Elva, borgata Serre (1639 m) - Molino Allioni (1415 m) - Chiosso inferiore (1520 m) - Chiosso superiore (1663 m) - Colle di Baletti (1802 m) - Grange Garneri (1817 m) - Grange Laurenti (1805 m) - Grange Viani (1835 m) - Grangette (1709 m) - Baudini (1703 m) - Martini (1717 m) - Elva, borgata Serre (1639 m)
+488 / -488
Dislivello [m]
4:35
Tempo [h:mm]
-
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Itinerario ad anello, di media durata, che porta alla scoperta di
alcune delle più caratteristiche borgate del Comune di Elva, come
Chiosso e Grange Garneri. Da non perdere anche il capoluogo,
Borgata Chiesa, con le magnifiche pitture di Hans Clemer
all'interno della Parrocchiale.
Il sentiero presenta molti tratti agevoli, su strade sterrate
o piccole strade asfaltate, alternati a tratti escursionistici
che non sempre risultano agevoli per la presenza di guadi,
scarsa segnaletica o tracce poco evidenti.
Mappa su base CTR Piemonte
A
Da Borgata Serre(1639 m) a:
Dislivello [m]
Tempo [h:mm]
Distanza [m]
Difficoltà
Segnavia
B
Molino Allioni(1415 m)
+37 / -261
0:40 - 0:45
2444
T
-
C
Chiosso superiore(1663 m)
+285 / -261
1:30 - 1:40
4533
T (1)
-
D
Colle di Baletti(1802 m)
+424 / -261
1:45 - 1:55
5341
E
-
E
Grange Garneri(1817 m)
+481 / -303
2:10 - 2:25
6813
E
-
F
Borgata Serre(1639 m)
+488 / -488
4:35
-
E
-
E e in caso di acqua abbondante nel guado tra Molino Allioni e Chiosso inferiore
Dal piazzale presso la
Parrocchiale di Santa Maria Assunta
si prende la strada comunale che scende verso N in direzione del
Vallone del Bedale Maggiore.
Lasciato quasi subito il bivio a destra con la strada comunale per
Goria e
Cucchiales,
si scende ancora per un breve tratto fino ad imboccare, ancora a destra, la strada per le borgate
Dao
e
Chiosso.
Attraversata la borgata
Villar,
si prosegue fino alla borgata
Reynaud2.
Qui, nei pressi delle ultime case,
si stacca sulla sinistra in discesa una vecchia mulattiera che raggiunge la
Cappella di San Bernardo3,
primo edificio religioso edificato nel comprensorio di
Elva.
La discesa prosegue abbastanza decisa
fino a raggiungere la sterrata che serve la borgata di
Molino Allioni.
Prima di svoltare a destra per
Molino Allioni,
è possibile una breve digressione seguendo la sterrata verso sinistra fino a
Molino Abelli,
borgata ormai diruta ma con interessanti spunti architettonici.
A Molino Abelli,
il primo rudere che si incontra sulla sinistra era il vecchio molino.
Osservando con
attenzione quello che resta al suo interno si può notare come si trattasse di un
molino con pale a rotazione orizzontale, mentre l'albero di trasmissione, disposto in
verticale, trasferiva il movimento alla macina. In tutta la provincia,
erano pochi i mulini che adottavano questa tecnica, costruiti prevalentemente in
zone montane e di ridotte dimensioni.
[-]
Tornati a
Molino Allioni4,
si trascura subito dopo il ponte in cemento il sentiero a sinistra per la borgata
Lischia,
si attraversano le poche case (anche qui, sul fondo della borgata
si riconosce l'antico molino) e si continua sulla mulattiera che si inoltra tra i campi.
Diffuso essenzialmente nelle soli Valli Grana, Maira e Varaita, il pilastro rotondo
veniva spesso usato a sostegno di loggiati e dello sporto del tetto.
Di realizzazione più complessa rispetto al ben più diffuso pilastro quadrato,
è tuttavia un elemento che conferisce notevole eleganza e 'leggerezza'
alle massicce dimore in pietra.
