Sandro Comino, tra i fautori della riscoperta alpinistica del Gruppo del Marguareis,
alla fine del secondo conflitto mondiale si fece promotore del progetto di realizzazione di
un rifugio che agevolasse le salite nel massiccio.
Coinvolgendo la sezione del CAI di Mondovì e un gruppo di amici fidati, il progetto prese piede
grazie ad alcune strutture metalliche recuperate tra i residuati bellici.
All'inizio di settembre del 1949, trasferito a dorso di muli il materiale fino al
Pian del Lupo,
sede scelta per il nuovo rifugio,
ebbero avvio i lavori. In una quindicina di giorni, il gruppo di volontari coadiuvati
da un unico muratore di
Prea,
portò a termine il nuovo rifugio. Fu inaugurato il 18 giugno 1950.
Nel 1962, causa alcuni cedimenti strutturali, il rifugio venne consolidato ed ampliato,
aumentando la capienza originaria che era di 18 posti.
Tuttavia, la notevole frequentazione del rifugio rese evidente come, anche con
l'ampliamento appena effettuato, la capienza fosse sempre insufficiente.
Incominciò quindi ad emergere l'ipotesi di una totale ristrutturazione, che prevedeva
però, per desiderio del Comino, di conservare il vecchio rifugio inglobandolo in
quello nuovo.
Questa volta il materiale da costruzione giunse a
Pian del Lupo
grazie alla spola incessante di un elicottero.
Ben cinquanta volontari si adoperarono per la nuova struttura, 80 posti letto e tutti
i servizi necessari, che fu inaugurata il 22 settembre 1968.
La sorte tuttavia aveva in serbo un triste destino: un devastante incendio distrusse completamente
il rifugio nel 1987, a neanche vent'anni dall'inaugurazione.
Superato lo sgomento, e racimolate con fatica le necessarie risorse finanziarie,
venne costruito un nuovo moderno rifugio, dotato di ogni comfort e dalle linee
accattivanti, che richiamano il profilo del
Massiccio del Marguareis.
Il rifugio è stato inaugurato il 13 ottobre 1991.
Sin dalla prima costruzione, il rifugio fu dedicato alla figura di Piero Garelli, all'anagrafe
Pier Mario Garelli.
Avvocato, fu Presidente del CAI di Mondovì dal 1938 al 1943 e compagno di cordata di Sandro Comino.
Subito dopo l'Armistizio si rese utile alla Resistenza, mettendo a disposizione le sue conoscenze
alpinistiche per aiutare i Partigiani a raggiungere le loro nuove sedi. Si aggregò alla III
Divisione alpina operante in Val Casotto. Fu arrestato a Mondovì nella sua abitazione e fu
rinchiuso alle Carceri "Le Nuove" di Torino. Nel maggio 1944 fu trasferito nel Campo di
Concentramento di Fossoli-Carpi (Modena), quindi a Bolzano Gries fino ai primi di agosto, ed infine
fu deportato nel Lager di Mauthausen. Lavorò come tutti con lavoro schiavo alla Messerschmitt
per costruzione di aerei a Gusen e Gusen II, dove è stato visto fino alla fine di aprile 1945.
Forse morì nel Sottocampo di sterminio di Gusen II.
[CAI Mondovì, Rifugio Garelli]
[ANPI, Pier Mario Garelli]
[Maria Luisa Garelli, figlia di Piero]
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