AT.08 Rifugio Pian dell'Arma - Monte Armetta - Colle del Prione - Garessio, Borgo Ponte
Rifugio Pian dell'Arma (1339 m) - Monte Armetta (1744 m) - Colle San Bartolomeo (1446 m) - Colle del Prione (1297 m) - Dorsale del Monte Galero (1507 m) - Pilone di Sant'Anna (969 m) - Ponte dei Corni (642 m) - Garessio, Borgo Ponte (584 m)
+896 / -1651
Dislivello [m]
6:30 - 7:25
Tempo [h:mm]
19386
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Tappa assai spettacolare per due terzi del percorso, dalla partenza fino ai piedi
della ripida dorsale che scende dal Monte Galero, dove ci si muove su ampi crinali
prativi con il mare da un lato, e le Alpi dall'altro, sempre all'orizzonte.
Poi ci si perde un po', tra sentierini, mulattiere, piste forestali, a tratti
pure malandate, sempre chiusi nel bosco, fino all'arrivo nel bel centro storico di Garessio.
Si scende lungo la strada sterrata di accesso al
Rifugio Pian dell'Arma
(1339 m)
per qualche decina di metri. Al primo tornante verso destra si
lascia la strada e si segue la pista sterrata che si stacca verso sinistra.
La pista si biforca poco oltre: si sale a sinistra, fino ad una abitazione,
dove la pista termina.
Qui si prosegue a destra su sentiero (a sinistra un altro sentiero
riporterebbe al rifugio), passando di fronte alla casa; il sentiero continua
in falsopiano tra vecchi terrazzamenti e giunge ad un bivio: a destra, per via più
breve, ci si dirige verso il
Colle San Bartolomeo,
mentre a sinistra si sale al
Monte Armetta.
Si segue quest'ultima direzione, inerpicandosi in un canale con stretti tornanti,
e giungendo sulla soprastante dorsale prativa. Si piega a sinistra, e si risale il dolce
crinale: si incrocia una pista sterrata, quindi la si ritrova poco dopo.
La si segue verso destra per una cinquantina di metri, quando ci si immette
su un'altra pista sterrata, un poco più grande.
Si va a sinistra, anche in questo caso solo per poche decine di metri: all'altezza di una
baita riattata si lascia la pista e si imbocca il sentiero che si stacca a destra.
Il sentiero costeggia a sinistra un basso muretto a secco, poi sale abbastanza ripido
per prati fino a raggiungere la
Colla Bassa
(1570 m)
1,
sullo spartiacque principale tra le valli Tanaro e Pennavaire.
Poco oltre la
Colla Bassa,
una deviazione sulla sinistra conduce dapprima all'ingresso di una grotta
(Garb del Dighea
o
Garb del Dighè)
e, subito dopo, ad una fontana. Con percorso a semicerchio, questa diramazione tocca i
ruderi di una stalla e sale a ricongiungersi all'itinerario principale.
Il
Garb del Dighea4,
il cui ingresso può servire da riparo di emergenza
in caso di cattivo tempo, ha uno sviluppo complessivo di circa 250 per un dislivello
di pochi metri, ed è costituita da un'ampia sala principale dalla quale si dipartono
diversi rami minori. Nota alle popolazioni locali da secoli, incisioni al suo interno risalenti
a fine '800 sono coeve dei primi studi effettuati alla ricerca di fauna troglobia.
E' segnalata la presenza di un endemismo della Val Tanaro, la Plectogona sanfilippoi,
subsp. Digheae. Si tratta di un artropode miriapode, saprofago ad ampio spettro alimentare,
totalmente depigmentato, lungo dai 18 ai 25 mm.
[Lux in Tenebris, n.7/2000, pp.19-24]
[digilander.libero.it/enrlana/plsa.htm]
Qui ci si immette sul sentiero proveniente dal
Colle di Caprauna
(segnavia A02) e si svolta a destra (nord). Il sentiero si biforca e si riunisce, si riduce a
traccia (ben segnalata da ometti), poi torna evidente e guadagna lentamente quota
seguendo sinuoso l'amplissima dorsale prativa
237.
Staccato a sinistra il sentiero per
Ormea,
si rimonta l'ultima rampa che conduce sulla vetta del
Monte Armetta
(1744 m, 1:20 - 1:30 ore dal
Rifugio Pian dell'Arma)
5.
