AT.03 Quarzina - Merea - Celle di Pian del Fo - Rifugio Mongioie
Quarzina (1326 m) - Biranco (1437 m) - Merea (1222 m) - Fasce (1235 m) - Celle di Pian del Fo (1412 m) - Rifugio Mongioie (1550 m)
+703 / -479
Dislivello [m]
4:05 - 4:35
Tempo [h:mm]
13580
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Non si può dire che la tappa non sia interessante: belle borgate, sebbene alcune dirute; fitti boschi che spaziano dal faggio, al pino, all'abete, al larice; belle vedute sull'alta Valle Tanaro. Ha forse la pecca di essere una tappa eccessivamente lunga, non in senso assoluto, ma per il troppo tempo passato tra sterrate, piste e mulattiere, o il troppo tempo a serpeggiare tra i boschi, con tratte che per mezz'ora sono piacevoli, per tempi più lunghi rischiano di risultare monotone.
Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA
A | Da Quarzina (1326 m) a: | Dislivello [m] | Tempo [h:mm] | Distanza [m] | Difficoltà | Segnavia |
---|---|---|---|---|---|---|
B | Biranco (1437 m) | +111 / -0 | 0:25 - 0:30 | 1491 | E | A22 | Balconata di Ormea | Via Alpina R151 |
C | Merea (1222 m) | +115 / -219 | 1:00 - 1:05 | 3494 | E | A22 | Balconata di Ormea | Via Alpina R151 |
D | Celle di Pian del Fo (1412 m) | +381 / -295 | 2:20 - 2:35 | 7875 | E | A22 » = |
E | Rifugio Mongioie (1550 m) | +703 / -479 | 4:05 - 4:35 | 13580 | E | = » A06 | Via Alpina R151 |
ATTENZIONE: a causa dell'alluvione dell'ottobre 2020 risulta impossibile l'attraversamento del Rio Bianco (o Rio Re Bianco). Si consiglia, da Fasce, di seguire la Tappa BO.05. della Balconata di Ormea fino a Viozene, quindi salire al Rifugio Mongioie con l'Itinerario 01.24.
Dal Rifugio Quarzina (1319 m circa) si sale verso il centro di Quarzina (1326 m), svoltando quasi subito a sinistra (ovest), a fianco del lavatoio pubblico, sulla stradina asfaltata diretta a La Colma e percorsa nella tappa precedente.Al primo tornante, verso destra, si lascia la stradina asfaltata e si continua diritti su una stradina sterrata con buon fondo (segnavia A22, Balconata di Ormea, Via Alpina R151).
Si lascia quasi subito a sinistra una vecchia mulattiera inerbita, tagliando con un lungo mezzacosta in leggera salita pendii un tempo terrazzati.
La mulattiera a sinistra collegava un tempo Quarzina con Biranco. Attualmente è percorribile agevolmente per alcune centinaia di metri, poi la vegetazione arbustiva d'invasione ostacola il passaggio. Si ricongiunge alla più recente sterrata poco prima di entrare in Biranco.
La strada volge a destra, poi si biforca: si trascura il ramo di destra per La Colma e il Rifugio Valcaira e ci si tiene a sinistra. Tagliando in leggera salita pendii un tempo terrazzati, un lungo mezzacosta porta alle poche case di Biranco (1437 m, 0:25 - 0:30 ore da Quarzina) 2. All'ingresso della borgata, poco dopo un pilone ed una fontana (a volte in secca), si incontra un ulteriore bivio: la sterrata prosegue ancora fino alle ultime case, mentre una vecchia mulattiera si stacca a sinistra.
Entrambe le diramazioni si ricongiungono in seguito. Il percorso dell'Alto Tanaro Tour e della Balconata di Ormea prevede di tenersi a sinistra. Se invece si continua lungo la sterrata, al successivo tornante si imbocca a sinistra una pista inerbita. Con una lenta ma lunga discesa si tagliano ancora pendii terrazzati fino a raggiungere una captazione dell'acquedotto. Una decisa svolta verso sinistra precede un repentino cambio di pendenza. Si scende assai ripidi all'interno della faggeta, ora su fondo sconnesso e acciottolato, fino a ricevere da sinistra il tracciato principale proveniente da Biranco.
