14.09 Posteggio a monte diPonte Souttan - Colle Greguri - Posteggio a monte diPonte Souttan
Posteggio a monte diPonte Souttan (1664 m) - Colle Greguri (2309 m) - Grange Collet (1996 m) - Posteggio a monte diPonte Souttan (1664 m)
+691 / -691
Dislivello [m]
3:35 - 4:05
Tempo [h:mm]
9022
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Escursione semplice, ma molto panoramica, attorno al Gruppo Castello Provenzale.
Magnifici i pendii pascolivi, punteggiati da numerose grange, che si attraversano
durante la discesa. L'ultimo tratto dell'itinerario, necessario a chiudere l'anello,
si svolge quasi per intero su una strada sterrata, chiusa però al traffico veicolare.
Dal
Posteggio a Monte di Ponte Souttan
(1664 m)
il sentiero (segnavia T12)
sale subito ripido a tornanti tra la vegetazione abbastanza fitta.
Giunto nei pressi di un piccolo rio, il sentiero si biforca:
il ramo di sinistra, più diretto, attraversa due volte il rio;
il ramo di destra compie un giro un poco più lungo su terreno più agevole.
Le due diramazioni si ricongiungono a quota 1760 circa, su un panoramico pendio
2
ai piedi della
Rocca Provenzale1,
dove la vegetazione fitta ha ormai lasciato il posto ad erba e numerosi arbusti.
La Croce Provenzale,
precedente denominazione della
Rocca Provenzale,
fu sicuramente salita già nell'800 da pastori e valligiani. Il suo vecchio toponimo
deriva dalla croce posta sulla vetta. La leggenda vuole che
Don Agostino Provenzale,
parroco della frazione
Lausetto
di Chiappera, chiamato alle armi in occasione della
I guerra di indipendenza italiana, cadde accanto al proprio cavallo abbattuto dal nemico
durante la battaglia di Novara del 1848.
Ben consapevole della fine che avrebbe fatto se scoperto ferito dal nemico,
decise di sventrare il proprio cavallo nascondendosi al suo interno.
Qui fece solenne giuramento: in caso di ritorno a casa sano e salvo,
avrebbe costruito una croce proprio in cima a quel picco che sovrasta
Chiappera.
Tornato tra le mura amiche, mantenne il voto fatto e con l'aiuto di un gruppo di
residenti costruì una croce che portò a pezzi sulla cima, nel giro di tre giorni,
con l'aiuto di corde e verricelli.
[GTA, Provincia di Cuneo, pp.162-164]
[Monte Viso, p.318]
La salita prosegue ora a tratti più ripidi tra magra erba e qualche detrito,
ora a tornanti; si superano con ampie svolte con ampie svolte due balze detritiche
inerbite e si arriva al bivio con il sentiero per il
Colle di Rui
(segnavia T17)
3,
che si lascia a destra.
Si rimonta quindi un largo avvallamento tra detriti e poca erba, sbucando più a
monte su ampi pendii prativi. Con un'ultima serie di tornanti regolari si
guadagna infine lo stretto intaglio del
Colle Greguri
(2309 m, 1:45 - 2:00 dal
Posteggio a monte di Ponte Souttan)
5,
ove si trova anche un'opera fortificata del Vallo Alpino
4.
Trascurata la traccia sulla destra ancora per il
Colle di Rui
e
La Colletta,
si scende per un breve tratto sul versante opposto (segnavia T14),
poi il sentiero spiana e continua a mezzacosta tra prati
6.
Dopo essere passati ai margini di un esteso pianoro prativo
13,
una discesa più decisa a tornanti porta nell'ampia conca pascoliva
7
sede di numerose grange
89,
molte della quali completamente ristrutturate.
Il sentiero tocca le
Grange Rivero,
non distanti dalla piccola
Cappella di San Francesco14
che si staglia su un costone,
poi piega a sinistra ovest)
e lascia a sinistra, un poco distante, la
Grangia Nicolina.
Con un ampio tornante (o con una discesa più diretta)
si perde ancora quota dirigendosi verso il piccolo boschetto di salici
che circonda il letto del
Rio del Maurin.
Si supera il rio su un ponticello in legno e ci si posta sulla strada
sterrata nei pressi delle
Grange Collet.
Si segue la strada verso sinistra: al bivio che si incontra dopo qualche metro
si prende il ramo di sinistra e si arriva alle
Grange Collet
(1996 m, 0:40 - 0:45 ore dal
Colle Greguri)
10.
Oltre le grange la strada si trasforma in mulattiera, poi in sentiero e
scende con pendenze moderate fin nei pressi delle
Grange Ciarviera,
ottimo punto d'osservazione sul
Gruppo Castello Provenzale.
