Itinerario 19.11

19.11 Les Mesches - Lac Long supérieur - Refuge des Merveilles - Cime des Lacs - Les Mesches

Les Mesches (1390 m) - Lac Long inférieur (2099 m) - Lac Long supérieur (2111 m) - Refuge des Merveilles (2120 m) - Cime des Lacs (2510 m) - Refuge des Merveilles (2120 m) - Minière de Valaura (1500 m) - Les Mesches (1390 m)

+1179 / -1179

Dislivello [m]

6:45 - 7:40

Tempo [h:mm]

19948

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

L'avvicinamento è in effetti un po' lungo, ma mai monotono: si alternano due lunghi tratti di un vecchia rotabile ex militare ancora utilizzata inframezzati da un piacevole sentiero che risale la testata del Vallon de la Minière. Il Refuge des Merveilles sorge su un bellisimo altopiano, costellato da numerosissimi laghi e laghetti, e la Cime des Lacs, che svetta in mezzo ad essi, costituisce un punto panoramico davvero notevole; magnifica la vista anche sul Mont Bego e sul Mont du Grand Capelet.

Carta schematica - Itinerario 19.11

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 19.11
A Da Les Mesches (1390 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Lac Long inférieur (2099 m) +726 / -17 2:30 - 2:50 7282 E =
C Lac Long supérieur (2111 m) +742 / -21 2:35 - 2:55 7705 E =
D Refuge des Merveilles (2120 m) +751 / -21 2:40 - 3:00 7808 E GR52 » =
E Cime des Lacs (2510 m) +1142 / -22 3:50 - 4:20 9950 E GR52 » =
F Refuge des Merveilles (2120 m) +1142 / -412 4:35 - 5:15 12093 E GR52 » =
G Minière de Valaura (1500 m) +1168 / -1058 6:25 - 7:15 18592 E GR52 » =
H Les Mesches (1390 m) +1179 / -1179 6:45 - 7:40 19948 E =

Dal posteggio de Les Mesches (1390 m), proprio sopra il Lac des Mesches, si scende la strada asfaltata in direzione di Saint Dalmas de Tende per alcune decine di metri, fino ad incontrare sulla destra la pista sterrata, per il Refuge des Merveilles, chiusa al traffico privato. La pista sale con diversi tornanti nel bosco misto di latifoglie, lascia a sinistra un sentiero e spiana. Poco oltre, ignorata a sinistra una diramazione con fondo in cemento per il Gîte Authion, la pista si immette in una strada sterrata: il ramo di destra raggiunge in breve la Minière de Valaura, il ramo di sinistra continua per il Refuge des Merveilles.

Dalla Miniera di Vallauria, venivano estratti piombo argentifero e minerale di zinco. Il toponimo Vallauria potrebbe derivare da Vallis aurea, come suggerisce Michelangelo Bruno.
Tralasciando Fenici e Romani, secondo la tradizione lo sfruttamento della miniera è da ricondurre al terzo decennio del X secolo, ad opera dei Saraceni e mediante l'utilizzo di schiavi per le opere di cava. Verosimilmente, in questa fase si ricorreva alla tecnica di surriscaldare la roccia col fuoco per indebolirla.
Nel XIV secolo, Guglielmo Pietro II Lascaris riprende gli scavi per le esigenze di conio delle monete d'argento. Nel 1740 il Re di Sardegna Carlo Emanuele III rilascia una concessione ad una società di Torino per cinquant'anni. Allo scadere, nel 1790, è Vittorio Amedeo III ad affidare una concessone trentennale al Conte Chiauletti. In questo periodo erano circa 150 gli operai impiegati, che si dimezzavno in inverno. Dopo vari passaggi di mano, un nuovo periodo favorevole, dal 1870, è legato alla ditta britannica Henfrey, che individua e coltiva livelli molto ricchi di minerali a quote profonde. Brevi interruzioni ed altri passaggi di concessioni portano poi alla chiusura definitiva nel 1930. Sopralluoghi più recenti hanno decretato l'impossibilità di un ulteriore utilizzo remunerativo del sito.
Nei suoi anni di attività, la miniera ha raggiunto il picco di estrazione di concentrati di zinco nel 1926 con 5000 tonnellate, di concentrati di piombo nel 1919 con 1530 tonnellate. L'utilizzo di esplosivi e moderne tecniche di scavo ha portato alla creazione di oltre 20 km di gallerie. Fonti storiche parlano di un massimo di 250 persone (forse 300) impiegate nell'attività mineraria all'inizio dell'Ottocento.
Passata in territorio francese nel 1947, ha assunto la denominazione attuale di Minière de Valaura; gli edifici sapientemente recuperati costituiscono oggi l'accogliente Gîte Neige et Merveille.

