Sorta tra il 983 e il 987, diviene ben presto crocevia di scambi culturali di eccezionale ricchezza.
Vive il periodo di maggior splendore nel XII secolo, quando ospita pellegrini e aristocratici di
tutta Europa.
Il declino culmina nel 1622, quando il Papa Gregorio XV, condizionato dalla politiche
sabaude e dalle difficoltà economiche, sospende la vita monastica.
Solo duecento anni più tardi, nel 1836, Carlo Alberto incarica Antonio Rosmini di insediare
presso l'abbazia una comunità di suoi religiosi, comunità che da allora si occupa della custodia
e della gestione del complesso.
Dell'insediamento originale restano tre cappelle sottostanti l'attuale chiesa, costruite nella roccia.
Da esse si sviluppò il Monastero antico, nel XI secolo.
Il secolo successivo ha visto la realizzazione della chiesa a tre navate, che unisce gli elementi romanici
dell'abside a quelli gotici delle campate occidentali.
A fine Ottocento vengono aggiunti i quattro archi rampanti, ideati da Alfredo d'Andrade,
per consolidare la struttura della chiesa.
Sopravvissuta, seppur con pesanti danneggiamenti, ai bombardamenti del periodo bellico, la
Sacra di San Michele
è divenuta monumento simbolo del Piemonte nel 1994, con apposita legge regionale
9101214151718.
La chiesa abbaziale, cui si accede tramite il cosiddetto Scalone dei Morti
11
e un imponente portale in legno
13,
custodisce al suo interno, tra l'altro, un pregevole
affresco del XVI secolo di
Secondo del Bosco da Poirino
16.
Tre scene raffigurano, a partire dal basso, Gesù adagiato nel sepolcro,
gli Apostoli in preghiera e Maria Santissima Assunta in cielo dagli angeli.
La Sacra è aperta tutto l'anno con ingresso a pagamento.
[Depliant informativo sulla Sacra di San Michele]
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