Variante: Rifugio Mondovì Havis DeGiorgio (1755 m) - Gias Gruppetti (1862 m) - Colle Brignola Seirasso (2329 m) - [Laghi della Brignola (2134 m)] - Bocchino della Brignola (2256 m) - Lago Raschera (2109 m) - Bocchino dell'Aseo (2295 m) - Rifugio Mongioie (1550 m)
+907 / -1112
Dislivello [m]
5:00 - 5:45
Tempo [h:mm]
12981
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
Una lunga tappa, attraverso tre colli e ben tre valli: Ellero, Corsaglia e Tanaro.
Sebbene la salita al Colle Brignola Seirasso non sia sempre evidente, il panorama
verso la Cima delle Saline è sempre maestoso. Stesso dicasi per lo spettacolo offerto
dalla parete nord-est del Mongioie, ai piedi della quale è adagiato il Lago Raschera.
Ripida ma non eccessivamente faticosa l'ultima discesa fino al Rifugio Mongioie.
(1) T/E con abbondante acqua nei due guadi attraversati dalla strada.
(2) E/EE a causa problemi di individuazione del sentiero in caso di scarsa visibilità.
Dal
Rifugio Mondovì Havis De Giorgio
si segue la strada sterrata di accesso. La strada scende in qualche minuto ad un bivio:
si ignora allora il ramo di sinistra che conduce alla
Porta di Pian Marchisio
e si sale sul ramo di destra (segnavia G03).
In realtà, un ponticello in cemento pochi metri prima del bivio collega direttamente
al ramo di destra della strada, facendo risparmiare qualche decina di metri.
In comune con
l'Itinerario 06.01
si giunge fino al bivio sulla destra, poco oltre il
Gias Pra Canton,
con il sentiero per il
Passo delle Saline.
Ignorato il sentiero, ci si tiene sulla sterrata (ora segnavia G16) che, poco oltre,
spiana e passa un piccolo rio.
Trascurata a destra una ulteriore traccia per il
Passo delle Saline,
con un ultimo tratto pianeggiante
678
si supera l'ennesimo guado e si giunge subito dopo al
Gias Gruppetti
(0:45 - 0:50 ore dal
Rifugio Mondovì Havis De Giorgio).
Dal gias si sale quindi, su sentiero non sempre evidente (segnavia G10), in comune con
l'Itinerario 06.08, fino al
Colle Brignola Seirasso
(2329 m, 1:15 - 1:30 ore dal
Gias Gruppetti)
9.
Al valico si incrocia la traccia che segue il prativo crinale spartiacque
e si scende sul versante della Valle Corsaglia.
Un sentiero segnalato, ma che si sdoppia di frequente in tracce più o meno parallele,
perde velocemente quota in mezzo ad arbusti di rododendro.
Il sentiero punta quindi ad est (ora segnavia G09), attraverso una piccola gola a fianco di un rio,
poi traversa sempre verso est tra detriti, alto sul maggiore dei
Laghi della Brignola,
fino ad immettersi sul più marcato sentiero (segnavia E09) proveniente proprio dal lago.
Lo si percorre verso destra, guadagnando in breve il
Bocchino della Brignola
(2256 m, 0:40 ore dal
Colle Brignola Seirasso).
Prendendo a sinistra all'ultimo bivio, un comodo sentiero conduce sulle prative sponde
del maggiore dei
Laghi della Brignola
(2134 m)
3.
Si tratta di un insieme di laghetti, molti dei quali ormai trasformatisi in torbiere,
poco profondi e con poca acqua nel periodo estivo
(Dislivello: +0/-40 m; Dislivello A/R: +40/-40 m; Tempo: 0:05 ore; Tempo A/R: 0:15 ore;
Difficoltà: E; Distanza: 270 m).
Si scende oltre il valico in comune con
l'Itinerario 05.02,
fino al
Lago Raschera
(2109 m, 0:25 - 0:30 ore dal
Bocchino della Brignola)
45,
per poi risalire ai piedi del
Mongioie
(segnavia E01) fino al
Bocchino dell'Aseo
(2295, 0:30 - 0:35 ore dal
Lago Raschera1.
Per questo valico sarebbe transitata una antica via di comunicazione, una delle
numerose 'Vie del Sale', che avrebbe collegato la Liguria con Mondovì, attraverso la
Colla della Balma
in Val Maudagna. Sul versante meridionale del valico, il toponimo
Pian dell'Olio
avvalora tradizioni e leggende sul luogo ove pare avvenissero i pagamenti dei dazi e
gli scambi commerciali.
In alcuni documenti dei secoli XVII e XVIII il
Bocchino dell'Aseo
(pronunciato localmente 'Asìo'),
era indicato con il toponimo
Bocchin dell'Aceto,
mentre una carta francese del 1795 lo cita come
Bochin d'Asil.
Un'altra versione riconduce invece il toponimo alla parlata locale, ad indicare il tafano
(forse in riferimento alle mandrie al pascolo sui due versanti del valico).
[Alpi Liguri, p.440] [-]
Dal colle un comodo sentiero divalla verso sud in Valle Tanaro e stacca subito a destra la partenza del sentiero per il
Mongioie.
L'ampia testata prativa
del vallone ben presto lascia il posto ad una balza chiusa tra imponenti pareti
calcaree: il sentiero perde quota con qualche svolta, si sposta sul versante
destro orografico del vallone, e giunge all'ampio ripiano prativo noto come
Pian dell'Olio.
Dopo una serie di tornanti (sorgente a quota 2032 circa, una decina di metri a
sinistra del sentiero, indicazioni a vernice su una roccia)
il sentiero piega quasi pianeggiante verso sinistra (ovest),
quindi riprende a scendere dapprima con un lungo traverso che porta fuori dal selvaggio
Vallone della Vastera,
poi ancora con ampie svolte.
La discesa conduce all'interno di un boschetto di pini, dove si prosegue alternando stretti tornanti
a brevi traversi, in un area caratterizzata da forte erosione e numerosi tagli e scorciatoie,
sempre con pendenze molto sostenute.
Si ignora intorno a quota 1670 la traccia a destra per la
Gola delle Scaglie
e il
Mongioie,
trascurando poco dopo anche il sentiero a sinistra per
Viozene.
Si piega ora verso sud-ovest, scendendo con un ultimo lungo traverso
su pendii detritici inerbiti punteggiati da rada vegetazione, con il
Rifugio Mongioie
già ben visibile dall'alto.
Si ignorano ancora due diramazioni ravvicinate, la prima a sinistra per
Viozene,
la seconda a destra per il
Rifugio Mondovì Havis De Giorgio
via
Passo del Cavallo,
e si giunge infine all'ormai vicino
Rifugio Mongioie
a
Pian Rosso
(1550 m, 1:25 - 1:35 ore dal
Bocchino dell'Aseo)
2.
Accessi
Il Rifugio Mondovì è raggiungibile da Rastello di Roccaforte Mondovì. Si veda
l'Itinerario 06.07.
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