19.11 Les Mesches - Lac Long supérieur - Refuge des Merveilles - Cime des Lacs - Les Mesches
Les Mesches (1390 m) - Lac Long inférieur (2099 m) - Lac Long supérieur (2111 m) - Refuge des Merveilles (2120 m) - Cime des Lacs (2510 m) - Refuge des Merveilles (2120 m) - Minière de Valaura (1500 m) - Les Mesches (1390 m)
+1179 / -1179
Dislivello [m]
6:45 - 7:40
Tempo [h:mm]
19948
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
L'avvicinamento è in effetti un po' lungo, ma mai monotono: si alternano
due lunghi tratti di un vecchia rotabile ex militare ancora utilizzata inframezzati
da un piacevole sentiero che risale la testata del Vallon de la Minière.
Il Refuge des Merveilles sorge su un bellisimo altopiano, costellato da numerosissimi
laghi e laghetti, e la Cime des Lacs, che svetta in mezzo ad essi, costituisce un
punto panoramico davvero notevole; magnifica la vista anche sul Mont Bego e sul
Mont du Grand Capelet.
Dal posteggio de
Les Mesches
(1390 m), proprio sopra il
Lac des Mesches,
si scende la strada asfaltata in direzione di
Saint Dalmas de Tende
per alcune decine di metri, fino ad incontrare sulla destra la pista sterrata, per il
Refuge des Merveilles,
chiusa al traffico privato.
La pista sale con diversi tornanti nel bosco misto di latifoglie, lascia a sinistra
un sentiero e spiana.
Poco oltre, ignorata a sinistra una diramazione con fondo in cemento per il Gîte Authion,
la pista si immette in una strada sterrata: il ramo di destra raggiunge in breve la
Minière de Valaura,
il ramo di sinistra continua per il
Refuge des Merveilles.
Dalla
Miniera di Vallauria,
venivano estratti piombo argentifero e minerale di zinco.
Il toponimo Vallauria potrebbe derivare da Vallis aurea, come suggerisce
Michelangelo Bruno.
Tralasciando Fenici e Romani, secondo la tradizione lo sfruttamento della miniera
è da ricondurre al terzo decennio del X secolo, ad opera dei Saraceni e mediante l'utilizzo
di schiavi per le opere di cava. Verosimilmente, in questa fase si ricorreva alla
tecnica di surriscaldare la roccia col fuoco per indebolirla.
Nel XIV secolo, Guglielmo Pietro II Lascaris riprende gli scavi per le esigenze di
conio delle monete d'argento. Nel 1740 il Re di Sardegna Carlo Emanuele III rilascia
una concessione ad una società di Torino per cinquant'anni. Allo scadere,
nel 1790, è Vittorio Amedeo III ad affidare una concessone trentennale al Conte Chiauletti.
In questo periodo erano circa 150 gli operai impiegati, che si dimezzavno in inverno.
Dopo vari passaggi di mano, un nuovo periodo favorevole, dal 1870, è legato alla ditta
britannica Henfrey, che individua e coltiva livelli molto ricchi di minerali a quote profonde.
Brevi interruzioni ed altri passaggi di concessioni portano poi alla chiusura definitiva
nel 1930. Sopralluoghi più recenti hanno decretato l'impossibilità di un ulteriore utilizzo
remunerativo del sito.
Nei suoi anni di attività, la miniera ha raggiunto il picco di estrazione
di concentrati di zinco nel 1926 con 5000 tonnellate, di concentrati di piombo nel
1919 con 1530 tonnellate.
L'utilizzo di esplosivi e moderne tecniche di scavo ha portato alla creazione di oltre
20 km di gallerie.
Fonti storiche parlano di un massimo di 250 persone (forse 300) impiegate nell'attività
mineraria all'inizio dell'Ottocento.
Passata in territorio francese nel 1947, ha assunto la denominazione attuale di
Minière de Valaura; gli edifici sapientemente recuperati costituiscono
oggi l'accogliente Gîte Neige et Merveille.
[Alpi sud-occidentali, p.148]
[Neige et Merveilles, La mine de Vallauria]
[Lo sfruttamento della miniera di Vallauria]
La stretta sterrata s’innalza nel bosco: dopo un paio di tornanti si
trascura a sinistra il sentiero per il
Pas de la Nauque
e la
Cime de la Nauque,
quindi si costeggia il piccolo
Lac de la Minière
e si lascia a destra una diramazione per una abitazione privata.
Quando la pendenza diminuisce, si ignora ancora a destra una diramazione per la
Baisse de Valauretta
e molteplici altre destinazioni.
La strada si addentra a lungo tra i larici nel
Vallon de la Minière, attraversa il confine del
Parc National du Mercantour
(da questo punto il transito veicolare privato è interdetto),
poi, a quota 1787 circa, stacca a destra un sentiero per la
Baisse de Valauretta
e la
Minière de Valaura.
La vecchia rotabile rimonta ora un costone con alcuni tornanti (tagliati da
scorciatoie che tuttavia non accorciano di molto il tragitto). Dopo il secondo
tornante verso sinistra, in ogni caso, bisogna imboccare il sentiero a destra per il
Refuge des Merveilles.
