AT.01 Barchi, Case Breo - San Giacomo di Eca - Valdarmella - Chionea
Barchi, Case Breo (670 m) - Nasagò (670 m) - San Giacomo di Eca (859 m) - Vacieu (1021 m) - Cariò (1155 m) - Albra (1078 m) - Villaro (1038 m) - Lunghi (1081 m) - Airola (1111 m) - Perondo sottano (1196 m) - Valdarmella (1045 m) - Colla di Chionea (1223 m) - Chionea (1104 m)
+1068 / -634
Dislivello [m]
4:55 - 5:35
Tempo [h:mm]
14386
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Bellissima traversata (specialmente nella prima metà) che tocca numerose pittoresche borgate,
alcune parzialmente riattate, altre abitate da una manciata di residenti, altre ormai abbandonate,
ma tutte ricche di fascino e di storia.
Notevole la Chiesa di Albra, perfettamente restaurata e in magnifica posizione panoramica,
e degno di nota anche il dipinto conservato al Pilone delle Caranche; bei castagneti si incontrano
a Villaro e Valdarmella, e la Colla di Chionea offre ampi panorami.
Dalle
Case Breo
di
Barchi
(670 m circa) si attraversa il ponte sul
Fiume Tanaro,
seguendo la stradina asfaltata che sottopassa la linea ferroviaria. Oltre il breve tunnel si
svolta a sinistra, andando ad immettersi sulla strada statale n.28 del
Colle di Nava
all'altezza delle case di
Nasagò.
Sull'altro lato della statale, un poco spostata a destra, si trova la strada asfaltata per
Eca.
Si percorre la piccola rotabile solo per pochi metri, imboccando a sinistra (palina) una vecchia mulattiera.
La mulattiera traversa in salita tra rigogliosi arbusti, supera un impluvio e ritorna sulla
strada asfaltata. La si segue verso sinistra, per diverse centinaia di metri: alla prima curva a sinistra,
trascurato il sentiero a destra che scende alla stazione ferroviaria di
Nasagò,
si imbocca la straduncola sterrata a sinistra che raggiunge la borgata di
Santa Libera
(780 m circa)
15,
proprio presso l'omonima cappella.
Lasciando la chiesa a sinistra, si segue a destra una mulattiera (inizialmente inerbita) che
attraversa la stradina asfaltata che sale alle case e prosegue la salita a monte delle abitazioni
in direzione nord-ovest.
Con qualche comoda svolta tra vecchi terrazzamenti la mulattiera s'innalza fino a
San Giacomo di Eca
(859 m, 0:35 - 0:40 ore da
Barchi),
anche in questo entrando tra le abitazioni caso presso la
Chiesa di San Giacomo,
risalente ai secoli XVII e XVIII.
Ci si porta sulla stradina sterrata a monte della chiesa, seguendola verso sinistra.
In comune con
l'Itinerario 01.15,
si superano le graziose borgate di
Vacieu2
(1021 m) e
Cariò3
(1155 m), si tocca
Albra
(1078 m, 1:10 - 1:15 ore da
San Giacomo di Eca)
1
ed infine si giunge a
Villaro4
(1038 m, 0:35 - 0:40 ore da
Albra).
Presso la
Chiesa della Santissima Trinità e San Matteo6
ci si immette sulla strada asfaltata e si svolta a destra.
Dopo solo qualche metro si imbocca una stradina, sempre asfaltata, che si stacca sulla destra
ai margini del castagneto
7;
al primo tornante si prosegue dritti in salita su una mulattiera che entra nel bosco,
passa un piccolo rio si entra in borgata
Lunghi
(1081 m circa, fontana)
8.
Tra le case della borgata si incontra un bivio:
si prende a sinistra la mulattiera che, in breve, riporta sulla strada comunale asfaltata
proprio in corrispondenza del cimitero.
Si segue la strada verso destra per diverse centinaia di metri, fino al primo tornante,
dove la si abbandona per proseguire a sinistra su una carrareccia sterrata.
Lasciato a sinistra il sentiero per
Ormea,
si sale cosi alle poche case di
Airola
(1111 m, 0:15 - 0:25 ore da
Villaro).
Ancora una volta, tra le case si ignora la mulattiera a destra per
Cascine
e si continua innanzi. Si inizia a scendere su una mulattiera, e ci si tiene
a destra ad un bivio nei pressi di un pilone votivo. Al successivo bivio, si
lascia a sinistra una vecchia mulattiera invasa dagli arbusti per proseguire
a destra su un sentiero pianeggiante.
Il sentiero taglia in costa un bel querceto in direzione nord nord-ovest,
quindi si immette su una pista inerbita che sale da
Ormea.
La si segue verso destra, raggiungendo una fontana ed un bivio.
Si prende a destra, in salita, si passa alle spalle delle
Case Gialatti
e, ignorando diramazioni minori, giunti su un panoramico costone si tocca il
Pilone delle Caranche9,
edicola votiva la cui ampia volta a botte costituisce un possibile
riparo in caso di maltempo.
Tra i vari artisti che hanno decorato chiese, abitazioni e piloni votivi, va menzionato
Eugenio Arduino.
