04.05 Revelli - Casera Vecchia - Trucche delle Prè
Revelli (960 m) - Case Ubbè (1028 m) - Stalle Pianazzi (1125 m) - Case Becchetti (1115 m) - Mundinot (1154 m) - Casera Vecchia (1540 m) - Trucche delle Prè (1797 m)
+867 / -867
Dislivello [m]
4:45
Tempo [h:mm]
-
Distanza [m]
E/EE
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Itinerario abbastanza lungo ad impegnativo, per la scarsa segnaletica ed
il sentiero a tratti invaso dalla vegetazione. Tuttavia, chi ha la pazienza di
percorrerlo scoprirà angoli incantevoli e i resti di molte vecchie borgate.
Oltre Mundinot (eventualmente raggiungibile da Revelli anche all'andata,
evitando il tratto più complicato) il sentiero non presenta più problemi
di percorrenza ed offre scenari decisamente più aperti.
Mappa su base CTR Piemonte
A
Da Revelli(960 m) a:
Dislivello [m]
Tempo [h:mm]
Distanza [m]
Difficoltà
Segnavia
B
Casera Vecchia(1540 m)
+610 / -30
2:00
-
E/EE (1)
-
C
Trucche delle Prè(1797 m)
+867 / -30
2:45
-
E/EE (1)
-
D
Revelli(960 m)
+867 / -867
4:45
-
E/EE(1)
-
(1) E/EE nel tratto da Stalle Pianazzi a Case Becchetti.
Si entra nella borgata
Revelli
fino al termine della strada asfaltata. Si prende un viottolo sulla sinistra per
imboccare la mulattiera in leggera salita che supera
una fontana tra le case e, poco dopo, raggiunge un pilone votivo.
La mulattiera (segnavia E8) compie quasi subito un tornante verso sinistra, oltre il quale
si tralascia il sentiero a sinistra che ritorna verso la strada asfaltata e si prende
la mulattiera che si stacca sulla destra.
Il percorso prosegue sostanzialmente in piano
12,
a mezzacosta, tra prati e rada vegetazione,
fino a raggiungere un rimboschimento di larici. Poco oltre, si perviene
alla borgata di
Case Ubbè3,
preannunciata da un secondo pilone votivo.
Passando davanti alle prime case della borgata, si inizia una decisa salita
in direzione O, lungo una piccola dorsale spartiacque, circondati dal
lariceto di origine antropica sulla sinistra e da una piccola faggeta sulla destra.
Alcuni stretti tornanti precedono il colletto ove sorgono le
Stalle Pianazzi78.
Lasciato a destra il bivio per il
Colle di Mora,
si piega a S, seguendo una
labile traccia che taglia uno scosceso versante tra erba ed arbusti. Il percorso,
a tratti malagevole e invaso dalla vegetazione, conduce a
Case Becchetti9.
Si prosegue sempre a mezzacosta, ora su sentiero più evidente, per un breve
tratto. Una palina indica una secca deviazione sulla destra, ove si lascia
il sentiero pianeggiante ricominciando una salita abbastanza ripida all'interno
di un bel castagneto. Anche qui il percorso non è sempre evidente. Tuttavia
due abitazioni isolate poco a monte fungono da riferimento
1011.
Passata la seconda,
si riprende l'andamento a mezzacosta fino alla vicina
Fontana Roma.
Si trascura una traccia in salita verso destra a fianco della fontana e
si continua in lieve discesa fino alla Borgata
Mundinot1213.
Il percorso, che ora segue i resti di una vecchia mulattiera, passa a monte
della borgata ed inizia un lungo traverso in salita. Lasciate a sinistra
alcune abitazioni dirute e, poco oltre,
Case Sorie
sulla destra, il sentiero raggiunge la strada asfaltata che in estate collega
Fontane
con
Prato Nevoso.
La si percorre in salita per due tornanti, dopo il secondo dei quali
si ritrova sulla sinistra la deviazione per
Casera Vecchia.
