Itinerario 19.06

19.06 Il Complesso fortificato del Balcone di Marta: Baraccamenti di Marta - Balcon de Marta

Il Complesso fortificato del Balcone di Marta: Baraccamenti di Marta (1968 m) - Colletta Rionard (1998 m) - Balcon de Marta (2122 m)

+182 / -28

Dislivello [m]

0:55 - 1:05

Tempo [h:mm]

3447

Distanza [m]

T 

Difficoltà

Tipologia

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Periodo consigliato [mese]

Semplice itinerario di accesso al complesso fortificato, che si svolge per intero su una piacevole carrareccia sterrata chiusa al traffico veicolare. Nonostante questo, la strada, che si snoda tra pascoli e prati tra la Cime de Marta e il Balcon de Marta, offre panorami splendidi che spaziano dai vicini monti Toraggio e Pietravecchia, al Mont Bego, alla Rocca dell'Abisso, alle Alpi Liguri e Marittime, al Mar Ligure. Unica pecca la difficoltà di accesso in auto, per interminabili strade tortuose e sterrate, fino alla partenza del sentiero.

Carta schematica - Itinerario 19.06

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 19.06
A Da Baraccamenti di Marta (1968 m) a: Dislivello [m]
(andata e ritorno)
Tempo [h:mm]
(andata e ritorno)
Distanza [m]
(andata e ritorno)
Difficoltà Segnavia
B Colletta Rionard (1998 m) +58 / -28
(+86 / -86)
0:35
(1:05 - 1:15)
2149
(4298)
T -
C Balcon de Marta (2122 m) +182 / -28
(+210 / -210)
0:55 - 1:05
(1:50 - 2:05)
3447
(6894)
T -

Dai Baraccamenti di Marta (1968 m) 17 la rotabile militare prosegue inizialmente in direzione ovest, ma l'accesso è chiuso da una sbarra e bisogna continuare a piedi. Seguendo l'orografia del Vallon de Marta, la strada si allunga a mezzacosta in leggero saliscendi (fonte presso il primo impluvio) quindi, aggirato un modestissimo crinale a quota 2014, arriva a staccare sulla destra la mulattiera per la Cime de Marta (o Mont Vaquet).
Lasciati al margine sinistro della carreggiata l'ingresso ed il blocco del Centro 1p Rionard, poco oltre, giunti alla Colletta Rionard (1998 m, 0:35 ore dai Baraccamenti di Marta), si ignora il sentiero segnalato a destra per la Baisse de Géréon e La Brigue.

Il Centro 1p è una piccola opera, con ingresso, ricovero truppa e blocco d'armi (sul cui corridoio d'accesso si trovano parecchi centimetri d'acqua che rendono difficile attraversarlo); il compito era proteggere alle spalle gli ingressi della batteria e del Centro 35 bis.

[]

La strada piega ora a sud sud-ovest in moderata salita e, dopo un tornante verso destra, passa ai piedi dei ruderi del corpo di guardia. Pochi metri dopo il successivo tornante verso sinistra (punto panoramico notevole 12), una poco evidente diramazione a sinistra in piano conduce ai due ingressi ravvicinati del Complesso fortificato del Balcone di Marta (2095 m circa): il primo è l'ingresso artiglieria della 605° Batteria Sempre Pronta 3, il secondo l'ingresso fanteria del Centro 35 bis.

La Cima di Marta, ed in particolare i suoi contrafforti, sono stati fortificati già nei secoli passati per l'importante posizione strategica che ricoprono. Tuttavia, è con il Vallo Alpino che quest'area vede la realizzazione delle opere difensive più imponenti. Tra queste, all'interno del costone roccioso che si diparte dal Balcon de Marta (già Balcone di Marta), negli anni '30 è stato scavato il più grosso complesso fortificato del Vallo Alpino sul fronte occidentale. Questa struttura origina dal collegamento di una postazione di artiglieria (la Batteria del Barcone) con due centri di fanteria (il Centro 35 e il Centro 35 bis), dando vita ad una rete di cunicoli e gallerie sotterranee che si estende per circa 1500 metri su un dislivello di circa 140 metri. Tutte e tre le Opere erano provviste di locali e servizi logistici ed erano pertanto completamente autonome, seppure collegate tra loro. La 605° Batteria Sempre Pronta (o Batteria del Barcone) 4567891011121314, interamente in caverna, era armata con quattro cannoni da 75/27 mod. 906 ed aveva un presidio di 90 uomini. Il Centro 35 con postazioni per 3 mitragliatrici oltre all'ingresso attivo con porta garitta, era presidiato da 30 uomini. Il Centro 35bis disponeva di 2 mitragliatrici, un ingresso attivo, un osservatorio a quattro visuali e aveva un presidio di 20 uomini. Lo spostamento dei confini al termine del secondo conflitto mondiale ha "portato" in Francia l'intero complesso, salvandolo dalla demolizione prevista dal trattato di pace per le opere rimaste in territorio italiano, ma non dalla francesizzazione dei toponimi.
Un'ultima nota va dedicata all'originale denominazione della batteria: il termine Barcone deriva probabilmente dal ligure "barcùn" (balcone), riferito evidentemente all'ampia dorsale della Cima di Marta che si affaccia sui sottostanti valloni.