Negli anni a cavallo tra l'800 e il '900 sono infatti numerosissime
le testimonianze lasciate dall'artista al quale va il merito di aver dipinto, tra
l'altro, il San Martino sulla facciata della
Parrocchiale di Ormea.
Anche l'opera del
Pilone delle Caranche,
datata 1902 ma ancora discretamente conservata, porta la sua firma.
[-]
La salita prosegue traversando in costa tra boschi di latifoglie
fino ad un poco evidente bivio a quota 1180 circa, dove si trascura una diramazione a destra.
Si scende invece sul sentiero a sinistra, in direzione dell'impluvio del vallone
e, dopo aver passato un croce metallica in memoria di Pietro Peirano, si attraversa il
Rio Conche
su due consecutivi ponticelli in legno.
Si continua sul versante opposto, con percorso in falsopiano: si traversa dapprima a mezzacosta
tra noccioleti, quindi tra vecchi terrazzamenti. Si superano i ruderi della
Chiesa di San Maurizio,
la cui facciata resiste ostinatamente al tempo e alla vegetazione, e si entra nella borgata di
Perondo sottano
ormai completamente diruta.
Si attraversano i ruderi della borgata, abbandonando poco dopo sulla sinistra
la mulattiera e piegando a destra su un sentierino (prestare un
minimo di attenzione a questo bivio non troppo evidente) che traversa in
leggero saliscendi tra querce e castagni
10.
Si giunge così ad un panoramico costone roccioso, in corrispondenza del quale ci si immette
sulla vecchia mulattiera selciata che sale da
Valdarmella
diretta a
Perondo soprano
(segnavia A09).
La si segue verso sinistra, scendendo con lunghi tornanti in bei castagneti da frutto
12.
Ignorata una diramazione a destra per
Case Bensi,
si passa alle spalle di alcune abitazioni
(resti di un vecchio tetto in paglia),
e si immette su una pista sterrata che si segue verso destra.
Si attraversa un rio su ponticello in cemento e, subito dopo, lo si riattraversa
verso sinistra su un ponte in legno.
In breve si scende fino alla strada comunale asfaltata
11,
poche decine di metri a monte della cappella della frazione
Valdarmella
(1045 m, 1:15 - 1:25 ore da
Airola).
Si percorre la strada verso destra, in salita, tralasciando svariate diramazioni
su ambo i lati. Al primo tornante si lascia l'asfalto per una
sterrata che prosegue diritta; dopo pochi metri però, si deve abbandonare a destra anche la
sterrata per continuare innanzi su una mulattiera. Ancora alcune decine
di metri e si incontra un ulteriore bivio: si lascia la mulattiera a destra per il
Borgo di Cuni
e si prende a sinistra il sentiero che scende ad attraversare il
Torrente Armella
su ponte in legno.
Oltre il ponte si trova una mulattiera selciata dalla quale si staccano varie
diramazioni: seguendo i segnavia non è difficile però seguire l'itinerario principale,
che passa accanto ad alcuni ruderi di
Case Galvagni.
La mulattiera diventa quasi subito sentiero e incomincia una salita abbastanza
ripida in un fitto bosco di noccioli
13.
Superato un costone, dopo un tratto a mezzacosta in leggero saliscendi seguito da
un lungo traverso in modesta salita, interrotto solo da qualche stretto tornante,
il sentiero si immette su una inerbita mulattiera.
La si segue verso destra (in salita) per pochi metri, giungendo alla
Colla di Chionea
(1223 m, 0:50 ore da
Valdarmella)
145.
Nel crocevia di sentieri che partono dal modesto valico, si deve imboccare la
mulattiera selciata, chiusa da muretti a secco, che scende ripida sulla sinistra
(sud sud-est).
Senza curarsi delle diramazioni che conducono ai terrazzamenti attorno, si
giunge fino alla sottostante stradina asfaltata.
Svoltando a sinistra, si passa tra le case dei
Tetti Soprani
di
Chionea
e,
continuando la discesa, si giunge fino alla
Chiesa di Santa Maria Assunta,
al centro di
Chionea
(1104 m, 0:15 - 0:20 ore dalla
Colla di Chionea, fontane)
17.
Da alcuni anni, presso la chiesa, è allestito un piccolo museo etnografico, il Museo dei Ricordi
16,
che raccoglie centinaia di oggetti di uso quotidiano nei decenni passati: attrezzi, arredi,
vestiti e tanti altri piccoli cimeli.
[-]
Il
Rifugio Chionea
(1107 m) si trova scendendo alcune decine di metri verso
Ormea,
in alto a sinistra della strada asfaltata.
Accessi
Da Ceva si risale la Valle Tanaro fin oltre
Garessio. All'inizio della piccola frazione di Nasagò si imbocca sulla sinistra
la stradina asfaltata che sottopassa la linea ferroviaria e, passato il
Fiume Tanaro su un ponte carrabile, giunge a Barchi Breo.
Appena oltre il ponte, sulla destra, è disponibile un posteggio per alcune auto.
Non sono presenti commenti per questa tappa.
Commenta la tappa AT.01