Si sale quasi subito assai ripidi tra radi larici, alti sulla
destra idrografica del torrente. La parte iniziale del sentiero, seppur scalinata,
è stata ottimamente ripristinata e si svolge su buon fondo a tratti lastricato
1.
Più in alto il fondo diventa acciottolato e, quando il sentiero spiana, si passa tra
grossi massi e si ritorna sulla rotabile abbandonata in precedenza.
Si prosegue verso destra, superando subito un rio su un ponte in legno.
La strada si allunga in un ameno pianoro e attraversa, sempre su ponte in legno,
il rio tra il
Lac Saorgine2
a sinistra, e il
Lac Long inférieur
(2099 m circa, 2:30 - 2:50 ore da
Les Mesches),
a destra.
Percorse alcune centinaia di metri, si sfila la diga che chiude il
Lac Long supérieur
(2111 m, 0:05 ore dal
Lac Long inférieur),
bacino naturale poi sbarrato da una diga per aumentarne la capacità.
Da questo punto la rotabile si riduce a mulattiera e raggiunge in alcuni minuti il
Refuge des Merveilles
(2120 m, 0:05 ore dal
Lac Long supérieur,
fontana)
13.
Attorno al rifugio ci si trova nell'area ad accesso
regolamentato che tutela le numerose incisioni rupestri ivi presenti.
Si ricorda di non abbandonare i sentieri segnalati e che è vietato l'uso
di bastoncini da trekking con puntale in metallo, anche sui sentieri.
Oltre il rifugio si prosegue su comodo sentiero in direzione della
Baisse de Valmasque
e del
Pas de l'Arpette.
Si ignorano quasi subito a sinistra due bivi ravvicinati: il primo
per il sentiero di interpretazione delle incisioni rupestri,
dotato di numerosi pannelli informativi (solo in lingua francese),
il secondo per i
Lacs du Diable.
Dopo una breve risalita il sentiero si allunga su un pianoro prativo
e raggiunge un'ulteriore biforcazione: a sinistra per il
Pas de l'Arpette,
a destra per la
Baisse de Valmasque.
In questo punto, non segnalata, si stacca a sinistra del sentiero per il
Pas de l'Arpette
una poco evidente traccia che, tra erba e acquitrini, punta alla base della
Cime des Lacs.
Il sentiero per la vetta torna subito evidente non appena si eleva dal
pianoro acquitrinoso del
Lac Mouton3.
Con diversi tornanti il sentiero risale un ampio canale di magra erba e detriti
4,
quindi traversa ad ovest
12
ed imbocca un incassato e ripido canale di rocce e sfasciumi
56
che rimonta a stretti tornanti. Usciti dal canale
7,
si segue verso sinistra l'ampia e
pianeggiante dorsale fino alla vetta della
Cime des Lacs
(2510 m, 1:10 - 1:20 ore dal
Refuge des Merveilles)
89,
segnalata da un grosso ometto in pietre
11.
Meraviglioso il panorama: dai numerosissimi laghi tutto intorno ai piedi della
montagna, al
Mont Bego10
e al
Mont du Grand Capelet
che svettano a nord.
Il rientro avviene per lungo tratto sullo stesso itinerario di salita: si supera il
Refuge des Merveilles
(2120 m, 0:45 - 0:55 ore dalla
Cime des Lacs),
e ci si continua a scendere fino al bivio a quota 1787 circa.
Qui si imbocca il sentiero (ora a sinistra) per la
Minière de Valaura,
che scende dolcemente tra radi larici e radure. Passati due piccoli rii,
si ignora a sinistra il bivio per la
Baisse de Valauretta.
Si superano altri due rii, separati da un'ampia radura
con alcuni ruderi. Con un paio di tornanti si scende su un ampio pianoro di prati
e larici; sul lato opposto del torrente sfilano le
Granges de Valaura.
Giunti ad un bivio, si prende a sinistra il sentiero per la
Minière de Valaura
andando ad attraversare il torrente su un comodo ponte in legno.
Oltre il ponte ci si immette su una pista sterrata. La si segue verso destra,
tenendo ancora la destra alla successiva biforcazione della pista carrabile.
Quando la pendenza improvvisamente si fa notevole e il fondo diventa cementato
si è ormai giunti presso gli edifici della vecchia
Minière de Valaura
(1500 m, 1:50 - 2:00 ore dal
Refuge des Merveilles),
ora riattati e trasformati in una accogliente struttura ricettiva
(Gîte Neige et Merveilles)
14.
La pista scende ad immettersi sulla sterrata proveniente da valle: la si segue verso destra,
si passa ancora il torrente su un ponte e si torna sulla pista sterrata
percorsa all'andata, lungo la quale si rientra a
Les Mesches
(1390 m, 0:20 - 0:25 ore dalla
Minière de Valaura).
Accessi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Vermenagna fino al traforo del
Colle di Tenda. Si scende quindi in Valle Roya fino a Saint Dalmas de Tende,
dove si svolta a destra per Les Mesches e Casterino. Giunti a Les Mesches
si lascia l'auto in un ampio posteggio ai margini della strada.
In alternativa, Saint Dalmas de Tende può essere raggiunto da Ventimiglia.
Note
--
Pernottamento
--
Cartografia
[IGN n.3841OT] [AsF n.4] [IGC n.114] [IGC n.8] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Estate 2015
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