17.05 Pian del Re - Galleria delleTraversette (o Buco di Viso) - Colle delle Traversette - Pian del Re
Pian del Re (2013 m) - Pian Mait (2719 m) - Galleria delleTraversette (o Buco di Viso) (2882 m) - Colle delle Traversette (2950 m) - Pian del Re (2013 m)
+930 / -930
Dislivello [m]
4:20 - 4:55
Tempo [h:mm]
10216
Distanza [m]
E/EE
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
E' stato il primo traforo alpino della storia, terminato nel 1480,
costruito con lo scopo di agevolare i commerci tra Grenoble e Saluzzo
e per evitare l'attraversamento del Colle delle Traversette, causa
di tante disgrazie dovute al terreno esposto e scivoloso.
Questo itinerario, che ripercorre le orme degli antichi carovanieri,
consente anche di attraversare il "Buco di Viso" - così viene
chiamato il traforo - quando la neve e le frane, specie sul versante
francese, non ne ostruiscono gli ingressi.
(1) E/EE è solamente il tratto che sale al Colle delle Traversette dal bivio per
l'ingresso alla Galleria delle Traversette. Tutto il resto del percorso ha difficoltà E.
Da
Pian del Re
(2020 m)
13
si imbocca l'ampia mulattiera per il
Colle delle Traversette
(segnavia V16) ed altre destinazioni (segnavia V12, V14, V17, V19, V20, V21, V22).
All'imbocco di
Pian del Re,
sul lato nord, si notano i ruderi di 6 edifici militari -
caserma, magazzino, scuderia, forno, cappella e caserma dei Regi Carabinieri -
in grado di ospitare truppe ed animali. La ex caserma dei Carabinieri, ed altri edifici,
sono stati da tempo riattati ed utilizzati per scopi civili.
[Le strade dei cannoni, p.104]
Si lascia quasi subito sulla sinistra una traccia che riscende a
Pian del Re5
e si passa un piccolo rio; si trascurano una nuova traccia a sinistra per
Pian del Re
e il sentiero sulla destra per il
Colle delle Gianna
(segnavia V12).
Dopo una breve rampa si tralascia, sulla sinistra,
anche il bivio per il
Lago Superiore
e per il
Rifugio Giacoletti
(segnavia V17) e si prosegue diritti
3.
Si entra in un ampio vallone, dai pendii erbosi cosparsi di detriti.
La mulattiera, che qui si sdoppia in diversi sentieri quasi paralleli,
risale lungo il fondo del vallone.
Lasciato a sinistra un secondo sentiero per il
Rifugio Giacoletti
(segnavia V19),
la mulattiera volge a nord (destra) e risale a tornanti con pendenze moderate
14
lungo ampi costoni pascolivi.
A quota 2373 circa, in corrispondenza di un ampio tornante verso sinistra,
si trascurano ben tre diramazioni a destra in successione: la prima che
ridiscende verso
Pian del Re,
la seconda che punta a un'opera del Vallo Alpino,
la terza che taglia in salita verso
Pian Armoine.
Si tratta
dell'Opera 220
del Vallo Alpino, facente parte del sistema difensivo delle Traversette e
fatta saltare in seguito agli accordi di pace.
Giunti a
Pian Armoine,
dal sentiero è possibile osservare in lontananza
i resti dell'imponente fortificazione.
[Le strade dei cannoni, p.103]
Evitando quest'ultima scorciatoia, si raggiunge il soprastante
Pian Armoine
(o, più correttamente,
Pian dar Mòine,
2460 m, 1:10 - 1:20 ore da
Pian del Re)6,
punto privilegiato per ammirare la dorsale
Punta Roma -
Punta Venezia4.
Il percorso descritto in questo itinerario segue il tracciato della strada ex militare
"Crissolo -
Pian del Re -
Pian Mait -
Colle delle Traversette"
costruita, in parte su mulattiere esistenti e in parte ex-novo, tra il 1939 e il 1940, al
servizio del sistema difensivo delle Traversette.
[Le strade dei cannoni, pp.100-106]
Proseguendo l'ascesa, si trascura a destra il sentiero per il
Colle Armoine
(segnavia V20)
7,
quindi con un lungo traverso in diagonale aggira alla base il lunghissimo
contrafforte meridionale del
Monte Meidassa.
Giunti al bivio con il sentiero sentiero ex militare per il
Rifugio Giacoletti
(anche noto come
"Sentiero del Postino",
segnavia V21),
che si lascia a sinistra,
la mulattiera piega a nord-ovest e incomincia una lunga salita con ripidi
tornanti e faticose svolte, che terminano nella conca detritica di
Pian Mait
(2717 m, 0:45 - 0:50 ore da
Pian Armoine)
8.
