Paraloup (1362 m) - Chiapera (1251 m) - La Francila (1445 m) - Croce dell'Arpiola (1622 m) - L'Alpe di Rittana (1798 m) - Colle Roccasson (1756 m) - Colle Barmetta (1828 m) - Colle dell'Ortiga (1774 m) - Sea di Barsahles (1913 m) - Bivacco Rousset (1900 m) - Prat Pian (2197 m) - Passo della Magnana (2191 m) - Lo Grumet (2300 m) - Laghetto del Bram (2197 m) - Bivacco Bernardi (2205 m)
+1220 / -377
Dislivello [m]
4:55 - 5:35
Tempo [h:mm]
13366
Distanza [m]
E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Già dalla seconda tappa la Curnis Auta svela il suo vero volto:
ore e ore su sentieri di crinale (o quasi) e panorami vastissimi.
La copertura boschiva è limitata ad alcuni tratti, predominano pascoli a perdita
d'occhio, dai quali emergono le poche vette rocciose; i
segni della presenza umana sono visibili solo in basso, sui fianchi delle
montagne e nei fondovalle. Un percorso tutto da gustare.
Da
Paraloup
(1362 m)
15,
sede dell'omonimo
Rifugio Paraloup,
si imbocca la strada sterrata che si stacca appena a monte delle case, in direzione
nord-ovest.
La strada s'innalza a tornanti, tra boschi di latifoglie
21
e radure, fino a raggiungere una recente baita. Divenuta una pista inerbita, la strada
prosegue ancora in salita e riceve da destra il sentiero proveniente da
La Francila.
Chi volesse seguire integralmente il tracciato della Curnis Auta,
deve salire fin qui con un percorso più lungo e meno logico, descritto per completezza.
Si segue la strada di accesso alla borgata, percorrendo a ritroso la parte finale
della tappa precedente. Si superano le borgate
Grain
e
Chiapera
(1251 m, 0:20 - 0:25 da
Paraloup),
quindi, appena oltre le ultime case di quest'ultima,
si imbocca a sinistra una pista sterrata.
La pista di biforca poco dopo: si continua a sinistra, rimontando il crinale
che separa la Valle Stura dalla Valle Grana con un'erta salita nel bosco
5.
Al successivo bivio si lascia la piccola pista sterrata a destra
(che, divenuta sentiero, si ricongiunge poco sopra all'itinerario principale)
e si prosegue di nuovo a sinistra, ora su sentiero, ma sempre in ripida ascesa
lungo lo spartiacque.
Ricevuta da destra la succitata variante, il sentiero riduce poco a poco
la pendenza e quasi spiana su una lunga spalla erbosa in località
La Francila
(1445 m, 0:40 - 0:45 ore da
Chiapera).
Qui si incontra un bivio: si lascia a destra il ramo per il
Pilone dell'Estela
(o Pilon de l'Estela)
e ci si tiene a sinistra, seguendo le indicazioni per
L'Alpe di Rittana.
Il sentiero compie un lungo mezzacosta quasi pianeggiante, supera un abbeveratoio
e si immette sulla pista sterrata inerbita, proveniente
direttamente da
Paraloup,
poco a monte della succitata recente baita
(0:15 - 0:20 ore da
La Francila).
Seguendo questa variante, il tempo di percorrenza per la salita a
L'Alpe di Rittana
aumenta di 0:50 - 1:00 ore, il dislivello di +124/-124 m, la
distanza di 2571 metri.
Poche decine di metri più avanti la carrareccia termina,
presso un abbeveratoio, dividendosi
in tre sentieri: uno poco evidente a sinistra per il
Colle della Gorgia; uno di fronte che piega a sinistra e
sale ripido per prati verso la
Croce dell'Arpiola
(utilizzato in prevalenza da chi scende in MTB);
un terzo che si allunga un poco sulla destra.
