07.01 Sentiero Naturalistico: Certosa di Pesio - Recinto faunistico delleCanavere - Rifugio Pian delle Gorre
Sentiero Naturalistico: Certosa di Pesio (843 m) - Casotto di Sorveglianza (914 m) - Recinto faunistico delleCanavere (1065 m) - Rifugio Pian delle Gorre (1032 m)
+314 / -125
Dislivello [m]
1:45 - 1:55
Tempo [h:mm]
6052
Distanza [m]
T
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Una rilassante passeggiata alla scoperta della natura della Valle Pesio:
un sentiero autoguidato, illustrato da numerosi pannelli, conduce dalla
Certosa di Santa Maria fino al Rifugio Pian delle Gorre, situato ai margini
dell'omonima amena radura. Con una breve deviazione, durante il percorso, si
raggiunge anche il Recinto faunistico delle Canavere, nel quale sono ospitati
alcuni esemplari di cervi.
Dall'ingresso della
Certosa di Pesio
(843 m, fontana) si prosegue in direzione est,
lasciandosi sulla destra la strada asfaltata che porta a
Pian delle Gorre
e imboccando la strada che fiancheggia le mura certosine.
Fondata nel 1173, la
Certosa di Santa Maria,
meglio nota come
Certosa di Pesio,
fu la terza costruita in Italia. In origine assai modesta
10,
si è ingrandita nel corso degli anni, subendo gli ampliamenti maggiori
tra il XVI e XVII secolo
112398.
La certosa, che conobbe periodi di alterne
fortune, subì un colpo definitivo nel 1802 con la soppressione degli
ordini monastici da parte di Napoleone, quando venne spogliata di
gran parte dei suoi beni e possedimenti.
Negli anni successivi, i molti passaggi
di mano videro la certosa trasformarsi anche in stabilimento idroterapico
6,
fino a che, nel 1934, i Padri Missionari della Consolata ne iniziarono a
curare la rinascita. Oggi la certosa è aperta e visitabile.
[La Guida del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro, pp.123-134]
Quasi subito si svolta a destra sul ponte in legno che supera il rio che
scende dal
Vallone del Cavallo,
seguendo le indicazioni per il
"Sentiero Naturalistico"
(segnavia H04).
Si percorrono pochi metri e, prima dei ruderi di un vecchio edificio in pietra,
si imbocca a sinistra un sentiero in salita.
Il sentiero costeggia per un breve tratto il rio appena attraversato poi
piega verso sud, addentrandosi in un bosco misto a prevalenza
di castagno, ma nel quale si possono incontrare carpini, faggi, aceri,
ed altre latifoglie
4.
Il sentiero incrocia la strada forestale del
Vallone del Cavallo e prosegue nel bosco con percorso abbastanza
pianeggiante; si costeggia per un tratto la sottostante strada asfaltata ed
infine la si raggiunge all'altezza di un'area attezzata per pic-nic (fontana).
A fianco della fontana si lascia l'asfalto e si scende a destra in direzione del
Torrente Pesio;
si costeggia il torrente per breve tratto
5
e si oltrepassa la
Fonte Dompè.
Poco oltre la fonte il sentiero si biforca: si lascia il ramo che prosegue
innanzi pianeggiante e si svolta a sinistra in salita, per ritornare sulla
strada asfaltata per
Pian delle Gorre.
Si raggiunge la strada proprio in corrispondenza del
Casotto di Sorveglianza
del Parco (914 m, 0:25 - 0:30 ore dalla
Certosa di Pesio)
e di un'altra area attrezzata per pic-nic (fontana).
Ci si sposta ora a monte della strada asfaltata, dove il sentiero
prosegue in un bosco a prevalenza di abeti bianchi e faggi,
costeggiando l'area in passato utilizzata per l'acclimatamento dei caprioli
durante il programma di reintroduzione.
Nel Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro (allora si chiamava così),
la reintroduzione è iniziata nel 1985,
ed è proseguita per tre anni. Adattatosi ottimamente, il capriolo ha
presto colonizzato anche la Valle Ellero ad est e la Valle Vermenagna a ovest,
fermato nella sua espansione verso sud solo dalle pareti rocciose del
Massiccio del Marguareis.
I censimenti effettuati indicano una presenza di 150 capi
nel 1991, un picco di oltre 400 nel 1995 e una discesa costante fino
ai 170/180 capi del 2000, discesa probabilmente dovuta al ritorno ed alle
conseguenti predazioni del lupo.