La mulattiera taglia con pendenze modeste dapprima assolati pendii,
poi terrazzamenti ricolonizzati da arbusti, infine entra nel bosco più fitto.
Qui la discesa si fa decisamente più ripida, con andamento leggermente zigzagante, tra pini
e faggi: si trascura un sentiero a sinistra, poi si arriva ad incrociare una
malandata pista sterrata (che proviene da
Biranco
e scende verso la strada sterrata sottostante per
Merli
e
Ailan).
Attraversata la pista, si prosegue in faggeta lungo il sentiero che, seppur meno ripido,
perde ulteriormente quota, guada il
Rio Gaio
e il
Rio di Merea,
spiana ed entra in
Merea
(1222 m, 0:35 ore da
Biranco, fontana)
1,
piccola borgata dove un'unica abitazione riattata è circondata da numerosi
ruderi.
Passando tra le dirute abitazioni, si scende ad una strada sterrata.
La si segue verso destra, si attraversa il vallone del
Rio dei Colletti
e si raggiunge
Fasce
(1235 m circa),
piccola e graziosa borgata nella quale numerose abitazioni sono state riattate.
Si trascura la mulattiera sulla destra che passa tra le case e si continua
sulla sterrata. Superata la borgata, si ignora ancora a destra una pista
forestale, si attraversano su due ponti in cemento il
Rio Borgosozzo
ed un suo affluente, si lasciano a sinistra i pochi ruderi di
Pollaio
e si perviene ad una evidente biforcazione.
Qui si abbandona il ramo della sterrata che prosegue innanzi (segnavia A22,
Balconata di Ormea, Via Alpina R151), e si sale lungo il ramo di destra.
Dopo una breve salita e un tratto pianeggiante in costa, al primo bivio si
abbandona la sterrata che prosegue diritta e si svolta a destra, sulla pista inerbita
che rimonta la
Costa del Baraccone.
Non si segue a lungo nemmeno la pista: dopo poco infatti si imbocca il sentiero che
si stacca a sinistra (palina).
Il sentiero rientra nel bosco e giunge alla radura di
Pian della Madonna,
sede di una minuscola cappelletta.
Si passa un fosso su una passerella in legno, quindi si riceve da sinistra una poco evidente
diramazione che arriva da
Logne:
ora su un'ampia mulattiera si riprende la salita, abbastanza sostenuta, in un bosco di pini.
Dopo un lungo tornante la mulattiera diventa una comoda pista forestale che, con un tratto
pianeggiante, a sua volta si immette in un'altra pista.
Si va a sinistra, scendendo leggermente fino ad incontrare una strada sterrata. Questa volta si
tiene la destra, e si sale in breve alle poche case (e diversi ruderi) di
Celle di Pian del Fo
(1412 m, 1:20 - 1:30 ore da
Merea)
3,
avendo cura di trascurare, alcuni metri prima delle abitazioni, la pista sterrata che si
stacca a destra.
Appena dopo le case si tralascia un poco evidente sentiero a sinistra per
Pian del Fo
e si continua sulla pista sterrata in direzione ovest.
La pista si trasforma in mulattiera, volge a nord e, in leggera discesa nel bosco, raggiunge
un bivio: si ignora la mulattiera a destra e si imbocca il sentiero a sinistra.
Il sentiero scende a passare su una briglia in cemento un affluente del
Rio Bianco,
poi, dopo un breve tratto acquitrinoso, si trascura il sentiero poco evidente che
si dirama a sinistra diretto a
Toria.
Ci si inoltra ora in un fitto ceduo di faggio
4
dove, specie in autunno, foglie a terra
nascondono il sentiero. Ci si lascia guidare dai sufficienti segnavia sui tronchi degli alberi,
salendo fino ad un ulteriore bivio: si segue il ramo di sinistra del sentiero che, con un
lungo saliscendi in costa, conduce a guadare il
Rio Bianco
(o Rio Re Bianco, qualche piccolo problema con acqua abbondante).
