04.08 Pra di Roburent - Monte Alpet - Rifugio Navonera - Pra di Roburent
Pra di Roburent (1016 m) - Pilone di San Bernardo (1373 m) - Monte Alpet (1610 m) - Rifugio Navonera (1432 m) - Colla della Navonera (1422 m) - Cappella della Madonnadelle Nevi (1421 m) - Case Potitta (1218 m) - Case Funde (1085 m) - Pra di Roburent (1016 m)
+656 / -656
Dislivello [m]
4:00 - 4:35
Tempo [h:mm]
13301
Distanza [m]
T/E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Perfetto itinerario autunnale, che si snoda quasi sempre su comode piste
sterrate e offre ampi panorami, sia durante la salita che dalla vetta del Monte Alpet.
Assai piacevole e ben assolata anche la radura in cui si trovano sia il Rifugio
Navonera, sia la Cappella della Madonna delle Nevi, una sorta di
santuario in miniatura.
(1) Si tratta di segnaletica allestita da una associazione locale, non proprio
chiarissima, che utilizza i tipi simili a quella ufficiale bianco rossa ma codici dei
sentieri locali.
Da
Pra di Roburent
(1016 m)
45
si segue
l'Itinerario 04.04
fino alla biforcazione della strada sterrata poco a monte di
Case Rosa.
Qui si trascura il ramo di destra per la borgata
Barberis
e si continua sul ramo di sinistra, in direzione del
Pilone di San Bernardo.
La strada, che si riduce ad una pista sterrata, guadagna velocemente
quota con diversi stretti tornanti fiancheggiati da filari di abeti e larici,
stacca una diramazione sulla destra per alcune abitazioni isolate,
quindi piega a nord nord-ovest.
La pista sterrata traversa a lungo a mezzacosta ampi pendii pascolivi,
tenendosi a monte di isolate abitazioni rurali alcune delle quali riattate, poi
si immette sulla più ampia sterrata proveniente da
Vernagli.
La si segue verso destra, in salita; subito dopo, presso un tornante, si ignora
a sinistra la mulattiera inerbita per la
Croce dei Cardini
e si incontra, sulla destra, il
Pilone di San Bernardo
(1373 m, 1:20 - 1:30 ore da
Pra di Roburent)
9,
in posizione estremamente panoramica sull'arco alpino e la pianura.
Alternando tratti aperti e solatii a tratti all'interno del bosco
(qui a prevalenza di faggio), la carrareccia torna a ridursi ad una
pista forestale
10
e risale senza eccessiva fatica la
Serra del Pilone,
ampio crinale che si dirama a nord-ovest dal
Monte Alpet.
A quota 1520, su una spalla di questa lunga dorsale, si incontra un trivio:
a destra una pista sterrata prosegue pianeggiante verso la
Colla della Navonera;
a sinistra una sterrata di servizio agli impianti sciistici di
San Giacomo di Roburent
scende verso la
Croce dei Cardini;
diritto la stessa sterrata di servizio si dirige verso la vetta del
Monte Alpet
(segnavia D04).
Imboccata quest'ultima direzione, si segue la pista sterrata che,
tenendosi sul crinale, piega lentamente verso sud e termina
tra la stazione di arrivo della seggiovia e la
Baita del Monte Alpet,
posto di ristoro utilizzato essenzialmente in inverno dagli sciatori.
Si continua per prati verso sud, lungo l'ampia dorsale, e in poche decine di metri
si raggiunge la croce metallica posta sulla vetta del
Monte Alpet
(1610 m, 0:45 - 0:50 ore dal
Pilone di San Bernardo)
21.
Sebbene si tratti di una montagna poco elevata e dalla tondeggiante vetta prativa,
offre un panorama di prim'ordine
311:
dalle vicine Alpi Liguri, al
Monviso,
al
Monte Rosa.
Sulla vetta termina il segnavia D04.
Un sentierino scende dalla vetta in direzione sud tenendosi a sinistra
sia del crinale (lato Valle Casotto) sia del sottostante boschetto di faggi.
Svoltando bruscamente a destra il sentiero entra nel boschetto e ne esce
poco dopo sul lato della Valle Corsaglia, seppur sempre non lontano dallo
spartiacque.
Ripreso l'andamento verso sud, il sentiero scende attraverso un'area interessata
da recenti opere di esbosco e raggiunge il colletto tra la
Roccia Pamparina
(di fronte) ed il
Monte Alpet
(alle spalle).