Il Gruppo Castello Provenzale11,
che da
Chiappera
sembra un'unica ripidissima guglia, eleva da nord a sud quattro cime:
Rocca Castello,
Torre Castello,
Punta Figari e
Rocca Provenzale,
la seconda delle quali presenta le maggiori difficoltà alpinistiche. La prima salita alla
Torre Castello
fu verosimilmente merito dell'elvetico
Casimir de Rahm e Rivier,
che raggiunse la vetta nel 1913 con lancio di corda dalla vicina
Rocca Castello.
A prova dell'impresa, Casimir lasciò in vetta un quotidiano dell'epoca
sepolto sotto un ometto di pietre, causando notevole stupore a
Virgilio Gedda
di Savigliano, che raggiunse la vetta nel 1930 dopo aver superato un passaggio di
IV grado superiore.
Negli anni successivi, diverse sciagure impedirono di ripetere l'impresa del Gedda,
mettendone perfino in dubbio la veridicità. Nel 1932, con l'aiuto di chiodi, la
Rocca Castello
fu nuovamente violata e da tale data iniziarono una serie di ascensioni
e salite con l'apertura di nuove vie.
Il gruppo è formato da solida roccia quarzitica, formatasi per sedimentazione
in ambiente di spiaggia durante la formazione del paleo-oceano della Tetide.
La maggiore solidità della roccia ha permesso al
Gruppo Castello Provenzale
di resistere ai fenomeni erosivi che hanno eliminato le roccie calcaree che lo
ricoprivano e che ancora oggi costituiscono gran parte dei monti della valle.
[GTA, Provincia di Cuneo, pp.162-164]
[Monte Viso, p.298]
Qui il sentiero si immette sulla strada proveniente da
Chiappera
(e già percorsa, anche se per pochi metri appena,presso le Grange Collet).
Questa strada costituisce la via più breve per ritornare alla partenza
dell'itinerario: seguendola verso sinistra infatti, si scende alternando tratti
sterrati e tratti asfaltati fino al
Posteggio a monte di Ponte Souttan.
La strada è però aperta al traffico veicolare ed è anche un po' meno panoramica
dell'alternativa proposta per completare l'anello.
Si attraversa la strada e si imbocca, proprio di fronte, la stradina sempre a
fondo naturale che si dirige a
Chiappera12.
La carrareccia, chiusa al traffico veicolare privato, perde quota rapidamente con
una serie di ripide rampe, passa a fianco di una centrale idroelettrica, e
raggiunge il bivio a destra con il sentiero per il
Bivacco Barenghi
(segnavia S18, Sentiero Dino Icardi).
La sterrata spiana per alcune centinaia di metri, poi, lasciato a destra
anche il sentiero per la
Miniera di Carbone,
con un'ultima leggera discesa arriva nella
Piana di Stroppia.
Si continua adesso sostanzialmente in piano, trascurando le numerose diramazioni
sterrate verso sinistra, ed arrivando ad una strada asfaltata
in corrispondenza di un bivio.
Si trascura il ramo di destra che raggiunge il vicino
Rifugio Campo Base
e si va a sinistra, passando su un ponte il
Rio del Maurin.
La strada conduce in breve al
Ponte Souttan:
appena prima del ponte bisogna svoltare a sinistra
e salire, sempre su asfalto, i due tornanti che riportano al
Posteggio a monte del Ponte Souttan
(1664 m, 1:10 - 1:20 dalle
Grange Collet),
ove si conclude l'itinerario.
Accessi
Da Dronero si risale la Valle Maira fino ad Acceglio e quindi Chiappera.
Superato l'abitato, oltre il Ponte Souttan, si imbocca la strada asfaltata a destra
che rimonta il versante sinistro orografico della valle.
Dopo il secondo tornante, si incontra a destra della carreggiata l'inizio del sentiero;
nei pressi è presente un piccolo posteggio per alcune auto.
Note
--
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.11] [AsF n.7] [IGC n.111] [IGC n.7 + IGC n.6] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Estate 2021
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indirizzato a questa pagina web.
Antonio
martedì 25 agosto 2020
[ 5.90.*.*]
Bella gita molto panoramica. Nelle zone dei Grange, si trovano prati che si prestano a una sosta per mangiare. Tempistiche: 1h30 al colle Greguri, 1h alla zona dei Grange, 1h il ritorno.
Antonio
martedì 25 agosto 2020
[ 5.90.*.*]
Bella gita molto panoramica. Nelle zone dei Grange, si trovano prati che si prestano a una sosta per mangiare. Tempistiche: 1h30 al colle Greguri, 1h alla zona dei Grange, 1h il ritorno.
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