Si esce dallo stretto impluvio e, oltre un tratto acquitrinoso, ci si ritrova su una
mulattiera, sempre all'interno di un fitto bosco.
Un lunghissimo mezzacosta, sostanzialmente in piano, porta a cambiare versante e doppiare un
costone: oltre al cambio di vegetazione tra faggio e pini silvestri, si giunge a due bivi ravvicinati,
distanti tra loro solo pochi metri: al primo si trascura un poco evidente sentiero a sinistra e ci
si tiene sulla mulattiera, al secondo si abbandona la mulattiera che prosegue diritta e si
imbocca quella inerbita sulla destra.
Si raggiungono pochi ruderi tra prati terrazzati, poi si incontra un'altra biforcazione:
ancora una volta si trascura il ramo di sinistra, che scende a
Toria
e ci si tiene sulla mulattiera che continua a destra, volgendo a nord lungo pendii meno scoscesi
che prendono il nome di
Pian dell'Arma
5.
La mulattiera incomincia a salire, si riduce a sentiero e si immette su un altro sentiero
(attenzione al bivio per chi proviene in senso inverso): si svolta a sinistra,
guadagnando lentamente quota, nonostante i numerosi saliscendi; dopo tanto tempo trascorso
nel bosco finalmente appaiono i primi scorci con le bianche pareti della
Rocca del Garbo
6.
Appena dopo aver guadato un rio si lascia a sinistra il sentiero che conduce a
Boromino
e
Viozene,
tenendosi a destra per
Martinelle
e
Pian Rosso.
Il sentiero si fa ora più esile, s'inerpica e poi traversa in costa pendii nuovamente
assai ripidi, supera una risorgiva (acqua sul tracciato), scende ad attraversare il letto secco
di un torrente tra massi accatastati ed infine guada un vicino rio (nuovamente acqua
sul tracciato).
Con un saliscendi si arriva ad un ultimo rio (serbatoio e presa d'acqua), superato il quale
si passa poco a valle di un recente alpeggio e si entra a
Pian Rosso
7.
In breve ci si immette sul frequentato sentiero (segnavia A06, Via Alpina R151) che sale da
Viozene
(e che, verso destra, punta al
Bocchino dell'Aseo),
sebbene tra prati nei quali ci si trova la traccia non sia così evidente.
Si piega leggermente a destra, si incrocia una pista sterrata (anche questa poco evidente) e,
ritrovato il sentiero ben ampio a sinistra di un abbeveratoio, si arriva al vicino
Rifugio Mongioie
(1550 m, 1:45 - 2:00 ore da
Celle di Pian del Fo)
8.
Il CAI di Ormea mi segnala il rifacimento con mini escavatore della sede del sentiero nel tratto Pian del'Arma - Pian Rosso, che dovrebbe ora essere decisamente più agevole. Non appena potrò aggiornerò la descrizione.
Accessi
Da Ceva si risale la Valle Tanaro fino ad Ormea. Si prosegue in direzione di Imperia e, appena fuori da Ormea, si svolta a destra per Aimoni. Una tortuosa strada supera Aimoni e raggiunge Quarzina. Pochi i posti auto disponibili nella borgata.
Note
--
Pernottamento
Rifugio Mongioie www.rifugio-mongioie.com, tel. +39 0174 390196, cell. +39 335 5745001.
Cartografia
[Fra n.19] [AsF n.3] [Blu n.2]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Autunno 2016
QR code
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Mastrobirraio
lunedì 28 giugno 2021
[ 82.56.*.*]
Attualmente (giugno 2021) risulta difficile se non impossibile da percorrere ai più, a causa di due grosse frane all'altezza del Rio Re Bianco e Rio Negro. Si potrebbe scendere all'ultimo bivio a Viozene per risalire così al Rifugio Mongioie
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