Il Vallone della Meris (pr. Vallone della Merìs: l'accento va posto sulla 'i', diversamente dalla pronuncia comune) deve il suo nome alla favorevole esposizione, "a merìs" (a meriggio, ovvero a mezzogiorno), di cui gode.
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+910 / -0
Dislivello [m]
2:45 - 3:05
Tempo [h:mm]
7391
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Periodo consigliato [mese]
Escursione abbastanza lunga, su buona mulattiera. Alla prima parte nel bosco, ripida ma fresca, segue un lungo incedere tra gli assolati pascoli del Vallone della Meris. Il Rifugio Livio Bianco, adagiato in ottima posizione sulle sponde del Lago sottano della Sella, è il luogo ideale per trascorrere una piacevole giornata in montagna.
Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA
A | Da Sant'Anna di Valdieri (980 m) a: | Dislivello [m] (andata e ritorno) |
Tempo [h:mm] (andata e ritorno) |
Distanza [m] (andata e ritorno) |
Difficoltà | Segnavia |
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B | Gias del Prato (1513 m) | +533 / -0 (+533 / -533) |
1:30 - 1:45 (2:40 - 3:00) |
3864 (7728) |
E | N04 |
C | Lago sottano della Sella (1881 m) | +901 / -0 (+901 / -901) |
2:40 - 3:00 (4:40 - 5:20) |
7198 (14396) |
E | N04 |
D | Rifugio Livio Bianco (1890 m) | +910 / -0 (+910 / -910) |
2:45 - 3:05 (4:50 - 5:25) |
7391 (14782) |
E | N04 |
Nella parte a monte del paese di Sant'Anna di Valdieri (980 m) si imbocca il viottolo asfaltato che sale ripido tra le abitazioni, passando a fianco della Locanda Alpina Balma Meris. Superate le ultime case, ci si inoltra nel bosco misto di latifoglie su una ripida mulattiera (segnavia N04). Lasciato a destra il bivio con il sentiero per Tetti Bariau (segnavia N31, Lo Viol di Tàit), la mulattiera piega per un breve tratto verso ovest diminuendo la pendenza; si passano i ruderi di Tetti Bìaìsa e si prosegue la salita dominando dall'alto il Rio della Meris, che qui forma limpide pozze.
Il Vallone della Meris (pr. Vallone della Merìs: l'accento va posto sulla 'i', diversamente dalla pronuncia comune) deve il suo nome alla favorevole esposizione, "a merìs" (a meriggio, ovvero a mezzogiorno), di cui gode.
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Pochi tornanti e lunghi traversi conducono in un fresco bosco di faggi 2 e ai pochi ruderi di Tetti Paladin. Ora con pendenze più lievi, si continua fino ad uscire dal bosco; a quota 1380 circa si tralasciano sulla sinistra una scorciatoia che si ricongiunge con la mulattiera poco oltre, e la ben poco evidente traccia a destra per il Monte Merqua (segnavia N32). La salita prosegue monotona con un lungo mezzacosta sul versante sinistro orografico della valle, fino a raggiungere l'ampio pianoro pascolivo sede dei ruderi del Gias del Prato (1513 m, 1:30 - 1:45 ore da Sant'Anna di Valdieri) e, alcune centinaia di metri più avanti, del Gias nuovo del Prato (1529 m, fontana). La mulattiera si allunga sul fondo del vallone, tra pascoli e detriti, affiancata pochi metri più in basso da un sentierino parallelo con il quale si ricongiungerà più avanti. Dopo un altro lungo tratto si giunge ad un restringimento della valle, ove il Rio della Meris ha inciso più profondamente il fondovalle. Trascurata a sinistra una mulattiera che scende a guadare il rio, si entra nel pianoro pascolivo del Gias del Chiot della Sella 3, sede anche di un casotto di sorveglianza del Parco.
Questa località, un tempo nota come Chiot de la Sela, deve il nome alla probabile presenza in passato di una "sella" (piccola costruzione in pietra con volta a botte, in genere parzialmente interrata, utilizzata per la conservazione degli alimenti). Al Chiot de la Sela sono stati costruiti alcuni casotti di caccia, utilizzati dai Savoia durante le battute nel Vallone della Meris.
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Oltre il gias, la mulattiera riprende a salire più decisa: passato un ruscelletto si è ormai in vista della bella cascata 4 formata dall'emissario del Lago sottano della Sella. Giunti al Gias del Lago si incontra un bivio: si abbandona la mulattiera che prosegue a destra per il Lago soprano della Sella (segnavia N25), e si attraversa il Rio della Meris su ponte in legno 5. Un buon sentiero (segnavia N04) costeggia il Lago sottano della Sella (1881 m, 1:10 - 1:15 ore dal Gias del Prato) 67, ed in pochi minuti conduce al Rifugio Livio Bianco (1890 m, 0:05 ore dal Lago sottano della Sella) 8, affacciato in splendida posizione sullo specchio d'acqua 1.