[-]
Il capriolo (Capreolus capreolus), schivo ungulato diffuso prevalentemente
a quote comprese tra gli 800 e i 1600m, frequenta aree boscate ricche di
sottobosco ed inframezzate da prati o pascoli. I maschi hanno un peso medio
di circa 30kg, le femmine di circa 25kg; l'altezza al garrese varia tra i
60 e gli 80cm. Il mantello è rossiccio in estate e
grigio-bruno in inverno. I maschi formano il palco nel periodo invernale/primaverile
e lo perdono in autunno. Erbivoro, predilige consumare vegetali poveri in
fibre come foglie e germogli causando, ove la sua presenza è massiccia, danni
al rinnovamento spontaneo del bosco. Il capriolo ha un comportamento territoriale:
nel periodo degli amori il maschio difende il proprio territorio da
altri maschi, mentre la femmina adotta analogo comportamento nel periodo
precedente e seguente il parto. Solo in inverno è possibile osservare
piccoli gruppi di caprioli spostarsi assieme.
[I Selvatici delle Alpi Piemontesi]
Si continua in leggera salita, si lascia a sinistra il bivio per il
Gias del Pari
e il
Casino del Cars
(segnavia H04) e si ritorna (segnavia H04A), con breve discesa,
sulla strada asfaltata.
Si segue l'asfalto in salita per qualche decina di metri, poi lo si
abbandona ancora e si svolta a destra, su una
ripida pista forestale che scende ad attraversare il
Torrente Pesio
su un ampio ponte in legno, nei pressi del casotto della Riserva di Pesca
(950 m).
Qui ci si immette sulla strada sterrata proveniente dal
Villaggio d'Ardua
e la si segue verso sinistra (sud, segnavia H10).
La sterrata guadagna quota lentamente nel fitto
bosco e raggiunge un bivio: a destra la sterrata prosegue per l'osservatorio
faunistico, a sinistra un'ampia pista forestale si dirige verso
Pian delle Gorre
(segnavia H10A).
Chi vuole dirigersi direttamente a
Pian delle Gorre
si tiene a sinistra a questo bivio.
Chi visita il recinto faunistico, dovrà tornare a questo bivio per poter
poi raggiungere
Pian delle Gorre.
Andare al recinto e tornare a questo bivio richiede circa mezz'ora
(Dislivello: +58/-1 m; Dislivello A/R: +59/-59 m; Tempo: 0:15 ore;
Tempo A/R: 0:25 - 0:30 ore; Difficoltà: T; Distanza: 724 m).
Salendo verso destra, la strada sterrata compie un ampia curva a destra, a metà
della quale si stacca a sinistra il sentiero per il
Recinto faunistico delle Canavere
(segnavia H10).
ATTENZIONE: a causa dell'alluvione dell'ottobre 2020,
il sentiero a sinistra per il recinto risulta interrotto per un lungo tratto
e non è percorribile. Per arrivare al recinto occorre salire sulla strada sterrata
e ridiscendere sulla stessa.
Rimanendo sulla sterrata, si compiono due tornanti e un traverso nel bosco, si lascia
a destra una pista forestale ed infine si arriva presso il
Recinto faunistico delle Canavere
(1065 m, 0:50 - 0:55 ore dal
Casotto di Sorveglianza)
13,
costruito nei pressi del
Gias sottano delle Canavere.
Sulla destra, un'alta torretta agevola l'osservazione degli animali
presenti nel recinto.
Dalla metà di settembre è possibile ascoltare, nei dintorni di
Pian della Regina,
i tipici bramiti dei cervi emessi durante il periodo degli amori.
Il Cervo (Cervus elaphus)
14
è un maestoso ungulato diffuso in zone boscate,
ricche di sottobosco e, ove possibile, che non presentino eccessivo innevamento
o versanti troppo scoscesi. Il peso varia dai 110kg medi di una femmina ai 180 dei maschi,
con un'altezza al garrese compresa tra i 95 e i 130cm. Il mantello è rossiccio in estate e
grigio-marrone in inverno. I maschi perdono il palco
tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera, mentre la formazione del
nuovo trofeo ricomincia quasi subito e si protrae per tre o quattro mesi.
Pascolatore, si nutre prevalentemente di erbe in estate e di vegetali semi-legnosi
in inverno. I cervi formano branchi di femmine con i piccoli e branchi di soli
individui maschi. Nel periodo degli amori i maschi adulti raggruppano le femmine
e le difendono da altri maschi, sia con vocalizzi (bramiti) che con scontri diretti.
In questo periodo, un maschio può perdere fino a 20kg del proprio peso, a causa
del poco tempo dedicato all'alimentazione e degli sforzi sostenuti per difendere il
proprio harem.
[I Selvatici delle Alpi Piemontesi, pp.111-127] [-]
Dopo la sosta obbligata ad osservare i cervi, si ripercorre a ritroso
la strada di accesso al recinto fino a tornare al bivio già incontrato,
ora sulla destra, per
Pian delle Gorre.