Dalla sommità si scende verso est (segnavia A24), sempre per prati,
e si attraversa una conchetta sottostante.
Se ne esce piegando verso sinistra (attenzione a una evidente traccia
che prosegue innanzi), quindi si discende il crinale, in questo punto ben più esile.
Trascurata una ulteriore traccia che continua diritta, il sentiero volge a sud-est
(sul versante della Valle Pennavaire) e perde velocemente quota lungo pendii
inerbiti punteggiati da radi alberi, arbusti e roccette affioranti.
Ci si immette così su un sentiero che si segue verso sinistra (est), continuando
la discesa fino all'ampia conca prativa di
Pian del Colle
(1484 m),
ai margini della quale si trova un grosso cascinale.
Il sentiero termina su una piccola pista, che si segue verso destra. In un centinaio di
metri ci si immette su un'altra pista sterrata, più grossa, e anche in questo caso si
va a destra. La pista costeggia un boschetto di conifere; quando se ne allontana
(per staccare un ramo a destra per il
Colle di Caprauna
e il
Rifugio Pian dell'Arma),
si svolta a sinistra sul tratturo che, sempre tenendosi ai margini del bosco,
scende ripido a tagliare un tornante della pista sterrata e vi si ricongiunge.
Proseguendo verso sinistra, la pista conduce in breve al
Colle San Bartolomeo
(1446 m, 0:50 - 0:55 ore dal
Monte Armetta).
La pista si immette sulla strada sterrata che attraversa il valico, collegando
Madonna del Lago
e
Alto,
a destra (segnavia A43), con
Ormea,
a sinistra (segnavia A46).
Di fronte, oltre la strada, si imbocca il sentiero che sale per prati
8
le pendici del
Monte Dubasso.
La tappa è lunga, ma la vetta del
Monte Dubasso
non è lontana ed è assai panoramica: si può raggiungere con una deviazione di pochi minuti.
Si lascia a destra il sentiero che ne raggiunge la vetta e, tenendosi a sinistra,
si entra in un bosco di conifere. Il sentiero volge ora a nord, esce dal bosco
e torna sullo spartiacque con la Valle Tanaro.
Si seguono ora a lungo le ondulazioni del crinale: dapprima si discende abbastanza ripidi
ai fianchi della
Rocca della Spina,
quindi si riguadagna quota verso il
Truc Berengero,
infine si scende ad un piccolo pianoro (tavolo da pic-nic e capanno)
9,
dove si ignora il sentiero che si stacca a destra per
Vignolo.
Poco oltre si giunge al valico del
Colle del Prione
(1297 m, 0:55 - 1:05 ore dal
Colle San Bartolomeo),
dove un enorme roccione si erge circondato dai prati.
Anche in questo caso il colle è attraversato da una pista sterrata, che collega
Vignolo,
a destra,
con
Barchi,
a sinistra.
Si ignora la pista sterrata e si segue il sentiero di fronte che rimonta assai ripido la
Costa del Prione,
lungo la linea di massima pendenza.
Il sentiero diminuisce la pendenza, supera ancora i fianchi del modesto
Monte Fontanette10
e giunge ad un colletto non nominato ai piedi della ripidissima
Dorsale del Monte Galero
(1507 m circa, 0:50 - 0:55 ore dal
Colle del Prione).
Qui il sentiero si biforca: si lascia la diramazione di destra che
sale alla vetta del
Monte Galero,
e si prende la diramazione di sinistra
12.
Il sentiero (segnavia A25) traversa in discesa nella faggeta
11,
poi attraversa una
zona di esbosco (numerosi i segnavia sugli alberi rimasti) ed incrocia una pista sterrata.
Tornato nel bosco, il sentiero raggiunge un crinale e lo segue in discesa fino alla località
nota come
Prato del Poco.
Ignorando la traccia di fronte verso
Trappa,
si inverte quasi il senso di marcia puntando a est (destra). Si percorre quello che resta
di una vecchia pista forestale, che serpeggia assecondando l'orografia del terreno.
Giunti all'impluvio del
Rio Bianco,
devastato da una recente frana, si lascia la vecchia pista e si scende a sinistra.