Il rifugio viene inaugurato domenica 7 Luglio 1963, nel decimo anniversario
della morte di
Dante Livio Bianco;
figura sicuramente eccezionale, fu forte alpinista, apprezzato giurista e, non da ultimo,
valoroso comandante partigiano.
Circa 500 i partecipanti intervenuti per l'occasione: partigiani di "Giustizia e Libertà"
con i loro comandanti, amici alpinisti ed estimatori di Livio; tra loro,
anche i fautori dell'idea di costruire un rifugio che potesse ricordare la sua figura.
Per consentire un agevole accesso al rifugio, non riservato solo a montanari esperti,
venne scelta come ubicazione il
Lago sottano della Sella,
nel
Vallone della Meris.
Molti anni più tardi, nel 1982, le mutate esigenze
e l'incremento della frequentazione turistica, portarono la sezione di Cuneo del CAI,
proprietaria della struttura, ad attuare rilevanti lavori di ampliamento.
Il nuovo rifugio, terminato nell'estate 1983, fu inaugurato il 18 settembre dello stesso
anno, a trent'anni dalla scomparsa di
Livio Bianco
e a vent'anni dalla costruzione
del primo rifugio.
Dante Livio Bianco
nasce a Cannes nel 1909 da genitori italiani, di Valdieri (Cuneo), traferitisi
in Francia per lavoro. Si laurea a Torino in Giurisprudenza, diventando un brillante
avvocato civilista.
Rientrato a Cuneo subito dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, fonda assieme all'amico
Duccio Galimberti
e ad 10 altri antifascisti la banda partigiana Italia Libera,
nucleo originario delle formazioni "Giustizia e Libertà" nel Cuneese.
La banda opera a
Madonna del Colletto,
tra le Valli Gesso e Stura, a
Paraloup
in Valle Stura e a
San Matteo,
in Valle Grana.
Dopo l'assassinio del Galimberti alla fine del 1944, si trasferisce
a Torino per assumere l'incarico di comandante regionale delle formazioni "Giustizia e Libertà".
In questo ruolo fu a capo delle ultime operazioni militari partigiane e dell'insurrezione
vittoriosa dell'aprile del 1945; i fatti gli valsero due medaglie d'argento al Valor Militare.
Muore improvvisamente durante un'ascensione alla
Cima Saint-Robert,
nella "sua" Valle Gesso, il 12 luglio 1953.
[www.rifugioliviobianco.com]
[www.treccani.it/enciclopedia/dante-livio-bianco_%28Dizionario-Biografico%29/]
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso in direzione Valdieri ed Entracque. Passato l'abitato di Valdieri, alla rotatoria, si prosegue diritti per Sant'Anna di Valdieri, dove si lascia l'auto.
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[AsF n.5] [Fra n.15] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo sopralluogo: Estate 2021
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RP
giovedì 04 settembre 2008
[ 91.80.*.*]
Il tratto di sentiero da Sant'Anna di Valdieri al bivio per Tetti Bariau è stato ripulito. Adesso il fondo si presenta in ottimo stato e non più acciottolato.
anonimo
martedì 01 giugno 2010
[ 83.103.*.*]
L'ho fatto il 23 Maggio 2010. Sentiero già in ottime condizioni, con appena due minuscole lingue di neve.
rosalba
lunedì 14 luglio 2014
[ 79.4.*.*]
Percorso fatto ieri, 14.07.2014. Ci siamo però fermate al rifugio Livio Bianco senza proseguire oltre. L'escursione è discretamente impegnativa: più ripida all'inizio si addolcisce da metà in poi. Come prima uscita stagionale potrebbe risultare un po' pesante. Bellissima la vista del lago sottano della sella.
ago57
lunedì 04 agosto 2014
[ 151.88.*.*]
1 agosto 2014: con mia figlia Monica fino al rifugio. bella escursione, anche il sentiero nel bosco molto bello. meglio all'aperto con le marmotte che ti guardano da pochi passi. ottima polenta al rifugio. complimenti al gestore ed al personale. ne vale la pena.
Max&Bà
lunedì 20 luglio 2015
[ 151.16.*.*]
Fatto solo fino al Livio con mia moglie ed amici. Sentiero perfetto e pulito (è pur sempre un sentiero di montagna!) e bellissima gita. Menzione di riguardo al rifugio e al personale: assolutamente cordialissimi e polenta forse la migliore della mia vita!
AM
mercoledì 16 ottobre 2019
[ 192.118.*.*]
Partially made this trail on 12.10.19. Stopped on the first lake. What is the story of the turned ground on both sides of the trail on the flat stretch just above the tree line?
Guido61
domenica 11 settembre 2022
[ 79.21.*.*]
Ritornato dopo 10 anni per la terza volta in questo magico rifugio. Sentiero fattibile con un minimo di allenamento. Sconsiglio nei mesi estivi se non si ha opportuno abbigliamento per il sole in quanto un lungo tratto, dopo il bosco, è privo di ombreggiatura.
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