Campagne di scavi tra il 1979 e il 1982 (le buche sono ancora visibili all'interno della grotta) hanno portato al ritrovamento di reperti che dimostrano la presenza umana nella grotta già in epoca neolitica. La realizzazione del muro esterno in pietra e malta, di buona fattura e dallo spessore di circa 70cm. alla base, si fa tuttavia risalire al X secolo, periodo legato alle incursioni Saracene in Valle (la storiografia recente pare collegare la presenza di orde di predoni ai Saraceni provenienti da Frassineto, località nei pressi dell'attuale Saint-Tropez). Sia sull'utilizzo della caverna, per scopi civili o militari, sia sulla presenza di strutture divisorie interne non vi è certezza. Alcuni elementi, come le aperture sul muro ad alcuni metri da terra, o la sporgenza del muro stesso verso l'interno lungo tutta la sua lunghezza, fanno pensare ad una struttura lignea per la suddivisione della cavità in almeno due piani. Le strette aperture alla base del muro, con strombature verso l'interno, ricordano infine le feritoie usate in più recenti costruzioni fortificate. Nonostante i suoi misteri, comunque, la Balma del Messere resta uno dei più significativi esempi di cavità murate dell'intero arco alpino.
[La Grotta dei Saraceni, pp.85-114]
Ezio
giovedì 18 ottobre 2018
[ 95.244.*.*]
Il sentiero è molto ben segnalato, fa parte dell'Anello di Ormea. Nei pressi della Balma sono stati inseriti due pannelli che spiegano i possibili utilizzi storici della caverna. Il sentiero prosegue per Bavi, Bossi, Bossitea, Ormea.
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