Qui ci si immette sulla pista sterrata proveniente dal
lontano trivio incontrato in precedenza e si va a sinistra:
la pista termina quasi subito, e
si prosegue verso sud su un'ampia mulattiera
(segnavia C04) che si mantiene
a mezzacosta sul versante della Valle Corsaglia, lasciandosi a sinistra
la modesta elevazione della
Roccia Pamparina.
Nel giugno del 1794 le popolazioni delle province di Acqui, Alba e Mondovì dovettero
formare un corpo di spedizione per supportare l'esercito Regio nella guerra contro
la Francia Repubblicana.
Secondo alcune fonti, scontri avvennero presso la
Roccia Pamparina
(a volte indicata come
Roccia dei Morti
in ricordo di questo avvenimento) e il
Bric del Lago,
situato poco a nord della
Colla della Navonera;
secondo altre i circa 2000 contadini riuniti, trovandosi di fronte 3000
repubblicani, trincerati e con 4 pezzi di artiglieria, non osarono nemmeno attaccare.
Ettore Fili nel suo libro "La provincia di Mondovì nella seconda metà del '700", riferendosi al
Bric del Lago,
riporta questa descrizione della situazione: «il nemico sopra
la sommità del monte Lac, fortificato oltre modo dalla natura, ed anche dall'arte con triplicato
ordine di trinceramenti, e collegato colla montagna della Novanera...».
[Campagnes dans les Alpes 1794-96, pp.138-139] [-]
Tornati su una pista da esbosco (ben visibili i segni recenti del taglio),
il lungo traverso conduce nei pressi della sommità del
Bric del Lago,
che si aggira verso destra. Una successiva discesa abbastanza ripida
nella faggeta porta infine al
Rifugio Navonera
(o Rifugio Generale Simonetti,
1432 m, 0:35 - 0:40 ore dal
Monte Alpet)
13,
posto ai margine del bosco e di fronte ad un'ampia e assolata radura prativa.
La
Colla della Navonera
(1422 m)
si trova circa 200 metri a sud-est del rifugio, ed è raggiungibile seguendo
verso sinistra la carrareccia pianeggiante (segnavia E03)
7
che attraversa la radura.
La colla è sede di una casa vacanze di un ordine religioso e della
Cappella della Madonna delle Nevi della Navonera
6
(spesso indicata semplicemente come
Pilone della Navonera,
1421 m, 0:05 ore dal
Rifugio Navonera).
La
Colla della Navonera
è raggiunta anche da una buona rotabile sterrata proveniente da
Valcasotto.
Grazie a questa strada la
Cappella della Madonna delle Nevi della Navonera
è meta di una discreta frequentazione da parte dei fedeli:
al suo interno si trovano numerosi ex voto e, cosa singolare,
fiocchi rosa ed azzurri lasciati dai genitori per
invocare la protezione della Madonna sui figli appena nati.
In passato alla colla era presente solo un grosso pilone votivo, il
Pilone della Navonera12,
eretto nel 1933 da Antonio Roà di
Pra di Roburent,
in ringraziamento per uno scampato pericolo.
Una singolare storia lega il pilone ad
una giovane ragazza, Antonella, deceduta improvvisamente a soli dodici
anni per emorragia cerebrale. Dopo la morte, Antonella comincia a
comunicare ripetutamente dall'aldilà con il cugino di lei, Mario,
rivelandogli alcuni segreti e invitandolo a prendersi cura dell'ormai diruto
Pilone della Navonera,
senza tuttavia modificarne in alcun modo la struttura; lo invita anche
a far diventare quel luogo una meta di culto e venerazione, auspicando anche che
il pilone venga in futuro inserito in una struttura più ampia in grado di dare
riparo al pilone stesso ed ai pellegrini.
Mario esegue le indicazioni della cugina e restaura completamente il pilone
tra il 1977 e il 1978.
Antonella, alla cui intercessione verso la Beata Vergine sono attribuite
numerose grazie, è morta il 29 maggio, stesso giorno e mese in cui era venuto
a mancare il signor Roà.
La festa della Madonna delle Nevi cade il 5 agosto, stessa data di nascita
del signor Roà. Il
Pilone della Navonera
è stato poi effettivamente inglobato all'interno del piccolo santuario
visitabile ai giorni nostri.