[-]
La mulattiera termina poco oltre ed è necessario proseguire lungo la sponda destra
orografica del torrente fino ad un punto favorevole per il guado,
che si compie con l'aiuto di una corda fissa sospesa (possibili problemi in caso di acqua abbondante)
Si continua lungo la sulla sponda sinistra orografica, andando ad immettersi su una
mulattiera inerbita. La si segue verso destra e,
con una breve ma decisa
risalita si raggiunge la strada asfaltata, pochi metri a monte di
Chiosso inferiore.
Distante solo poche centinaia di metri verso valle da
Chiosso inferiore,
si può raggiungere il
Molino dell'Albergh,
ancora in discreto stato nonostante sia stato dismesso negli anni '60.
Entrando tra le case di
Chiosso inferiore
si raggiunge quasi subito un caratteristico pilone votivo dalla pianta ottagonale,
alle spalle del quale un breve tratto di sentiero (a tratti invaso dalla vegetazione)
taglia verso sinistra e riporta sull'asfalto lasciato poco prima.
Si segue a lungo la strada asfaltata che sale a tornanti l'assolato pendio fino ad un
bivio segnalato sulla sinistra: qui si abbandona la strada e si imbocca la mulattiera
che attraversa le poche case di
Chiosso di mezzo,
ed infine, incrociata ancora la strada asfaltata, arriva a
Chiosso superiore567.
Saliti alle ultime case del paese, si lascia a sinistra il bivio con il sentiero per
San Michele di Prazzo
e ci si immette su una pista sterrata che piega verso O.
Seguito per qualche decina di metri un piccolo corso d'acqua,
si ignora la mulattiera che continua diritta verso il
Gias Vecchio
e si svolta ancora a destra (NNE), andando ad attraversare il rio.
La pista traversa i pendii pascolivi alle spalle di
Chiosso superiore,
passa il
Bacias di Baletti
e raggiunge il bivio, a sinistra, per il
Colle di Baletti.
Lasciata dunque la pista, che termina poco innanzi alle
Case Baletti,
si segue il sentiero che dapprima guadagna quota con qualche stretto tornante poi,
lasciata a destra una malandata traccia che riscende a
Case Baletti,
traversa a mezzacosta fino al
Colle di Baletti,
modestissimo valico lungo la dorsale sud-orientale del
Bric Ortili.
Passata la dorsale, si percorre un sentierino inerbito in un fitto bosco di larici,
che taglia con qualche saliscendi un ripido e lungo costone. Giunti ad un impluvio,
si scende a guadare il
Rio del Lupo
per poi risalire sul versante opposto e raggiungere
Grange Garneri89.
Si trascura il sentiero sulla destra che scende a
Castes e al
Molino dell'Albergh
(segnavia T4) e si segue la sterrata in piano verso N.
Una via per accorciare il percorso di rientro è proprio quella che scende verso
Castes.
Il sentieor si cala inizialmente con ripide svolte, quindi costeggia il Rio Fonte Matté poi,
presso un pilone, valica un crinale e scende a tornanti nell'attiguo valloncello,
traversando alto sul rio di fondovalle. Superato su ponte in legno il
Rio Fonte Matté
prima della confluenza tra i due corsi d'acqua, una breve discesa a mezzacosta
conduce ad attraversare il
Rio Ciampines.
La pista sterrata che si trova oltre l'impluvio conduce in un centinaio di metri
alle dirute abitazioni di
Castes,
dove la pista si trasforma in comoda strada sterrata.
Con un mezzacosta in leggera discesa la sterrata raggiunge la strada asfaltata che collega
Serre
a
Chiosso;
la si segue verso sinistra, superando nell'ordine le borgate
Rossenchie,
Dao e
Clari
prima di giungere alla borgata
Reynaud,
già toccata all'inizio dell'anello, dalla quale si torna a
Serre
lungo lo stesso percorso di andata (Difficoltà: E).
Attraversato un impluvio,
si lascia la sterrata per scendere a destra la breve deviazione che porta a
Grange Laurenti10.