[Alpi sud-occidentali, p.148]
[Neige et Merveilles, La mine de Vallauria]
[Lo sfruttamento della miniera di Vallauria]

La stretta sterrata s’innalza nel bosco: dopo un paio di tornanti si trascura a sinistra il sentiero per il Pas de la Nauque e la Cime de la Nauque, quindi si costeggia il piccolo Lac de la Minière e si lascia a destra una diramazione per una abitazione privata.
Quando la pendenza diminuisce, si ignora ancora a destra una diramazione per la Baisse de Valauretta e molteplici altre destinazioni. La strada si addentra a lungo tra i larici nel Vallon de la Minière, attraversa il confine del Parc National du Mercantour (da questo punto il transito veicolare privato è interdetto), poi, a quota 1787 circa, stacca a destra un sentiero per la Baisse de Valauretta e la Minière de Valaura.
La vecchia rotabile rimonta ora un costone con alcuni tornanti (tagliati da scorciatoie che tuttavia non accorciano di molto il tragitto). Dopo il secondo tornante verso sinistra, in ogni caso, bisogna imboccare il sentiero a destra per il Refuge des Merveilles. Si sale quasi subito assai ripidi tra radi larici, alti sulla destra idrografica del torrente. La parte iniziale del sentiero, seppur scalinata, è stata ottimamente ripristinata e si svolge su buon fondo a tratti lastricato 1. Più in alto il fondo diventa acciottolato e, quando il sentiero spiana, si passa tra grossi massi e si ritorna sulla rotabile abbandonata in precedenza.
Si prosegue verso destra, superando subito un rio su un ponte in legno. La strada si allunga in un ameno pianoro e attraversa, sempre su ponte in legno, il rio tra il Lac Saorgine 2 a sinistra, e il Lac Long inférieur (2099 m circa, 2:30 - 2:50 ore da Les Mesches), a destra.
Percorse alcune centinaia di metri, si sfila la diga che chiude il Lac Long supérieur (2111 m, 0:05 ore dal Lac Long inférieur), bacino naturale poi sbarrato da una diga per aumentarne la capacità.
Da questo punto la rotabile si riduce a mulattiera e raggiunge in alcuni minuti il Refuge des Merveilles (2120 m, 0:05 ore dal Lac Long supérieur, fontana) 13.

Attorno al rifugio ci si trova nell'area ad accesso regolamentato che tutela le numerose incisioni rupestri ivi presenti. Si ricorda di non abbandonare i sentieri segnalati e che è vietato l'uso di bastoncini da trekking con puntale in metallo, anche sui sentieri.