Si segue quest'ultima direzione e si sale prima tra i pascoli,
poi tra bassi arbusti fino a raggiungere lo spartiacque, dove di fatto
il sentiero inverte la direzione di marcia.
Puntando a sud sud-ovest si rimonta la lunga e ampia spalla pascoliva
dell'Arpiola:
si incontra la
Croce dell'Arpiola
(1622 m)
16,
in legno e di notevoli dimensioni, si lascia a destra la diramazione per il
Pilone dell'Estela
ed infine si riceve da sinistra la variante proveniente dal
trivio summenzionato.
Con una brusca impennata, sempre tra pascoli e radi arbusti
17,
si rimonta la rettilinea displuviale
18
e si arriva alla croce metallica eretta sulla vetta de
L'Alpe
(come indicata sulla segnaletica), più conosciuta tuttavia come
L'Alpe di Rittana
(1798 m, 1:15 - 1:25 ore da
Paraloup)
1920.
Si scende per prati sul versante opposto, fino al vicino
Colle Roccasson
(o Col Rochason, 1756 m),
dove si lascia a sinistra il sentiero per il
Colle della Gorgia
e
Paraloup.
Guadagnata una modesta elevazione, tra erba e rocce affioranti,
si ridiscende al
Colle Barmetta,
fiancheggiando una macchia di pino mugo.
Il sentierino si sposta ora sul versante della Valle Stura e prosegue
in leggero saliscendi a mezzacosta, all'interno di un bel bosco di conifere
(larici, abeti e qualche pino)
4,
alle pendici del
Beccas del Mezzodì
(verso la cui vetta si stacca a destra una traccia).
Toccato un piccolo rudere e tornati sullo spartiacque, si esce dal bosco
e si perde leggermente quota fino a portarsi sull'allungata depressione prativa del
Colle dell'Ortiga
(1774 m, 1:00 - 1:05 ore
da L'Alpe di Rittana).
Al valico si ignorano sia la pista inerbita a sinistra per il
Colle Angelino
sia la traccia a destra verso
Santa Lucia
e si continua innanzi.
Dopo una breve rampa si lascia una traccia a sinistra e si giunge su una
arrotondata sommità
14,
dove il sentiero volge a destra (nord-ovest) e
scende leggermente ad un sottostante colletto.
Qui lascia a sinistra una traccia non segnalata per il
Colle delle Ferriere
e ci si porta sul versante della Valle Stura, nell'alto
Vallone di Monfieis.
Ai piedi della
Rocca Radevil.
il sentiero attraversa un intaglio tra le rocce
6,
poi prosegue lungamente tagliando in diagonale ripidi pendii prativi
13.
Al successivo bivio (pietre infisse nel terreno e segnavia) si tiene
la destra, salendo per prati senza percorso obbligato fino alla vicina
Sea di Barsalhes
(1913 m)
7,
ai piedi della dorsale orientale della
Rocca Pergo Piccola.
Il bivio a sinistra, poco prima della
Sea di Barsalhes,
è l'inizio di un sentierino che taglia i ripidi versanti
erbosi della
Rocca Pergo Piccola
e raggiunge il
Prat Pian.
Può essere un'alternativa al passaggio dal
Bivacco Rousset,
più breve e meglio esposta a sud, sebbene il sentiero non sia segnalato.
Il sentiero divalla ora in Valle Grana e perde un po' di quota,
quindi taglia a mezzacosta due scoscesi valloncelli ai piedi delle
rocciose pareti della
Rocca Pergo Piccola.
Usciti dal secondo valloncello, con un paio di tornanti ci si immette
sul sentiero proveniente da
Frise.
Lo si segue verso sinistra, raggiungendo in una ventina di metri il
Bivacco Rousset
(o Bivacco Rousset, 1900 m, 1:00 - 1.15 ore dal
Colle dell'Ortiga, fontana)
8,
posto su una piccola spalla.
Il bivacco può servire da ricovero di emergenza o per pernottare accorciando
la tappa.