Un sentierino per i prati risale quindi a
Grange Viani,
dove si riprende la sterrata che
serve le tre borgate appena visitate. La strada taglia assolati pendii pascolivi in leggera
salita, supera la displuviale che si stacca da
Bric Ciampines
ed inizia una lieve discesa. Superato l'impluvio della
Comba del Passo,
conviene scendere per prati alla grangia isolata che
si incontra poco sotto la strada, da dove un sentiero evidente consente di tagliare
alcuni tornanti della sterrata.
Ripresa la strada, nei pressi della
Borgata Meira,
si incontra un bivio. Scendendo a destra nella borgata, la strada tocca poi anche
Grangette e
Baudini;
proseguendo diritti si passa a monte delle tre borgate. Da
Baudini
la discesa prosegue su asfalto fino alla borgata
Martini,
al termine della quale si imbocca una vecchia mulattiera sulla destra
che, con ripida discesa, porta alle spalle dell'ufficio postale di
Elva, a
Borgata Serre.
La visita della borgata
111213
e della Parrocchiale
1
sono obbligatorie e concludono l'itinerario.
La
Parrocchiale di Santa Maria Assunta
ha origini certamente antecedenti la metà del XIV
secolo. Deve la sua notorietà al ciclo di affreschi che cela all'interno,
opera di
Hans Clemer,
pittore noto anche come
"Maestro d'Elva"
ed attivo nel Marchesato di Saluzzo, raffiguranti scene della vita di Maria e di Gesù
141516.
La strombatura del portale, e la presenza delle "tetes coupées" tra i suoi ornamenti,
sono elementi che evidenziano le influenze artistiche della vicina Valle Varaita.
[-]
Realizzato all'interno della splendida "Casa della Meridiana" si trova il museo dei Caviè
17.
Per ora su due piccole stanze, ma ottimamente ambientate, il museo raccoglie testimonianze
di un mestiere particolamente curioso: il raccoglitore di capelli.
Mestiere itinerante che ha portato molti degli abitanti di Elva in giro per l'Italia
alla ricerca di chiome fluenti da tagliare e spedire poi nelle varie capitali europee per
il confezionamento delle parrucche.
[-]
Elva, per la sua posizione geografica e la tortuosa strada che la
collegava al fondovalle, è sempre stato un comune difficile da raggiungere.
Solo nel dopoguerra vede finalmente la luce un nuovo e più diretto
collegamento stradale, la
"Strada del Vallone",
che si stacca anch'essa dal fondovalle circa 3km dopo Bassura.
La strada del
Vallone del Bedale Maggiore,
detto anche
Vallone della Comba,
segue un tracciato
oltremodo ardito, attraverso uno stretto e profondo vallone, tagliando a mezzacosta
strapiombanti pareti di roccia quasi verticali. La difficoltà nell'apertura del
percorso è testimoniata dalle tappe resesi necessarie per realizzare l'opera.
Nel 1883 si inizia la realizzazione di un sentiero lungo il vallone e l'opera
viene completatata, dopo varie interruzioni, solo dieci anni più tardi. Nel
1919 la trasformazione del sentiero in mulattiera, seppure precaria, può ritenersi
conclusa con il transito del primo animale da soma carico. Pochi anni più tardi iniziano i
lavori per la costruzione della carrozzabile; bisogna tuttavia attendere
il 1956 perchè la strada venga terminata. Lo stesso anno, in loc.
Bars la Pompa,
viene posta una statua della Madonna a protezione dei viandanti
che percorrono la strada.
[Elva, c'era una volta un vallone...inviolabile]
Accessi
Da Dronero si risale la Valle Maira fino alla
frazione Bassura di Stroppo. Qui si prende la deviazione sulla destra per Cucchiales
ed Elva. Con una strada lunga e tortuosa si raggiunge la Borgata Serre, il capoluogo,
ove si lascia l'auto.
Note
Nel tratto da Molino Allioni a Chiosso inferiore il guado può
presentare qualche problema in caso di acqua abbondante.
Pernottamento
--
Cartografia
--
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Autunno 2013
QR code
Inquadra il QR code con l'apposita App del tuo telefonino per essere
indirizzato a questa pagina web.
Non sono presenti commenti per questo itinerario.
Commenta l'itinerario 14.10