Qui, in prossimità di alcuni ruderi, si lasciano a destra due evidenti tracce,
la seconda delle quali si allunga verso il lontano
Colle Armoine.
La mulattiera contorna ora la conca con percorso a semicerchio, quindi s'innalza
sul versante destro orografico del vallone per salire a tornanti il ripido
pendio detritico ove si trovano i ruderi della casermetta posta a difesa del colle.
Subito dopo la casermetta, si lascia a destra il sentiero per il
Passo del Luisas
(segnavia V22), si sfila alle spalle del vecchio edificio militare
e si sale a tornanti tra sfasciumi.
Si raggiunge così in breve la diramazione, sulla destra, per la
Galleria delle Traversette.
L'ingresso del traforo dista dal bivio solo poche decine di metri, ma conviene
proseguire diritti verso il valico ed utilizzare la galleria per il rientro,
percorrendo in salita il meno agevole sentiero per il
Colle delle Traversette.
L'aereo sentiero (altre due tracce parallele poco a valle si ricongiungono tutte)
s'inerpica con qualche svolta lungo l'esile crestina (attenzione a qualche tratto
esposto; si sconsiglia la percorrenza in caso di fondo bagnato o scivoloso)
e raggiunge il
Colle delle Traversette
(2938 m, 0:40 - 0:45 ore da
Pian Mait)
1011
(convenzionalmente considerato il confine tra le Alpi Cozie Meridionali e quelle Centrali),
dal quale si gode di ottimo panorama
121516.
Una teoria forse azzardata, proposta da alcuni storici sulla base di accurati studi
relativi anche agli eventi climatici che hanno interessato le Alpi, e riportata su una bacheca
informativa del Parco, afferma che Annibale
sia sceso in Italia attraverso
Colle delle Traversette
durante la Seconda Guerra Punica.
Egli avrebbe valicato le Alpi in questo punto il 28 ottobre del 268 a.C., al comando di
un esercito di 26.000 uomini, cavalli e 37 elefanti.
In effetti i dubbi sul percorso seguito dal condottiero cartaginese sono ancor oggi
aperti. L'ipotesi tuttavia più probabile resta quella dell'attraversamento del Monginevro,
un valico assai più agevole e a più bassa quota di quello delle Traversette.
[Pannello informativo in loco]
Sul versante francese del valico il sentiero piega a destra, scende con un
traverso tra colate detritiche e termina dopo pochi minuti
sullo spiazzo antistante l'ingresso sul versante francese della
Galleria delle Traversette
(più comunemente nota come
Buco di Viso,
2880 m, 0:05 - 0:10 ore dal
Colle delle Traversette).
La Galleria delle Traversette18,
anche nota come
"Buco di Viso",
è quasi certamente il
primo traforo alpino della storia. La sua costruzione fu concordata da
Lodovico II Marchese di Saluzzo
con il signore di Provenza
Renato d'Angiò
e il parlamento di Grenoble, cui il Re di Francia Luigi XI aveva demandato
l'onere della decisione. La sua realizzazione fu voluta sia per accelerare i transiti
commerciali tra Grenoble e Saluzzo sia per eliminare dal percorso il pericolosissimo
passaggio del
Colle delle Traversette,
causa di numerose disgrazie durante gli attraversamenti
effettuati in presenza di neve o ghiaccio.
Iniziato nel 1475 (secondo alcune fonti), il 29 settembre del 1478 (secondo altre)
e terminato nel 1480, era alto in media due metri,
largo tre ed oggigiorno misura circa 75 metri di lunghezza incluse le trincee di accesso;
consentiva il transito di muli e asini caricati
sul dorso e sui fianchi. Lo scavo è molto probabilmente stato effettuato con una tecnica
mineraria utilizzata per secoli che consisteva nel surriscaldare la roccia col fuoco
e nel raffreddarla quindi bruscamente con acqua e aceto.
Rivelatosi subito un passaggio di notevole importanza strategica oltreché commerciale,
ed utilizzato da vari eserciti francesi per entrare in Italia, nel corso della
sua storia ha visto alternarsi periodi di apertura e periodi di chiusura, dettati questi
ultimi sia da motivi strategici, sia da cause naturali, viste le numerose frane che
periodicamente occludevano gli ingressi, specie sul versante francese
1
e la neve che tendeva a perdurare in questo ombroso anfratto anche fino ad
estate inoltrata.