Dopo una breve risalita, il sentierino scende a lungo tra i faggi poi riprende velocemente
quota con una serie di strette svolte e arriva alla
Fontana delle Meraviglie
(1164 m, 1:00 - 1:10 ore dalla
Dorsale del Monte Galero).
Una captazione idrica in cemento rende assai meno poetico il toponimo di questo luogo:
ad ogni modo, superato il piccolo rio che ivi origina, si salgono i pochi metri che portano
ad una pista sterrata.
Si trascura il ramo di destra della pista per il vicinissimo
Bocchino delle Meraviglie
(segnavia A36) e si tiene la sinistra (sempre segnavia A36).
La pista scende lentamente nel bosco di latifoglie
6,
stacca alcune diramazioni
secondarie (la prima a destra, le due successive a sinistra), supera un rio e
si immette su una malandata strada sterrata presso un tornante di quest'ultima.
Si tiene la sinistra, fino al successivo tornante, quando si imbocca
la pista sterrata che prosegue innanzi. Sempre in lieve discesa, la pista stacca una
diramazione a sinistra e raggiunge i ruderi della minuscola
Cappella di Sant'Anna.
Presso i ruderi si tralascia a destra la strada sterrata per il
Colle San Bernardo
e si continua diritti. La pista sterrata continua a scendere, prima adagio,
poi aumentando la pendenza. Anche in questo caso si ignorano varie diramazioni
laterali (la prima a destra e le altre due a sinistra) e si imbocca la
brevissima scorciatoia a sinistra che passa nei pressi di una vecchia costruzione.
Tornati sulla pista, dopo poche decine di metri si arriva al
Colletto di Pennino,
dove si incontra un piccolo crocevia ed è stato eretto il
Pilone di Sant'Anna
(969 m, 0:30 - 0:35 ore dalla
Fontana delle Meraviglie).
Si abbandona allora la pista che continua innanzi (possibile via di
discesa su
Garessio)
e si ignora anche il sentiero,
leggermente sulla destra, che tocca il pilone votivo e si dirige al
Monte Pietra Ardena;
si imbocca invece la mulattiera che si stacca a destra.
La mulattiera scende nel bosco ad un vicino seccatoio, stacca
diverse diramazioni (una a sinistra, una a destra e una terza a sinistra), superando
anche un minuscolo rio, e giunge al bivio segnalato a sinistra per il
Monte Pietra Ardena.
Si ignora la diramazione e si piega a destra, trascurando anche la vicina deviazione a
destra per
Pianchette.
La discesa si svolge ora lungo un tratto fortemente eroso e danneggiato dalle
acque meteoriche, che presenta comunque ancora alcuni tratti ben selciati:
si tocca una risorgiva a fianco della mulattiera, si trascurano un bivio a sinistra ed uno successivo
a destra presso altrettanti tornanti della mulattiera, e si continua
la discesa abbastanza ripida.
Dopo un'ultima serie di diramazioni (una a destra e due, ravvicinate tra loro, a sinistra)
si giunge finalmente al piccolo
Ponte dei Corni
(642 m, 0:40 - 0:45 ore dal
Pilone di Sant'Anna),
che scavalca il
Rio San Giacomo
e consente di accedere alla strada provinciale per il
Colle San Bernardo.
Si segue la provinciale verso sinistra per circa 150 metri, fino ad una piccola
chiesetta: qui si attraversa la strada e si imbocca Via Cavour, entrando nel centro storico di
Garessio,
a
Borgo Maggiore.
Si percorre per intero Via Cavour, arrivando a
Borgo Poggiolo.
Si prosegue in Strada Provinciale 213, poi verso
Borgo Ponte
lungo Corso Statuto.
La tappa termina convenzionalmente in
Piazza Vittorio Veneto, nel centro di
Garessio
(584 m, 0:25 - 0:30 ore dal
Ponte dei Corni).
Accessi
Da Ceva si risale la Valle Tanaro superando Garessio ed Ormea, proseguendo poi
in direzione Imperia fino a Cantarana, dove si svolta a sinistra per Caprauna. Poco oltre il
Colle di Caprauna, una strada sterrata sulla sinistra conduce al Rifugio Pian dell'Arma.
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