La vecchia mulattiera, ora
semplice sentiero, si addentra nel bosco di faggio con un
lungo traverso in moderata salita ed un paio di tornanti ai piedi di
alcune rocce.
Usciti dal bosco, si è già in vista delle prime case di
Casera Vecchia14.
Si sale con pendenza decisa a fianco delle numerose abitazioni,
incontrando una fontana nella parte alta della borgata e
trascurando una evidente traccia sulla sinistra.
Al centro della conca prativa di
Casera Vecchia,
nascosta alla vista dall'erba, si trova una zona
acquitrinosa alimentata dalla sorgente carsica di
Casera Vecchia.
La parte superiore della conca, dove gli arrotondati
declivi pascolivi rivelano la presenza di rocce calcaree assai permeabili,
costituisce il bacino di assorbimento della sorgente. L'acqua, scendendo nel
sottosuolo, incontra uno strato di rocce impermeabili (in questo caso quarziti,
visibili in affioramenti lungo il sentiero poco a valle delle abitazioni)
ed è costretta a tornare in superficie nel punto in cui tali rocce
incontrano il piano di campagna.
[-]
Oltre le case, il sentiero si fa meno marcato; si deve proseguire, sempre
ripidi, mantenendo pochi metri a sinistra il lunghissimo muretto
a secco che conduce fino ai ruderi di una grangia e ad un bivio.
A destra una traccia di sentiero sale al
Monte Merdenzone,
a sinistra si prosegue per
Pian dei Gorghi
e il
Rifugio Balma.
Presa quest'ultima direzione, il sentiero torna ad essere evidente
e diminuisce decisamente la pendenza. Con un ampio semicerchio verso sinistra
(OSO) tra estesi pendii pascolivi
1517,
si superano due grange ed un rudere
416
prima di giungere ad un panoramico colletto
5.
Da qui, e fino alla meta dell'itinerario, si apre una splendida
vista sia sul profondo solco vallivo scavato dal
Rio di Sbornina
dominato dalle pareti N ed E del
Monte Fantino18,
sia su molte vette delle Alpi Liguri.
Al colletto si lascia la traccia pianeggiante a mezzacosta che raggiunge
Pian dei Gorghi
(sede di una recente stalla) e si sale verso NO, senza
percorso obbligato, lungo le ripide chine prative che portano dapprima
ai ruderi di una grangia
6
quindi all'arrotondata vetta delle
Trucche delle Prè.
Così come quasi tutte le abitazioni di
Casera Vecchia,
l'ultima grangia incontrata lungo l'itinerario mostrerà ancora per alcuni anni
la tecnica costruttiva del "tetto racchiuso".
Questa tipologia costruttiva ha la massima diffusione proprio in Valle Corsaglia e
nell'adiacente Valle Maudagna, sebbene essa si riscontri in quasi tutte le vallate dal Tanaro
al Pesio.
La tecnica di copertura del tetto in paglia di segale differiva da quella usata nelle vallate
più settentrionali comprese tra la Valle Vermenagna e la Valle Stura.
Nelle vallate monregalesi infatti, si era soliti elevare la muratura dei frontespizi oltre il
colmo del tetto, con ogni probabilità per proteggere dal vento e dalle intemperie la
copertura ai due lati del tetto, e forse anche per agevolare l'ispezione della copertura
stessa.
La sporgenza della muratura sopra al colmo obbligava poi a proteggerla con lose in pietra;
per ovviare all'elevata pendenza delle falde, le lose venivano disposte a gradini, con minor
pendenza, in modo da evitarne lo scivolamento.
Un altro accorgimento utilizzato in queste vallate consisteva nel disporre una fila di lose
lungo le due linee di gronda, sotto la parte di paglia che sporgeva oltre muri, per
migliorare l'impermeabilizzazione e per rinforzare la parte della copertura che non
appoggiava sull'orditura.
Nonostante gli sforzi costruttivi, al giorno d’oggi, nelle vallate monregalesi di fatto non
resta quasi nessun esempio delle originarie coperture in paglia, sostituite da più
antiestetiche quanto più pratiche lamiere.
