Itinerario 01.05

01.05 Rifugio Don Barbera - Punta Marguareis

Rifugio Don Barbera (2079 m) - Colle di Gaina (2357 m) - Punta Marguareis (2651 m)

+598 / -25

Dislivello [m]

1:40 - 1:55

Tempo [h:mm]

2826

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Breve ascensione che si svolge quasi interamente su sentiero. Maestoso il panorama dalla vetta del Marguareis, che va raggiunta preferibilmente al mattino presto per evitare le frequenti formazioni nuvolose tipiche della zona. Gli escursionisti più esperti possono optare per una via di salita più breve, ma più impegnativa (brevi tratti tra roccette nei quale ci si aiuta con le mani), che raggiunge la vetta per crinale dal Colle di Gaina.

Carta schematica - Itinerario 01.05

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 01.05
A Da Rifugio Don Barbera (2079 m) a: Dislivello [m]
(andata e ritorno)
Tempo [h:mm]
(andata e ritorno)
Distanza [m]
(andata e ritorno)
Difficoltà Segnavia
B Colle di Gaina (2357 m) +283 / -5
(+288 / -288)
0:45 - 0:55
(1:20 - 1:30)
1305
(2610)
E =
C Punta Marguareis (2652 m) +598 / -25
(+623 / -623)
1:40 - 1:55
(2:50 - 3:10)
2826
(5652)
E = » A44

La prima realizzazione del rifugio risale al 1966, per merito della sezione del CAI di Albenga. Si trattava di una struttura prefabbricata in metallo con 18 posti letto.
Non più in grado di soddisfare le esigenze del moderno turismo alpino, l'allora Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro (oggi Parco Naturale del Marguareis) decide di farsi carico della costruzione di un nuovo rifugio al Colle dei Signori. La struttura, moderna e confortevole, viene inaugurata nel 2006.
Il nuovo rifugio non ha mutato la denominazione originaria: è dedicato alla figura di Don Umberto Barbera, classe 1886. Preso il sacerdozio nel Vecchio Seminario di Albenga, si diploma maestro elementare e quando viene realizzato il Centro di scuola di religione, di educazione e cultura (ora Opera del Sacro Cuore in Albenga), il fondatore Don Isola lo vuole al suo fianco. Alpinista, grande comunicatore, è molto attivo nell'avvicinare i giovani alla montagna; muore nel 1946, all'età di 60 anni.

[Alpi Liguri, pp.143-144]
[Rifugio Don Barbera, Don Umberto Barbera]

Sul lato est del Rifugio Don Barbera (2079 m) 9, oltre la recinzione in legno, si seguono i paletti segnavia che puntano verso nord sui prati alle spalle della struttura ricettiva. La traccia entra in un caratteristico tratto di rocce calcaree, riceve da sinistra un'altra traccia proveniente dal Colle dei Signori, e prosegue serpeggiando tra piccole doline, inghiottitoi e tipiche manifestazioni di erosione superficiale.
Usciti da questo tratto di rocce tormentate 1, il sentiero sale tra sfasciumi e magra erba fino al Colle di Gaina (2357 m, 0:45 - 0:55 ore dal Rifugio Don Barbera).

Il piccolo valico domina sia la piana carsica di Plan Ambreuge 4 che una piccola valletta glaciale 3 racchiusa tra i contrafforti del Massiccio del Marguareis. Il toponimo, riferito alla vicina Cima di Gaina sta recentemente tramutandosi in Colle della Gallina dal francese Col de la Galine.

Tutta l'area del Marguareis è una delle più importanti zone carsiche d'Italia. Il carsismo è un fenomeno geologico che si sviluppa in presenza di rocce costituite in larga parte da carbonati di calcio. Il carbonato di calcio, a contatto con acido carbonico (acqua piovana nella quale è disciolta anidride carbonica sottratta all'atmosfera) si trasforma in bicarbonato di calcio, diventando solubile. La pioggia è dunque il principale agente responsabile del fenomeno carsico: il processo chimico e la successiva azione meccanica di disgregazione sono in grado di modellare inesorabilmente sia il paesaggio 10 che il sottosuolo delle zone interessate dal fenomeno.
Un ambiente carsico è spesso caratterizzato dalla quasi totale assenza di acque superficiali; al contrario sono presenti sistemi idrografici sotterranei mentre sono evidenti in superficie piccoli o grossi avvallamenti del terreno (doline e inghiottitoi) e solchi dovuti alle acque di ruscellamento sulle rocce affioranti (campi solcati o carreggiati).

[Grotte e fenomeno carsico]
[GTA, Provincia di Cuneo, pp.55-56]

Il sistema carsico di "Conca delle Carsene - Pis del Pesio" è il secondo più importante della zona. Le acque raccolte dalla Conca delle Carsene e dalla Conca di Plan Ambreuge (o Pian Ambrogio), orograficamente destinate a finire nel Mar Tirreno, si infiltrano nel terreno e vanno a sfociare nella risorgenza del Pis del Pesio, in Valle Pesio; da qui, attraverso il Po, raggiungono il Mar Adriatico. La risorgenza del Pis del Pesio è particolarmente spettacolare ad inizio primavera, quando le acque di scioglimento riempono il sifone terminale e sgorgano, sotto forma di impetuosa cascata, da una parete rocciosa ad una altezza di oltre 20 metri rispetto al sottostante sentiero.