Il bivacco è dedicato a Matteo Durbano,
detto 'Rousset' (o 'Rosset'),
di Frise.
Coltivò a lungo una miniera alla ricerca di oro; non trovò mai il prezioso metallo ma,
in compenso, scoprì un fruttifero giacimento di ferro e manganese.
'Rousset'
morì tragicamente il 12 giugno 1953, a seguito di un incidente nella "sua" miniera.
[TargatoCN, Bivacco Rousset]
[Leggende della Val Grana, Rousset]
Si continua alle spalle del bivacco: il sentiero si divide per un breve
tratto (entrambi i rami hanno i segnavia bianco-rossi), poi si riunisce
e prosegue l'ascesa in un valloncello incassato e pietroso.
Lasciata a sinistra una diramazione per la
Rocca Pergo Piccola
(ma la palina riporta Rocca Pergo G.),
ci si porta su una piccola sella prativa a quota 2056
9.
Senza farsi fuorviare dall'evidente traccia che taglia a destra,
si rimonta verso sud il ripido costone che conduce ancora una volta sullo
spartiacque principale tra le Valli Stura e Grana.
Lo si segue a lungo in salita
10,
tra radi arbusti, fino a raggiungere il
Prat Pian
(2197 m),
arrotondata sommità pascoliva.
Si piega a destra e si scendono i pochi metri di dislivello che separano dal
Passo della Magnana
(2191 m, 0:55 - 1:00 ore dal
Bivacco Rousset).
La displuviale diventa ora assai ampia: il versante meridionale scende
dolcemente coperto da pascoli sterminati; il versante settentrionale
scende con scoscese pareti rocciose.
Il sentiero tende a scomparire a tratti, mancano paletti segnavia e le tacche
bianco-rosse si rinvengono solo sulle rade pietre che spuntano dall'erba.
Almeno con buona visibilità, tuttavia, è impossibile perdere la direzione:
è sufficiente seguire il lunghissimo crinale che, con una leggera ma costante ascesa
11,
conduce su una piccola elevazione nota come
Lo Grumet112.
Trascurando la traccia che sale a destra al
Monte Grum
si scende a sinistra la dorsale occidentale de
Lo Grumet,
fino ad un bivio a quota 2256: si lascia innanzi la traccia per il
Gias del Saut
e si volge a destra.
Il sentiero supera un costolone, poi taglia a mezzacosta le pendici erbose del
Monte Grum
e arriva al
Laghetto del Bram
(2197 m)
2.
Qualche metro a monte del piccolo specchio d'acqua si trova il bel
Bivacco Bernardi
(2205 m, 0:45 - 0:50 ore dal
Passo della Magnana)
3.
Se si guarda il lago dal rifugio, all'estrema destra del
lago, scendendo poco sotto il dosso di terra e rocce che chiude lo specchio d'acqua,
si trova una sorgente. Unica fonte di acqua, tra l'altro, fino al termine
della tappa successiva.
Accessi
Da Borgo San Dalmazzo si risale la Valle Stura fino all'ingresso
in Gaiola, dove si svolta a destra per Castelletto. Qui si prende a sinistra per
Rittana, oltre la quale una strada stretta e tortuosa porta prima a Chiot Rosa e poi
a Paraloup, con gli ultimi 500 metri sterrati.
Da Vignolo si va a Roccasparvera e poi a Castelletto, continuando quindi
come sopra per Paraloup.
Note
Il Bivacco Rousset, di proprietà del Comune di Monterosso Grana, è
sempre aperto. Costituisce sia un ottimo riparo in caso di necessità, sia un
posto tappa alternativo per il pernottamento. La struttura è tuttavia meno confortevole
del più recente Bivacco Bernardi.
Pernottamento
Bivacco Bernardi, CAI Cervasca, sempre aperto.
Cartografia
[Fra n.14] [IGC n.7] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Autunno 2020
[Ultimo aggiornamento scheda: Autunno 2023]
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