Oltre il rifugio si prosegue su comodo sentiero in direzione della Baisse de Valmasque e del Pas de l'Arpette. Si ignorano quasi subito a sinistra due bivi ravvicinati: il primo per il sentiero di interpretazione delle incisioni rupestri, dotato di numerosi pannelli informativi (solo in lingua francese), il secondo per i Lacs du Diable.
Dopo una breve risalita il sentiero si allunga su un pianoro prativo e raggiunge un'ulteriore biforcazione: a sinistra per il Pas de l'Arpette, a destra per la Baisse de Valmasque. In questo punto, non segnalata, si stacca a sinistra del sentiero per il Pas de l'Arpette una poco evidente traccia che, tra erba e acquitrini, punta alla base della Cime des Lacs.
Il sentiero per la vetta torna subito evidente non appena si eleva dal pianoro acquitrinoso del Lac Mouton 3. Con diversi tornanti il sentiero risale un ampio canale di magra erba e detriti 4, quindi traversa ad ovest 12 ed imbocca un incassato e ripido canale di rocce e sfasciumi 56 che rimonta a stretti tornanti. Usciti dal canale 7, si segue verso sinistra l'ampia e pianeggiante dorsale fino alla vetta della Cime des Lacs (2510 m, 1:10 - 1:20 ore dal Refuge des Merveilles) 89, segnalata da un grosso ometto in pietre 11. Meraviglioso il panorama: dai numerosissimi laghi tutto intorno ai piedi della montagna, al Mont Bego 10 e al Mont du Grand Capelet che svettano a nord.
Il rientro avviene per lungo tratto sullo stesso itinerario di salita: si supera il Refuge des Merveilles (2120 m, 0:45 - 0:55 ore dalla Cime des Lacs), e ci si continua a scendere fino al bivio a quota 1787 circa. Qui si imbocca il sentiero (ora a sinistra) per la Minière de Valaura, che scende dolcemente tra radi larici e radure. Passati due piccoli rii, si ignora a sinistra il bivio per la Baisse de Valauretta.
Si superano altri due rii, separati da un'ampia radura con alcuni ruderi. Con un paio di tornanti si scende su un ampio pianoro di prati e larici; sul lato opposto del torrente sfilano le Granges de Valaura. Giunti ad un bivio, si prende a sinistra il sentiero per la Minière de Valaura andando ad attraversare il torrente su un comodo ponte in legno.
Oltre il ponte ci si immette su una pista sterrata. La si segue verso destra, tenendo ancora la destra alla successiva biforcazione della pista carrabile. Quando la pendenza improvvisamente si fa notevole e il fondo diventa cementato si è ormai giunti presso gli edifici della vecchia Minière de Valaura (1500 m, 1:50 - 2:00 ore dal Refuge des Merveilles), ora riattati e trasformati in una accogliente struttura ricettiva (Gîte Neige et Merveilles) 14.
La pista scende ad immettersi sulla sterrata proveniente da valle: la si segue verso destra, si passa ancora il torrente su un ponte e si torna sulla pista sterrata percorsa all'andata, lungo la quale si rientra a Les Mesches (1390 m, 0:20 - 0:25 ore dalla Minière de Valaura).

Accessi

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Vermenagna fino al traforo del Colle di Tenda. Si scende quindi in Valle Roya fino a Saint Dalmas de Tende, dove si svolta a destra per Les Mesches e Casterino. Giunti a Les Mesches si lascia l'auto in un ampio posteggio ai margini della strada. In alternativa, Saint Dalmas de Tende può essere raggiunto da Ventimiglia.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

[IGN n.3841OT] [AsF n.4] [IGC n.114] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2015

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12 - Il traverso che si eleva alle pendici della Cime des Lacs (2015)
12 - Il traverso che si eleva alle pendici della Cime des Lacs (2015)
3 - Il piccolo Lac Mouton (2015)
3 - Il piccolo Lac Mouton (2015)
10 - Panorama sul Mont Bego, il Lac Long supérieur e il Lac Fourca dalla Cime des Lacs (2015)
10 - Panorama sul Mont Bego, il Lac Long supérieur e il Lac Fourca dalla Cime des Lacs (2015)
7 - Il Lac de l'Huile dal crinale per la Cime des Lacs (2015)
7 - Il Lac de l'Huile dal crinale per la Cime des Lacs (2015)
1 - Il tratto lastricato e scalinato del sentiero per il Refuge des Merveilles (2015)
1 - Il tratto lastricato e scalinato del sentiero per il Refuge des Merveilles (2015)
6 - Le rocce a strapiombo lungo la salita per la Cime des Lacs (2015)
6 - Le rocce a strapiombo lungo la salita per la Cime des Lacs (2015)
5 - La parte terminale del canale per la Cime des Lacs (2015)
5 - La parte terminale del canale per la Cime des Lacs (2015)
2 - Il Lac Saorgine (2015)
2 - Il Lac Saorgine (2015)
4 - Il Lac Mouton, in primo piano, e il Lac Long supérieur (2015)
4 - Il Lac Mouton, in primo piano, e il Lac Long supérieur (2015)
13 - Il Refuge des Merveilles (2015)
13 - Il Refuge des Merveilles (2015)
11 - L'ometto sulla vetta della Cime des Lacs (2015)
11 - L'ometto sulla vetta della Cime des Lacs (2015)
8 - Il Lac de la Muta dalla Cime des Lacs (2015)
8 - Il Lac de la Muta dalla Cime des Lacs (2015)
14 - La Minière de Valaura (2015)
14 - La Minière de Valaura (2015)
9 - Panorama dalla Cime des Lacs sul Lac Long supérieur e sul Lac Fourca (2015)
9 - Panorama dalla Cime des Lacs sul Lac Long supérieur e sul Lac Fourca (2015)