11.02 San Giacomo di Entracque - Rifugio FedericiMarchesini al Pagarì - [Passo di Pagarì]
San Giacomo di Entracque (1209 m) - Gias sottano del Vej delBouc (1437 m) - Passo sottano del Muraion (2032 m) - Rifugio FedericiMarchesini al Pagarì (2627 m) - [Passo di Pagarì (2819 m)]
+1447 / -29
Dislivello [m]
4:30 - 5:05
Tempo [h:mm]
11541
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Una "classica" all'interno del Parco, la salita al Rifugio
Pagarì si presenta lunga e abbastanza faticosa. Dopo aver attraversato il pianoro
del Rasur, una infinita serie di tornanti guadagna quota fino a raggiungere il più
alto rifugio delle Alpi Marittime. Per chi ha ancora voglia di camminare, un'ultima
salita in pietraia conduce al Passo di Pagarì attraversato nel XV secolo da
una arditissima Via del Sale.
Qualche decina di metri a valle di
San Giacomo di Entracque
(1209 m), si attraversa il ponte sul
Torrente Gesso della Barra.
Lasciati a sinistra l'area attrezzata per pic-nic ed il bivio per il
Ponte della Rovina e
Trinità di Entracque
(segnavia M22),
si prosegue fino al
Gias sottano del Vej del Bouc
(1437 m, 1:10 - 1:20 ore da
San Giacomo di Entracque)
in comune con
l'Itinerario 11.23.
Nei pressi dei ruderi del gias la strada sterrata di fatto termina.
Si lascia sulla sinistra la mulattiera che sale al
Lago del Vej del Bouc
(segnavia M14) e si prosegue diritti. Subito dopo si attraversa il torrente di fondovalle
9
su un ponte in legno; lasciato a destra il
Gias Colombo,
si prosegue, sempre paralleli al fondo idrico del vallone, in leggera salita,
su una mulattiera che si trasforma successivamente in sentiero.
Dopo un lungo traverso, si supera un tratto acquitrinoso su una passerella
in legno e, subito oltre, nei pressi di un grosso masso, si lascia
a destra il sentiero per il
Bivacco Moncalieri
(segnavia M20).
Non molto distante, si incontra il
Rio Pantacreus
che, in caso di acqua abbondante, può essere attraversato sulla soprastante passerella in legno.
Sempre a poca distanza, quando già sono ricominciati i tornanti, si deve trascurare
una malandata mulattiera che si stacca sulla sinistra e percorre il fondo del
Vallone di Moncolomb
(si tratta del vecchio segnavia M15, per il
Lago Bianco dell'Agnel;
il tracciato, ora denominato M13B nella sola sua parte iniziale, è quasi completamente
scomparso nel tratto più in quota ed è assolutamente sconsigliato).
Oltre il bivio, la pendenza aumenta e, con numerose svolte,
si inizia a rimontare il fianco del vallone in direzione sud-ovest. La lunghissima
serie di tornanti, a tratti abbastanza stretti, prosegue in mezzo ad
una fitta vegetazione arbustiva fino al
Passo sottano del Muraion
(2032 m, 1:40 - 1:55 ore dal
Gias sottano del Vej del Bouc)
12.
Il valico andrebbe più correttamente definito come
Passaggio sottano del Muraion,
in quanto si tratta di una sorta di spalla sulla lunghissima dorsale del
Caire del Muraion.
Poco oltre il sentiero incontra la
Fontana dell'Asino,
supera senza problemi un tratto in frana
e spiana leggermente, con la vista che si apre sul
Vallone del Muraion
e sulla testata della valle.
Si prosegue ora tra rocce su terreno aperto e ridotta vegetazione,
51114,
fatta eccezione per le formazioni di ontano verde che si incontrano nei pressi del
Rio Pagarì8.
Attraversato il rio, si percorrono alcuni ripidi traversi fino a
raggiungere il bivio per il
Lago Bianco dell'Agnel
e il
Passo dell'Agnel
(segnavia M13C), che si lascia sulla sinistra.
Da qui ricomincia una nuova lunga serie di tornanti
6,
ampi e non eccessivamente ripidi, che risalgono in direzione sud-ovest
il pendio ricoperto di rododendri.
Dopo un breve ma faticoso traverso in diagonale, i tornanti si fanno mano
a mano più stretti e conducono al bivio, a destra, per il
Lago Bianco del Gelas
e il
Bivacco Moncalieri
(segnavia M21), che si ignora.
Poco oltre, si lascia a sinistra la traccia segnalata per il
Passo di Pagarì
e il
Refuge de Nice
(segnavia M13),
e si percorrono le ultime decine di metri (segnavia M13A) che separano dal
Rifugio Federici Marchesini
al Pagarì
(2627 m, 1:40 - 1:50 ore dal
Passo sottano del Muraion)
7131012,
ben più noto semplicemente come
Rifugio Pagarì.
Tornando all'ultimo bivio, proprio nei pressi del rifugio, chi vuole può proseguire
ancora. Una traccia, serpeggiando tra pietraie in direzione sud,
s'inerpica fino al
Passo di Pagarì
(2819 m, 0:45 - 0:50 ore dal
Rifugio Federici Marchesini)
43,
ripercorrendo un frequentato valico di comunicazione per il commercio del sale
utilizzato tra la seconda metà del 1400 e i primi decenni del 1500.
Facile la presenza di neve anche in estate.
Il toponimo del passo prende il nome dall'impresario e finanziere
Paganino dal Pozzo,
detto appunto
Pagarì.