Si svolta dunque a destra sulla pista sterrata
(segnavia H10A) e si trascura, poco dopo,
il sentiero a destra per il
Gias Fontana
e il
Pis del Pesio.
La pista entra nel
Vallone del Saut, stacca a sinistra una traccia non
segnalata per
Pian delle Gorre,
volge a sud-est (destra) e riprende quota con brevi ripide rampe
12.
Giunti all'impluvio del vallone si incontra un bivio: la pista prosegue a destra,
mentre andando a sinistra si passa il torrente su un ponte carrabile in legno.
Una comoda mulattiera pianeggiante punta ora a nord e giunge in breve a
Pian delle Gorre1,
sede dell'omonimo
Rifugio Pian delle Gorre
(1032 m, 0:30 ore dal
Recinto faunistico delle Canavere)
7.
Il toponimo
Pian delle Gorre
potrebbe far riferimento alla presenza, nella radura, di piante di salice:
gura (o gora) è infatti il nome dialettale di queste piante.
In uno studio linguistico, Sirianni evidenzia che 'gorre' o anche 'gorín' è un ternine
che si riferisce specificatamente ai suoi lunghi rami flessibili utilizzati per
intessere canestri e ceste.
[-] [La terminologia relativa a Salice]
Chi non vuole rientrare alla certosa seguendo il percorso di andata ha a disposizione
alcune alternative.
Si può seguire per intero la strada asfaltata che riporta alla
Certosa di Pesio
(via più breve).
Si può seguire l'asfalto fino al bivio che porta al capanno della
Riserva di Pesca; oltre il ponte si scende a destra sulla sterrata che conduce al
Villaggio d'Ardua
e da qui, su asfalto, si rientra alla
Certosa di Pesio
(ottimo compromesso).
I meno camminatori possono lasciare preventivamente una vettura a
Pian delle Gorre e rientrare in auto.
Accessi
Da Chiusa Pesio si risale la Valle Pesio fino alla Certosa, dove è presente un
ampio posteggio per le auto.
Note
--
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.16] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.8] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Estate 2021
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Piacione
lunedì 05 novembre 2012
[ 95.74.*.*]
luglio - ottobre 2012: stupendo e facile sentiero che termina in un rifugio magnifico. Consigliato anche ai bambini.
Renafabry
venerdì 10 novembre 2017
[ 109.115.*.*]
Bellissima gita dopo una gran nevicata precocemente arrivata in questo autunno anomalo,giunti al pian delle Gorre dopo un'oretta di cammino in mezzo alla neve,un bellissimo colpo d'occhio sul rifugio innevato. Incamminati verso il recinto dei cervi siamo arrivati dopo una trentina di minuti in 40 cm. di neve fresca. BELLISSIMO incontro con una femmina di cervo che ci viene a \"salutare\" al nostro arrivo, ritorno per la strada sterrata innevata che porta al villaggio d'Ardua. Bella gita per tutti
11 - La Certosa di Pesio (2013)7 - Pian delle Gorre e il Rifugio Pian delle Gorre (2006)9 - Affresco all'interno della Certosa di Pesio (2012)13 - Cervo maschio (Cervus elaphus) al Recinto faunistico delle Canavere (2014)4 - Un tratto del sentiero naturalistico nel bosco misto di latifoglie (2004)2 - La Cappella della Certosa di Pesio (2004)10 - L'antica cappella della Certosa di Pesio (2012)12 - Un tratto del Torrente Pesio nei pressi di Pian delle Gorre (2013)5 - Il tratto del sentiero naturalistico che costeggia il Torrente Pesio (2004)6 - Il manifesto dell'inaugurazione dello Stabilimento Idroterapico (2004)3 - Il portale d'ingresso della Certosa di Pesio (2004)1 - La radura di Pian delle Gorre (1994)8 - Il chiostro della Certosa di Pesio (2012)14 - Cervo maschio (2014)
Piacione
lunedì 05 novembre 2012
[ 95.74.*.*]
luglio - ottobre 2012: stupendo e facile sentiero che termina in un rifugio magnifico. Consigliato anche ai bambini.
Renafabry
venerdì 10 novembre 2017
[ 109.115.*.*]
Bellissima gita dopo una gran nevicata precocemente arrivata in questo autunno anomalo,giunti al pian delle Gorre dopo un'oretta di cammino in mezzo alla neve,un bellissimo colpo d'occhio sul rifugio innevato. Incamminati verso il recinto dei cervi siamo arrivati dopo una trentina di minuti in 40 cm. di neve fresca. BELLISSIMO incontro con una femmina di cervo che ci viene a \"salutare\" al nostro arrivo, ritorno per la strada sterrata innevata che porta al villaggio d'Ardua. Bella gita per tutti
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