La
Cima di Marta,
ed in particolare i suoi contrafforti, sono stati fortificati già nei secoli passati
per l'importante posizione strategica che ricoprono.
Tuttavia, è con il Vallo Alpino che quest'area vede la realizzazione delle opere difensive
più imponenti. Tra queste, all'interno del costone roccioso che si diparte dal
Balcon de Marta
(già
Balcone di Marta),
negli anni '30 è stato scavato il più grosso complesso fortificato del Vallo Alpino
sul fronte occidentale.
Questa struttura origina dal collegamento di una postazione di artiglieria (la
Batteria del Barcone)
con due centri di fanteria (il
Centro 35
e il
Centro 35 bis),
dando vita ad una rete di cunicoli e gallerie sotterranee che si estende per circa 1500
metri su un dislivello di circa 140 metri. Tutte e tre le Opere erano provviste di locali
e servizi logistici ed erano pertanto completamente autonome, seppure collegate tra loro.
La
605° Batteria Sempre Pronta
(o
Batteria del Barcone)
4567891011121314,
interamente in caverna, era armata con
quattro cannoni da 75/27 mod. 906 ed aveva un presidio di 90 uomini.
Il
Centro 35
con postazioni per 3 mitragliatrici oltre all'ingresso attivo con porta garitta, era
presidiato da 30 uomini.
Il
Centro 35bis
disponeva di 2 mitragliatrici, un ingresso attivo, un osservatorio a quattro
visuali e aveva un presidio di 20 uomini.
Lo spostamento dei confini al termine del secondo conflitto mondiale ha "portato" in Francia
l'intero complesso, salvandolo dalla demolizione prevista dal trattato di pace per le opere
rimaste in territorio italiano, ma non dalla francesizzazione dei toponimi.
Un'ultima nota va dedicata all'originale denominazione della batteria: il termine Barcone
deriva probabilmente dal ligure "barcùn" (balcone), riferito evidentemente
all'ampia dorsale della
Cima di Marta
che si affaccia sui sottostanti valloni.
[I Sentieri della Storia, pp.201-202]
Guido61
domenica 02 giugno 2024
[ 79.54.*.*]
Abbiamo parcheggiato l'auto al colle Melosa poiché la strada sterrata é alquanto sconnessa. Seguito il sentiero per il rifugio Allavena e ripresa la strada sino ai barraccamenti per raggiungere il Balcone di Marta e successivamente la cima per poi ridiscendere con chiusura dell'anello. Non abbiamo visitato le fortificazioni. Tempo totale circa 5 ore. Dislivello 800 mt 15 km di lunghezza. Giro molto panoramico prevalentemente in territorio francese.
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