[I Sentieri della Storia, pp.201-202]

Proseguendo invece sulla rotabile principale, con un paio di svolte si giunge sulla vetta del Balcon de Marta (2122 m, 0:20 - 0:30 ore dalla Colletta Rionard) 15, dove si trova il malloppo dell'osservatorio del Centro 35 bis 16.

Accessi

L'accesso in auto è decisamente più agevole dalla Liguria: da Arma di Taggia si risale la Valle Argentina fino a Molini di Triora, dove si svolta a sinistra per il Colle Langan; da Ventimiglia si risale la Val Nervia fin oltre Pigna, proseguendo per il Colle Langan. Dal Colle Langan si procede in direzione nord-ovest lungo la vecchia rotabile militare, ora asfaltata, che conduce alla Colla Melosa. Poco oltre il Rifugio Allavena, che si lascia a sinistra, la rotabile diventa sterrata e prosegue verso il Monte Grai. La sterrata è aperta al traffico privato ma ha il fondo alquanto sconnesso e se ne consiglia la percorrenza con veicoli 4x4 o comunque sufficientemente alti da terra. Dopo lunghi traversi e qualche tornante la strada raggiunge un colletto (4,6 km, bivio verso sinistra chiuso da una sbarra) dove corre il confine italo-francese, quindi aggira da est le pendici del Monte Grai passando ai piedi dell'omonimo rifugio (ex caserma militare in parte recuperata) e giunge al Col Bertrand (circa 6 km dal Rifugio Allavena). Ora in falsopiano, lungo lo spartiacque tra le Valli Nervia e Argentina, la strada stacca a destra una diramazione per Realdo e, dopo alcune centinaia di metri, una diramazione ancora a destra per la Bassa di Sanson. Si è ormai sull'ampia piana pascoliva della Bassa di Marta, sede dei resti del vasto complesso di edifici militari ottocenteschi noto come Baraccamenti di Marta: tenendo la sinistra, si posteggia l'auto dopo poche decine di metri (circa 7,6 km dal Rifugio Allavena).
Dal versante piemontese, partendo da Borgo San Dalmazzo bisogna risalire l'intera Valle Vermenagna e attraversare il traforo del Colle di Tenda. Si scende la Vallée de la Roya fin quasi a Saint Dalmas de Tende, poco prima del quale si svolta a destra per La Brigue. Da qui si prosegue verso il Santuario di Notre Dame des Fontains, dove la strada diventa sterrata (il fondo stradale è migliore che nell'accesso dalla Colla Melosa, ma si raccomanda comunque la percorrenza a veicoli con buona altezza da terra). Con percorso tortuoso si sale al Col Linaire e si prosegue diritto fino al bivio presso la Bassa di Sanson (circa 12 km dal Santuario). Qui si svolta a destra, continuando fino al successivo bivio poco oltre la Bassa di Marta. Si svolta ancora a destra, quasi invertendo la direzione di marcia, e si raggiungono i Baraccamenti di Marta, dove si lascia l'auto (circa 5 km dal bivio presso la Bassa di Sanson).

