliando in piano il pendio coperto di faggi.
Si giunge così ad un colletto tra la Punta della Riva e il Monte Casternaud, arbitrariamente denominato Colletto di Punta della Riva (1265 m, 1:30 - 1:40 ore da Roschia) 9.

Il colletto è segnalato da una palina come Punta delle Riva e quotato 1350 m. La quota riportata nella segnaletica si riferisce però alla vetta di Punta della Riva, che si trova più a sud e ad una quota di quasi cento metri maggiore rispetto a quella del valico.

Oltre il colletto si inizia a perdere quota: un esile sentiero, non sempre evidente, scende assai ripido a tornanti all'interno del bosco ceduo di faggio 10. La lunghissima discesa termina su una pista forestale, che si segue verso destra. La carrareccia scende adagio nel bosco e, dopo aver staccato una vecchia pista da esbosco a sinistra, giunge ad un bivio non segnalato e non facilmente individuabile. A destra della strada bisogna infatti rintracciare una vecchia mulattiera che, in discesa più ripida e con percorso quasi rettilineo, porta rapidamente alle poche case di Tetti Virutra sottana (1034 m, 0:25 - 0:30 ore dal Colletto di Punta della Riva) 11.

Fino a qualche anno or sono molte delle abitazioni di Tetti Virutra sottana mostravano ancora il tipico tetto in paglia di segale 1. Oggi, delle vecchie coperture, restano ben poche tracce, sostituita da lamiera o rivestite da teloni in plastica.

Tra le vecchie abitazioni giunge da valle una piccola stradina asfaltata: la si segue in discesa finché non si immette su un'altra minuscola strada asfaltata. Si va a destra e si passa su un ponte in cemento il rio che solca il Vallone della Freida, Alternando tratti sterrati a tratti asfaltati la rotabile, sempre in discesa, in circa un chilometro la strada lascia a sinistra il bivio per la Sorgente Dragonera (deviazione brevissima che merita di essere effettuata), quindi arriva a Roaschia (803 m, 0:25 - 0:30 ore da Tetti Virutra sottana), proprio nel punto in cui aveva avuto inizio l'itinerario.

La grotta da cui scaturisce la Sorgente Dragonera 2 è lunga 130 metri, e le prime esplorazioni risalgono al 1962. E' però nel 1968, esattamente il 15 maggio, che si sfiora la tragedia. Tre speleosub si immergono fino alla saletta a quota -15m, abbandonando però la corda di sicurezza che si era bloccata. Una nuvola di fango intorpidì le acque, azzerando di fatto la visibilità. Dei tre, solo quello rimasto un poco più indietro riuscì, abbastanza fortunosamente, a guadagnare l'uscita e a dare l'allarme. I due compagni sbagliarono invece il percorso di risalita, trovandosi in una pozza sifone di pochi metri. Era ormai sera, e i due decisero di fermarsi in attesa dei soccorsi. I quali, dopo tentativi infruttuosi, però desistettero. Dopo quasi 14 ore, con l'acqua tornata nuovamente limpida, i due speleosub intrappolati al freddo e affamati decisero di tentare il tutto per tutto e cercare la via per conto loro: muovendosi lentamente, per non sollevare fango, i due si imbatterono in una corda lasciata dai soccorritori e riuscirono a tornare alla luce del sole.
Dalla sorgente, un tempo solo nota come l'öy, sgorga acqua in notevole quantità e di ottima qualità: analisi, ormai del 2009, la classificano come "acqua oligominerale microbiologicamente pura, con discreta dotazione di calcio e magnesio, povera di sodio, con pochissimi nitrati."

[Pannello informativo in loco]
[Comune di Roaschia, Grotta della Dragonera]

Accessi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso fino ad Andonno dove si svolta a sinistra sul ponte che attraversa il Torrente Gesso. Oltre il ponte si svolta a destra per Roaschia. Alla rotatoria all'inizio di Roaschia ci si tiene a destra, sulla circonvallazione, e si lascia l'auto in uno dei due ampi posteggi che si incontrano poco dopo ai lati del ponte carrabile che porta nel centro del paese.

Note

--

Pernottamento

--

Cartografia

[Fra n.15] [AsF n.4] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Autunno 2024

QR code

Inquadra il QR code con l'apposita App del tuo telefonino per essere indirizzato a questa pagina web.

QR Code - Itinerario 11.64

Non sono presenti commenti per questo itinerario.

Commenta l'itinerario 11.64

1 - Tetti in paglia di segale, ormai scomparsi, a Tetti Virutra sottana (2006)
1 - Tetti in paglia di segale, ormai scomparsi, a Tetti Virutra sottana (2006)
6 - In faggeta, lungo il sentiero per il Colletto di Punta della Riva (2024)
6 - In faggeta, lungo il sentiero per il Colletto di Punta della Riva (2024)
9 - Al Colletto di Punta della Riva (2024)
9 - Al Colletto di Punta della Riva (2024)
14 - Il murale del calzolaio a Roaschia (2024)
14 - Il murale del calzolaio a Roaschia (2024)
13 - Il murale del sarto a Roaschia (2024)
13 - Il murale del sarto a Roaschia (2024)
11 - Tetti Virutra sottana (2024)
11 - Tetti Virutra sottana (2024)
7 - Un tratto di sentiero in faggeta verso il Colletto di Punta della Riva (2024)
7 - Un tratto di sentiero in faggeta verso il Colletto di Punta della Riva (2024)
8 - Tra rocce e faggi sul crinale che adduce al Colletto di Punta della Riva (2024)
8 - Tra rocce e faggi sul crinale che adduce al Colletto di Punta della Riva (2024)
12 - Veduta su Roaschia (2024)
12 - Veduta su Roaschia (2024)
3 - La strada sterrata che costeggia il Torrente Biale (2024)
3 - La strada sterrata che costeggia il Torrente Biale (2024)
4 - Il ponte sospeso sul Torrente Biale (2024)
4 - Il ponte sospeso sul Torrente Biale (2024)
5 - Un tratto di strada sterrata a fianco di un affluente del Torrente Biale (2024)
5 - Un tratto di strada sterrata a fianco di un affluente del Torrente Biale (2024)
10 - In discesa verso Tetti Virutra sottana, sempre nel bosco di faggio (2024)
10 - In discesa verso Tetti Virutra sottana, sempre nel bosco di faggio (2024)
2 - La Sorgente Dragonera (2017)
2 - La Sorgente Dragonera (2017)