[-]
Il rientro segue lo stesso percorso della salita fino alla borgata
Mundinot
dove, anziché svoltare a sinistra per
Case Becchetti,
si continua a scendere nel castagneto da frutto su una ben evidente mulattiera.
Giunti a
Vinè
si trova la strada asfaltata: si svolta allora a destra per uscire dalla
borgata e raggiungere ancora una volta la strada asfaltata proveniente da
Fontane
per
Prato Nevoso.
Scesi fino a
Fontane,
all'ingresso del paese (tornante verso destra) si imbocca a sinistra
la deviazione per
Revelli,
dove si ritrova il sentiero percorso all'andata
e che si segue a ritroso fino a
Bossea.
Accessi
Da Torre Mondovì si risale la Valle
Corsaglia fino a Fontane. Da Fontane si prende a destra e si raggiunge
loc. Revelli (posteggio prima di entrare nella borgata).
Note
Il tratto di sentiero che collega Case Ubbè a
Case Becchetti è spesso poco evidente, invaso dalla vegetazione e non ben
segnalato. Tra Stalle Pianazzi e Case Becchetti, ridotto a labile traccia
non più larga di uno scarpone, taglia in costa pendii scosesci ed esposti.
Se ne consiglia la percorrenza ad escursionisti esperti, preferibilmente
ad inizio primavera dopo lo scioglimento della copertura nevosa.
Chi volesse evitare questo tratto, può proseguire in auto da Fontane in direzione
di Prato Nevoso, fino alla borgata Vine, da dove un breve sentiero nel
castagneto permette di raggiungere la soprastante borgata Mundinot.
Una segnaletica locale, diversa da quella adottata dal catasto provinciale dei sentieri,
indica questo tracciato con il segnavia n.4.
Pernottamento
--
Cartografia
--
⚠ Ultimo aggiornamento
Attenzione! L'ultimo sopralluogo effettuato risale a molti anni fa. Il sentiero può aver subito variazioni, risultare danneggiato o anche non più percorribile!
Ultimo sopralluogo: Autunno 2009
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Maddalena
lunedi 16 marzo 2009
[ 151.89.*.*]
Bellissimo percorso, recentemente ripulito nella prima parte dagli Ubbè fino ai Mundinot. Eventualmente da Casera Vecchia si può proseguire fino a Pian dei Gorghi e da lì al rifugio Balma, seguendo delle paline numerate (non sempre molto visibili). La Val Corsaglia è a dir poco fantastica, anche se ancora poco conosciuta.
anonimo
lunedì 31 maggio 2021
[ 5.90.*.*]
Percorso recentemente l'itinerario da Revelli (29-05-21). Da case Ubbe' alla frazione Becchetti il sentiero è difficile da seguire per la vegetazione e l'assenza di ometti e segni bianco rossi. I pochi paletti sono divelti o comperato di vegetazione. Dalla borgata Becchetti il sentiero è molto curato e segnato con rigore. Formidabili i castagni secolari che si incontrano!!
Maddalena
lunedi 16 marzo 2009
[ 151.89.*.*]
Bellissimo percorso, recentemente ripulito nella prima parte dagli Ubbè fino ai Mundinot. Eventualmente da Casera Vecchia si può proseguire fino a Pian dei Gorghi e da lì al rifugio Balma, seguendo delle paline numerate (non sempre molto visibili). La Val Corsaglia è a dir poco fantastica, anche se ancora poco conosciuta.
anonimo
lunedì 31 maggio 2021
[ 5.90.*.*]
Percorso recentemente l'itinerario da Revelli (29-05-21). Da case Ubbe' alla frazione Becchetti il sentiero è difficile da seguire per la vegetazione e l'assenza di ometti e segni bianco rossi. I pochi paletti sono divelti o comperato di vegetazione. Dalla borgata Becchetti il sentiero è molto curato e segnato con rigore. Formidabili i castagni secolari che si incontrano!!
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