Note

La visita delle opere fortificate del Complesso di Marta è rischiosa e sconsigliata: i locali sono in abbandono da decenni, soggetti ad infiltrazioni d'acqua; all'interno si trovano macerie, anche di manufatti in eternit; le scale sono ripide e scivolose, lunghe ed in notevole pendenza. Chi si avventura nelle opere dovrebbe disporre di almeno due torce elettriche ed essere adeguatamente vestito: la visita del complesso richiede circa un'ora e mezza, e le temperature interne sono piuttosto basse con forte umidità. Non trascurate nemmeno il dislivello (circa 150 metri, tutto a gradini!) necessario per tornare all'uscita: la visita infatti inizia con una lunga discesa che va poi affrontata in salita al ritorno.

Pernottamento

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Cartografia

[IGN n.3841OT] [AsF n.2] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2013

[Ultimo aggiornamento scheda: Estate 2022]

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QR Code - Itinerario 19.06

Guido61

domenica 02 giugno 2024

[ 79.54.*.*]

Abbiamo parcheggiato l'auto al colle Melosa poiché la strada sterrata é alquanto sconnessa. Seguito il sentiero per il rifugio Allavena e ripresa la strada sino ai barraccamenti per raggiungere il Balcone di Marta e successivamente la cima per poi ridiscendere con chiusura dell'anello. Non abbiamo visitato le fortificazioni. Tempo totale circa 5 ore. Dislivello 800 mt 15 km di lunghezza. Giro molto panoramico prevalentemente in territorio francese.

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17 - Il Balcon de Marta dai Baraccamenti di Marta (2014)
17 - Il Balcon de Marta dai Baraccamenti di Marta (2014)
14 - Il lunghissimo corridoio che collega il Centro 35 bis con il Centro 35 (2013)
14 - Il lunghissimo corridoio che collega il Centro 35 bis con il Centro 35 (2013)
13 - Panorama dalla feritoia dell'arma n.2 del Centro 35 (2013)
13 - Panorama dalla feritoia dell'arma n.2 del Centro 35 (2013)
5 - Il corridoio di accesso alla Batteria del Barcone (2013)
5 - Il corridoio di accesso alla Batteria del Barcone (2013)
3 - L'ingresso della Batteria del Barcone (2013)
3 - L'ingresso della Batteria del Barcone (2013)
10 - La porta garitta dell'ingresso attivo del Centro 35 (2013)
10 - La porta garitta dell'ingresso attivo del Centro 35 (2013)
2 - Panorama verso la Cime de Marta, all'estrema destra della foto (2013)
2 - Panorama verso la Cime de Marta, all'estrema destra della foto (2013)
16 - Il malloppo dell'osservatorio del Centro 35 bis (2013)
16 - Il malloppo dell'osservatorio del Centro 35 bis (2013)
7 - Particolare di un portalampada dell'impianto di illuminazione elettrica all'interno della Batteria del Barcone (2013)
7 - Particolare di un portalampada dell'impianto di illuminazione elettrica all'interno della Batteria del Barcone (2013)
6 - Una casamatta per cannone da 75/27 della Batteria del Barcone (2013)
6 - Una casamatta per cannone da 75/27 della Batteria del Barcone (2013)
9 - Postazione dell'arma n.1 al Centro 35 bis (2013)
9 - Postazione dell'arma n.1 al Centro 35 bis (2013)
12 - La porta stagna dell'arma n.2 del Centro 35 (2013)
12 - La porta stagna dell'arma n.2 del Centro 35 (2013)
1 - Uno scorcio panoramico col Monte Toraggio e il Monte Pietravecchia fino al mare, dalla strada per il Balcon de Marta (2013)
1 - Uno scorcio panoramico col Monte Toraggio e il Monte Pietravecchia fino al mare, dalla strada per il Balcon de Marta (2013)
4 - Il corridoio di accesso alla Batteria del Barcone, all'altezza del deposito acqua (2013)
4 - Il corridoio di accesso alla Batteria del Barcone, all'altezza del deposito acqua (2013)
8 - Il grosso camerone per il ricovero del personale della Batteria del Barcone (2013)
8 - Il grosso camerone per il ricovero del personale della Batteria del Barcone (2013)
15 - La dorsale che scende dal Balcon de Marta; sui fianchi della prima elevazione, detta Castello di Marta, si trova l'ingresso attivo del Centro 35 (2013)
15 - La dorsale che scende dal Balcon de Marta; sui fianchi della prima elevazione, detta Castello di Marta, si trova l'ingresso attivo del Centro 35 (2013)
11 - La porta stagna della camerata truppa del Centro 35 (2013)
11 - La porta stagna della camerata truppa del Centro 35 (2013)