Itinerario 11.08

11.08 Gias delle Mosche - Rifugio Bozano - Posteggio di Gias delle Mosche

Gias delle Mosche (1592 m) - Gias del Mesa (2070 m) - Rifugio Bozano (2454 m) - Posteggio di Gias delle Mosche (1592 m)

+864 / -864

Dislivello [m]

3:50 - 4:25

Tempo [h:mm]

8495

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Salita varia, leggermente faticosa solo nel suo tratto terminale, che attraversa una moltitudine di ambienti (abetine, lariceti, pascoli e detriti). Il Corno Stella, rocca inespugnabile per antonomasia, con la sua sagoma inconfondibile fa da sfondo per buona parte del percorso.

Carta schematica - Itinerario 11.08

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 11.08
A Da Gias delle Mosche (1592 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Gias del Mesa (2070 m) +462 / -0 1:15 - 1:25 2273 E N10
C Rifugio Bozano (2454 m) +862 / -0 2:20 - 2:40 4268 E N10
D Gias delle Mosche (1592 m) +864 / -864 3:50 - 4:25 8495 E = » N10

Dal posteggio di Gias delle Mosche (1592 m) si prende il sentiero sulla sinistra (per chi arriva da Terme), ben segnalato, che si inoltra nel Vallone dell'Argentera (segnavia N10).
Il sentiero s'inerpica deciso in un bel bosco di abete bianco, con poche svolte e con il fondo acciottolato a tratti invaso dall'acqua. Dopo lo strappo iniziale, la salita prosegue piacevole con ampi tornanti, mantenendosi sempre in una fresca abetina 4 che, con l'aumentare della quota, viene sostituita dal lariceto 5.

Il Bosco della Valletta è di particolare pregio naturalistico. In esso si trovano ben quattro differenti specie di conifere: l'abete bianco, l'abete rosso, il larice e il pino cembro. La diffusione di quest'ultimo è in parte legata alle abitudini della nocciolaia: questo corvide suole nascondere i semi del cembro, di cui si nutre, in anfratti e fessure. Quando abbandonati, i semi germogliano e fanno crescere le piante anche in luoghi apparentemente inspiegabili, incluso pendii ripidissimi o affioramenti rocciosi. Nel Bosco della Valletta è possibile incontrare anche il raro picchio nero.

[La Guida del Parco Alpi Marittime, p.188]

Il sentiero raggiunge l'ampia radura, punteggiata da numerosi detriti 6, sede del Gias del Saut, e la oltrepassa con un traverso sul lato nord alcuni metri sopra il fondo idrico.
Si risale quindi alla soprastante conca pascoliva, dalla quale si gode di ottimo panorama sulla Serra dell'Argentera, e la si supera ancora una volta mantenendosi in costa con un lungo traverso sul lato nord. Poco prima dei ruderi del Gias del Mesa (o Gias del Mesdì, 2070 m, 1:15 - 1:25 ore dal Gias delle Mosche) il sentiero si biforca: si trascura la diramazione a destra (variante per il Rifugio Bozano lungo il "Sentiero dei Pastori" che verrà percorsa al ritorno) e ci si tiene a sinistra (nord).
Risalendo il pendio erboso con qualche tornante, il sentiero attraversa un piccolo boschetto di larice e pino montano 3 e, scavalcato un panoramico costone, nei pressi dei ruderi di un gias svolta in direzione nord-est 1. Un traverso in pietraia 8 precede una salita assai ripida tra sfasciumi; si lasciano a sinistra la deviazione per il Bivacco Varrone ed il Rifugio Morelli Buzzi 9 e, poco oltre, la deviazione a destra per il Gias del Mesa e il Gias delle Mosche via "Sentiero dei Pastori", che verrà seguita durante la discesa.
Ormai puntando ad est (verso il Corno Stella), si percorre un ulteriore faticoso tratto tra detriti alternati a grossi massi.