Tra le opere di riapertura, vanno segnalate quella del 1878 su finanziamento del
CAI di Torino e della Provincia di Cuneo, e quella del 1907 a cura di CAI, CAF e numerosi
enti pubblici italo-francesi. Recenti sforzi, datati 1973 e 1998 consentono tuttora
un agevole ingresso dal versante italiano.
Nel 2014 la Regione si è adoperata per rendere fruibile la percorrenza anche
sul versante francese ed eliminare, si spera definitivamente, il problema delle frane.
Allungando l'uscita con un tunnel in cemento
19,
in sostituzione dell'originaria
trincea di ingresso al traforo, sembra in effetti che almeno il problema
legato alle frane sia stato superato: resta da chiedersi se un cunicolo in cemento
armato sia consono per il restauro del primo traforo alpino aperto nella nuda roccia...
[ALP Monviso] [-]
Con l'aiuto di una torcia si attraversa lo storico passaggio, ritrovandosi
senza sforzo in territorio italiano
917.
Qui, una ripida traccia riporta sul sentiero per il
Colle delle Traversette
percorso all'andata e, lungo lo stesso itinerario di salita,
si rientra a
Pian del Re
(2020 m, 1:40 - 1:50 ore dalla
Galleria delle Traversette).
Fermandosi un poco ad osservare la pietraia nei dintorni del traforo e del colle, sia sul
versante italiano che quello francese, non è improbabile scorgere qualche simpatico
animaletto che si muove con incredibile velocità e destrezza.
Si tratta dell'Ermellino (Mulstela erminea)
2,
un piccolo mammifero magnificamente
adattatosi alla vita in alta quota, al di sopra del limite del bosco.
Lungo al massimo 25cm inclusa la coda ha un peso non superiore ai 120gr. In estate presenta
un pelo bruno rossiccio sul dorso e biancastro sul ventre, mentre in inverno sfoggia
un mimetico pelo bianco; soltanto la punta della coda, nera, non cambia mai colorazione.
Abilissimo predatore, si nutre di micromammiferi (quali talpe e arvicole) e talvolta di
piccoli uccelli.
[I Selvatici delle Alpi Piemontesi, p.182]
Accessi
Da Saluzzo si risale la Valle Po fino a
Crissolo. Qui si prende la strada sulla destra per Pian del Re,
dove è possibile lasciare l'auto in un ampio posteggio sterrato
(a pagamento in alta stagione).
Note
In caso di terreno scivoloso, prestare molta attenzione
nel tratto compreso tra l'ingresso del Buco di Viso e il
Colle delle Traversette sul versante italiano.
Nei giorni festivi d'estate la strada per Pian del Re è molto frequentata e
può essere difficile trovare posteggio. Vista la carreggiata assai stretta,
è consigliabile salire da Crissolo al mattino e ridiscendere nel pomeriggio,
onde limitare la possibilità di incrociare auto in direzione opposta.
Di norma in alta stagione è attivo un servizio di bus navetta da Crissolo
per Pian della Regina e Pian del Re. Informazioni sono disponibili presso
il Comune di Crissolo o il Parco del Monviso.
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.10] [AsF n.8] [IGC n.106] [IGC n.6] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Estate 2019
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baldiniantonio
giovedì 23 ottobre 2014
[ 212.102.*.*]
16 ottobre 2014 Riaperto il Buco di Viso
bizza
mercoledì 19 agosto 2015
[ 94.38.*.*]
percorso svolto in data 19/8. Il tunnel ormai è totalmente percorribile, anche se la parte francese è stata snaturata con delle colate di cemento armato. Fino a Pian Mait il sentiero sale abbastanza dolcemente, solo l'ultimo tratto è più difficile. Occhio dal lato francese: non sono ammessi cani (nemmeno al guinzaglio): un poliziotto francese ci ha 'sgridato' e impedito di continuare il nostro tour.
baldiniantonio
giovedì 23 ottobre 2014
[ 212.102.*.*]
16 ottobre 2014 Riaperto il Buco di Viso
bizza
mercoledì 19 agosto 2015
[ 94.38.*.*]
percorso svolto in data 19/8. Il tunnel ormai è totalmente percorribile, anche se la parte francese è stata snaturata con delle colate di cemento armato. Fino a Pian Mait il sentiero sale abbastanza dolcemente, solo l'ultimo tratto è più difficile. Occhio dal lato francese: non sono ammessi cani (nemmeno al guinzaglio): un poliziotto francese ci ha 'sgridato' e impedito di continuare il nostro tour.
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