Nel 1453, dopo aver realizzato o ripristinato numerose
vie di comunicazione tra il Nizzardo e la Contea di Savoia, per consentire il
transito del sale, ottenne di poter realizzare a proprie spese - in cambio della
riscossione delle gabelle - una via ancor più breve di quelle allora disponibili.
Il tracciato previsto dall'imprenditore prevedeva l'attraversamento di un colle ad
oltre 2800 metri di quota, colle che poi fu battezzato
Pagarì
in suo onore.
Vari fattori ambientali, primo tra tutti l'espansione del
Ghiacciaio della Maledia,
fecero investire al
Pagarì
tutti i propri averi nella manutenzione della mulattiera,
che per contratto doveva restare aperta per nove mesi l'anno nonostante la quota.
Diversi anni dopo la morte, in miseria, del
Pagarì,
e meno di un secolo dopo la sua costruzione, l'itinerario fu definitivamente abbandonato.
[La Guida del Parco Alpi Marittime, p.112] [-]
Accessi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Gesso in direzione Valdieri ed Entracque.
Passato l'abitato di Valdieri, si prende la deviazione a sinistra (rotatoria) per Entracque e,
poco oltre, una successiva deviazione a destra per San Giacomo.
Oltre la diga della Piastra, un ultimo bivio a sinistra porta alla piccola
borgata di San Giacomo di Entracque (ampio posteggio, a pagamento nella stagione estiva).
Note
Il percorso dal rifugio al passo si svolge
traccia in pietraia ed è possibile la presenza di neve anche in estate.
Per quanto non presenti difficoltà particolari, è
preferibilmente riservato ad escursionisti esperti.
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.15] [AsF n.4] [Blu n.1] [IGC n.113] [IGC n.8] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Estate 2022
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Guido61
lunedì 26 agosto 2019
[ 79.45.*.*]
Abbiamo raggiunto il rifugio, seguendo il sentiero, dopo circa quattro ore e mezza di marcia. Tutto il tragitto è su sentiero ben segnato, l'ultimo tratto di tornanti è invece su pietraia e in forte pendenza. Bellissimi panorami sulla Valle e immancabile incontro con i camosci. Essendo praticamente tutto esposto al sole (eccetto la prima parte da San Giacomo) si consiglia partenza all'alba. Mancanza di copertura telefonica in tutto il percorso, solo al rifugio posto telefonico.
I camminatori
martedì 29 dicembre 2020
[ 109.118.*.*]
Passeggiata molto panoramica e abbastanza impegnativa, soprattutto nell'ultima parte del percorso. Ci siamo stati quest'anno a ferragosto io e mio figlio di 11 anni, faticando siamo arrivati al rifugio. Il più bello tra tutti quelli fatti e che consociamo!
Giada
sabato 19 agosto 2023
[ 109.53.*.*]
Percorso difficoltoso, ma stupendo...avvicinandosi al Pagarì gli stambecchi quasi sembrano volerti salutare!!!
13 - Panorama dal Rifugio Federici Marchesini (2022)14 - Il Vallone di Moncolomb e Pra del Rasur dal sentiero che sale al Rifugio Federici Marchesini (2022)1 - Femmina di stambecco (Capra ibex) nei pressi del Rifugio Federici Marchesini (1990)10 - Il Rifugio Federici Marchesini al Pagarì; sullo sfondo, la Cima della Maledia (2008)12 - Nei pressi del Passo sottano del Muraion (2022)4 - Al Passo di Pagarì (1992)9 - Vallone di Moncolomb ed il torrente che lo attraversa (2003)5 - Piccolo di camoscio (Rupicapra rupicapra) nei pressi del Rio Pantacreus (2003)6 - Una perla di saggezza offerta dal gestore del Rifugio Federici Marchesini (2003)8 - Il Vallone del Muraion dai pressi del Rio Pagarì (2003)11 - Camoscio (Rupicapra rupicapra) nei pressi del Rio Pantacreus (2003)3 - Panorama verso la Francia dal Passo di Pagarì (1992)7 - Panorama dal Rifugio Federici Marchesini in direzione del Lago Bianco dell'Agnel (2003)2 - Stambecco maschio (Capra ibex) nei pressi del Rifugio Federici Marchesini (1990)
Guido61
lunedì 26 agosto 2019
[ 79.45.*.*]
Abbiamo raggiunto il rifugio, seguendo il sentiero, dopo circa quattro ore e mezza di marcia. Tutto il tragitto è su sentiero ben segnato, l'ultimo tratto di tornanti è invece su pietraia e in forte pendenza. Bellissimi panorami sulla Valle e immancabile incontro con i camosci. Essendo praticamente tutto esposto al sole (eccetto la prima parte da San Giacomo) si consiglia partenza all'alba. Mancanza di copertura telefonica in tutto il percorso, solo al rifugio posto telefonico.
I camminatori
martedì 29 dicembre 2020
[ 109.118.*.*]
Passeggiata molto panoramica e abbastanza impegnativa, soprattutto nell'ultima parte del percorso. Ci siamo stati quest'anno a ferragosto io e mio figlio di 11 anni, faticando siamo arrivati al rifugio. Il più bello tra tutti quelli fatti e che consociamo!
Giada
sabato 19 agosto 2023
[ 109.53.*.*]
Percorso difficoltoso, ma stupendo...avvicinandosi al Pagarì gli stambecchi quasi sembrano volerti salutare!!!
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