Il Corno Stella 7, montagna dalla forma caratteristica alla quale deve il suo nome, è stata ritenuta inaccessibile fino alla fine dell'800. Tale era la convinzione sull'impossibilità di scalarla (ancora oggi le vie normali hanno difficoltà minime del IV grado), che il toponimo Corno Stella fu da alcuni rimpiazzato dal toponimo Roc Inacessible. Nonostante autorevoli figure dell'epoca si augurassero, per paura di sciagure alpinistiche, che nessuno tentasse mai la sua ascesa, il 22 agosto 1903 anche il Corno Stella fu salito. Dopo un primo tentativo effettuato l'11 agosto, infatti, Victor de Cessole con le guide Jean Plent e Dino Ghigo riuscirono a raggiungere la vetta, realizzando una delle principali imprese della storia alpinistica delle Alpi Marittime.

[ALP Alpi Marittime, pp.58-59]

Si trascura a destra un'ultima traccia in pietraia per il Rifugio Remondino (segnavia N42), e si percorrono infine i pochi metri che conducono al Rifugio Bozano (2454 m, 1:05 - 1:15 ore dal Gias del Mesa) 10.

Poco a valle del nuovo edificio si trovano i resti del vecchio rifugio 2, la parte posteriore del quale è stata smontata e integrata nella nuova struttura.

Il rientro avviene per il percorso di salita fino al bivio, ora a sinistra, per il Gias del Mesa via Sentiero dei Pastori. Imboccata questa diramazione, si traversa in pietraia scendendo ad un piccolo bivio, ove si prende a destra (a sinistra ci si ricongiunge con il sentiero per il Rifugio Remondino). Si scende tra roccette e magra erba con ripidi tornanti fino ai margini di una piccola conca detritica. Un tratto pianeggiante a mezzacosta attraversa i ruderi del Gias Superiore e i recinti in pietra per gli animali, quindi guada un piccolo ruscello. Un traverso tra i detriti porta al bivio a sinistra con una traccia ancora per il Rifugio Remondino, che si ignora.
Qui il sentiero volge a nord-ovest, scende con diversi stretti tornanti lungo il pendio detritico inerbito e giunge, dopo aver riattraversato il ruscello, al Gias del Mesa. Pochi metri oltre il gias si ritrova il sentiero principale e lo si segue a ritroso fino al posteggio di Gias delle Mosche (1592 m, 1:30 - 1:45 ore dal Rifugio Bozano).

Accessi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso in direzione Valdieri ed Entracque. Passato l'abitato di Valdieri, alla rotatoria, si prosegue diritti in direzione di Sant'Anna di Valdieri. Oltrepassata Sant'Anna si continua fino a Terme di Valdieri. Non si entra in paese ma si sale sulla sinistra lungo il Vallone della Valletta, su una strada in buona parte asfaltata (solo alcuni brevi tratti sono sterrati a causa di alcune frane) fino al Gias delle Mosche, dove si trova un posteggio per diverse auto.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

[Fra n.15] [AsF n.5] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2011

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7 - Il Corno Stella (2008)
7 - Il Corno Stella (2008)
2 - Quel che resta del vecchio Rifugio Bozano, davanti al nuovo (2002)
2 - Quel che resta del vecchio Rifugio Bozano, davanti al nuovo (2002)
8 - Il traverso in pietraia prima della ripida salita finale (2008)
8 - Il traverso in pietraia prima della ripida salita finale (2008)
9 - Il bivio per il Bivacco Varrone e il Rifugio Morelli Buzzi (2008)
9 - Il bivio per il Bivacco Varrone e il Rifugio Morelli Buzzi (2008)
5 - Il lariceto attraversato dal sentiero (2008)
5 - Il lariceto attraversato dal sentiero (2008)
1 - Il Vallone dell'Argentera dal sentiero per il Rifugio Bozano. Sullo sfondo la Serra dell'Argentera (2002)
1 - Il Vallone dell'Argentera dal sentiero per il Rifugio Bozano. Sullo sfondo la Serra dell'Argentera (2002)
4 - Il bel bosco di abete bianco che si attraversa nel primo tratto del sentiero (2002)
4 - Il bel bosco di abete bianco che si attraversa nel primo tratto del sentiero (2002)
3 - La conca pascoliva vista dal soprastante boschetto di pino montano e larice (2002)
3 - La conca pascoliva vista dal soprastante boschetto di pino montano e larice (2002)
6 - La prima radura che si incontra nella salita (2008)
6 - La prima radura che si incontra nella salita (2008)
10 - Il Rifugio Bozano (2011)
10 - Il Rifugio Bozano (2011)