[Alpi Liguri, p.80]
[La Guida del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro, pp.40-41, 46-47]
[ALP Alpi Liguri, pp.32-34]

Proprio sul colle si incontra un bivio: il sentiero di destra costituisce la via più agevole per la Punta Marguareis, mentre la traccia a sinistra è la più breve (ma più impegnativa perché segue il filo di cresta).

Per completezza si descrive anche il tracciato di sinistra. Si guadagna quota con poche strette svolte, portandosi alla base del salto di facili rocce che si supera con l'aiuto delle mani e facendo riferimento ai pochi ometti in pietra.
La salita si fa ora decisamente più agevole, tra roccette e magri prati; sempre tenendosi a cavallo dell'ampia dorsale 5, si sale fino a portarsi sull'arrotondata anticima sud. Un'ultima salita porta infine alla croce di vetta di Punta Marguareis (Dislivello: +/- m; Tempo: 0:00 ore; Difficoltà: EE; Distanza: - m dal Colle di Gaina).

Tenendosi sul sentiero di destra, si perde leggermente quota tra fini sfasciumi, quindi si comincia una lunga ascesa con pendenza costante tra magra erba e roccette. A quota 2507 si perviene ad una sorta di colletto prativo, dove si riceve da destra la traccia proveniente dal Colle dei Torinesi e dal più lontano Colle Palù.
Il sentiero (da qui segnavia A44) volge a sinistra (nord-ovest) e riprende l'ascesa, serpeggiando tra gli immancabili sfasciumi fini, radi ciuffi di erba e belle fioriture 2. Nell'ultimo tratto la pendenza aumenta un poco e la traccia si fa più labile: radi segnavia guidano tra roccette affioranti e conducono al cospetto della grande croce in vetta a Punta Marguareis (2652 m, 0:30 - 0:35 ore dal Colle di Gaina) 7, dalla quale si gode di splendido panorama 68.

Punta Marguareis, culmine di un imponente massiccio calcareo, è la vetta più alta delle Alpi Liguri. Presenta verso nord una parete strapiombante di quasi 500 metri, e declivi più dolci sul versante meridionale. La prima ascensione documentata è del genovese Lorenzo Pareto, a fine ottocento, lungo il versante sud.

[Alpi Liguri, p.345]

Accessi

Il Colle del Lago dei Signori (distante poche decine di metri dal Rifugio Don Barbera) si può raggiungere da Monesi (alla testata della Val Tanaro) o dal Colle di Tenda (alla testata della Val Vermenagna) con un'ardita rotabile ex militare. La vecchia rotabile, oggi riattata e nota come "La Via del Sale", è aperta a pagamento e su prenotazione al transito veicolare privato (info su altaviadelsale.com).
A piedi il rifugio è raggiungibile lungo l'Itinerario 01.04.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

[Fra n.16] [Fra n.19] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.114] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2024

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daniele64

mercoledì 06 marzo 2013

[ 85.159.*.*]

Per chi avesse timore della ripidità dell'ultimo tratto, segnalo l'esistenza di una variante più agevole anche se più lunga,che dal Col de la Galine scende a destra per poi risalire sino al crinale, a destra della croce di vetta. Facile incontrare camosci.

AlpiCuneesi

venerdì 08 agosto 2014

[ 79.0.*.*]

Prendendo spunto dal commento lasciato da daniele64, ho inserito anche il percorso alternativo che origina dal Colle della Gaina.

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1 - Le rocce calcaree, lavorate da fenomeni carsici, attraversate dalla prima parte del sentiero; in secondo piano, il Colle dei Signori (2006)
1 - Le rocce calcaree, lavorate da fenomeni carsici, attraversate dalla prima parte del sentiero; in secondo piano, il Colle dei Signori (2006)
6 - I valloni laterali della Val Pesio dalla vetta di Punta Marguareis (2006)
6 - I valloni laterali della Val Pesio dalla vetta di Punta Marguareis (2006)
10 - Il tipico paesaggio carsico del Massiccio del Marguareis (2006)
10 - Il tipico paesaggio carsico del Massiccio del Marguareis (2006)
9 - Il Rifugio Don Barbera (2006)
9 - Il Rifugio Don Barbera (2006)
2 - Stella alpina (<i>Leontopodium alpinum</i>) (2006)
2 - Stella alpina (Leontopodium alpinum) (2006)
7 - La croce metallica posta in vetta a Punta Marguareis (2006)
7 - La croce metallica posta in vetta a Punta Marguareis (2006)
3 - La piccola valletta ad est del Colle di Gaina (2006)
3 - La piccola valletta ad est del Colle di Gaina (2006)
4 - La piana carsica di Plan Ambreuge (Pian Ambrogio), attraversata dalla sterrata ex militare, dai contrafforti del Marguareis (2006)
4 - La piana carsica di Plan Ambreuge (Pian Ambrogio), attraversata dalla sterrata ex militare, dai contrafforti del Marguareis (2006)
8 - In vetta a Punta Marguareis (2006)
8 - In vetta a Punta Marguareis (2006)
5 - La displuviale che conduce a Punta Marguareis (2006)
5 - La displuviale che conduce a Punta Marguareis (2006)