[Il Pilone della Navonera]
Per chiudere l'anello si deve tornare verso il rifugio, questa volta senza toccarlo,
ma tenendosi sulla strada sterrata che gli passa di fronte (sempre segnavia E03).
Al primo tornante si trascura il sentiero che si stacca a destra in faggeta
8,
e si continua a scendere attraverso zone interessate a lavori di esbosco
(trascurare le piste utilizzati per i tagli): dopo un traverso verso ovest,
la strada volge a nord nord-est e si mantene pressoché rettilinea per circa 300 metri.
Terminato il traverso, inizia una serie di stretti tornanti; bisogna allora prestare attenzione
ad un bivio non segnalato, in corrispondenza del terzo tornante, e imboccare a destra
una malandata mulattiera, abbandonando la pista sterrata e il segnavia E03.
In breve la mulattiera conduce ad un fondo privato con una bella baita in pietra; si aggira
verso sinistra la proprietà, costeggiandola da valle su un piccolo sentiero,
per poi immettersi sulla pista sterrata che serve la baita.
Si segue la pista verso sinistra, si superano le
Case Potitta
(1218 m, 0:30 - 0:35 ore dalla
Cappella della Madonna delle Nevi)
e il bel forno comunitario subito a destra della strada
14.
La pista perde quota con diversi tornanti
15,
via via più ampi, e termina immettendosi sulla più ampia strada sterrata proveniente da
Pra di Roburent.
Si svolta a destra, per incominciare un lungo mezzacosta pianeggiante sulla
contorta strada sterrata che serpeggia tra i vari valloncelli.
Si superano le
Case Funde
(1085 m, 0:20 - 0:25 ore dalle
Case Potitta),
anch'esse dotate di un piccolo forno comunitario all'ingresso della borgata,
e si continua innanzi, fino a ritrovare la strada asfaltata
in corrispondenza di un bivio.
Si trascura la diramazione di destra per le
Case Patelle
e, in pochi metri, si giunge ad una ulteriore biforcazione:
si prende a sinistra, sul percorso già utilizzato all'andata,
si ritorna a
Pra di Roburent
(1016 m, 0:25 - 0:30 ore dalle
Case Funde).
Accessi
Da Torre Mondovì si risale la Valle Corsaglia fin oltre la
frazione Corsaglia, dove si incontra sulla sinistra il bivio per
Pra di Roburent.
Appena prima di entrare in paese un comodo posteggio consente di
lasciare l'auto.
Note
--
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.22] [AsF n.3] [IGC n.15] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Autunno 2018
QR code
Inquadra il QR code con l'apposita App del tuo telefonino per essere
indirizzato a questa pagina web.
Guido61
mercoledì 09 giugno 2021
[ 82.60.*.*]
Itinerario percorso 05/06/2021, nessuna particolare difficoltà. Bellissimi panorami e i boschi che si attraversano, tutto il tracciato è su carrareccia. Molto carina la chiesa di Pra di Roburent e la piazza antistante.
Guido61
domenica 26 maggio 2024
[ 87.5.*.*]
Rifatto dopo due anni circa. Durante il percorso vista magnifica sulle Alpi e sulla pianura in più punti. Bellissimi prati e borghi abbandonati testimoni di una passata vita ormai non più riproponibile. Molto agevole il tracciato di cui il 90% su carrareccia. Per il navigatore impostare Corsaglia e seguire le indicazioni stradali per Pra a circa 4 km dal paese, altrimenti porta dall'altro versante sopra San Giacomo di Roburent.
Guido61
mercoledì 09 giugno 2021
[ 82.60.*.*]
Itinerario percorso 05/06/2021, nessuna particolare difficoltà. Bellissimi panorami e i boschi che si attraversano, tutto il tracciato è su carrareccia. Molto carina la chiesa di Pra di Roburent e la piazza antistante.
Guido61
domenica 26 maggio 2024
[ 87.5.*.*]
Rifatto dopo due anni circa. Durante il percorso vista magnifica sulle Alpi e sulla pianura in più punti. Bellissimi prati e borghi abbandonati testimoni di una passata vita ormai non più riproponibile. Molto agevole il tracciato di cui il 90% su carrareccia. Per il navigatore impostare Corsaglia e seguire le indicazioni stradali per Pra a circa 4 km dal paese, altrimenti porta dall'altro versante sopra San Giacomo di Roburent.
Commenta l'itinerario 04.08