13.09 Il Sentiero del Sarvanot e il Paese dei Babaciu: Monterosso Grana, Cappella di SanSebastiano - San Pietro - Cappella di SanSebastiano
Il Sentiero del Sarvanot e il Paese dei Babaciu: Monterosso Grana, Cappella di SanSebastiano (712 m) - San Pietro (820 m) - Cappella di SanSebastiano (712 m)
+234 / -234
Dislivello [m]
2:00 - 2:15
Tempo [h:mm]
7242
Distanza [m]
T/E
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Un sentiero didattico, ricco di pannelli informativi, nel quale
un Sarvanot (personaggio tradizionale difficile da definire, un po' folletto
dei boschi un po' uomo selvaggio) racconta agli escursionisti di alberi,
luoghi, persone e tradizioni.
E anche un paese fuori dal tempo, abitato da "babaciu" (pupazzi) di paglia a grandezza
naturale, che giocano a carte all'osteria, vanno a scuola, dal fornaio o dal macellaio...
Tutto in una passeggiata breve, con poco dislivello, di facile percorrenza,
accessibile praticamente tutto l'anno e perfino arricchita con interessanti opere
di Land Art (che come tali, però, sono temporanee...).
Dalla
Cappella di San Sebastiano
(712 m), attaccata al cimitero di
Monterosso Grana,
si segue la stradina asfaltata in direzione sud-est.
Quasi subito il fondo stradale diventa sterrato: con un percorso
pianeggiante al limitare del bosco si sfila alle spalle di una
segheria poi, presso una fontana, si lascia a destra una pista forestale
per continuare diritti.
Giunti nei pressi di un cascinale, si lascia la strada sterrata diretta a
Ruata Marobert
e si svolta a destra, quasi invertendo il senso di marcia, su una pianeggiante
mulattiera tra i castagni
3.
Si incontrano quasi subito l'aula nel bosco e una installazione di land art,
"La Porta dei Segreti"
2.
Il cammino prosegue alle spalle di un campeggio, oltre il quale si ignora una
diramazione che si stacca a sinistra e la mulattiera diventa una pista sterrata.
Si passa il
Rio Freddo
(localmente noto come
Lou Bial)
su un ponticello, si incontra una seconda installazione di land art
"Interconnessioni"
4
e ci si immette su una stradina asfaltata.
La si segue in salita verso sinistra (segnavia R24), si supera il bivio sterrato a
sinistra per la borgata
Quagna
e, poco oltre, si lascia l'asfalto per imboccare a destra una comoda mulattiera
chiusa in un fresco bosco.
Con un lungo tratto pianeggiante si arriva in località
Sardoulin5,
dove abita il Sarvanot cui è dedicato questo itinerario,
poi si lascia a destra la diramazione
7
con la
Vio dei Mort,
sentiero che riporta a
Monterosso Grana
e che ospita l'intrigante installazione del
"Cammino nei Cerchi"
6
(la breve digressione è raccomandata!).
Figura mitologica diffusa nelle vallate alpine con diverse sfacettature, il
'Sarvanot'
1
è un folletto abitante dei boschi delle vallate alpine e non solo.
Piccolo di statura, dall'aspetto umano ma bruttino e peloso, ha piedi caprini,
è intelligente ed estremamente permaloso.
Schivo, spesso attivo di notte, si rintana volentieri sotto le radici degli
alberi o negli anfratti delle rocce. Quando ne esce, manifesta la sua natura
allegra e burlona, divertendosi a fare dispetti agli uomini.
E' curioso notare come, nelle vallate più meridionali della Provincia, il
Sarvanot
assuma le sembianze del più rude
'Servan',
uomo selvatico assai difficile da avvicinare, detentore di conoscenze e segreti
su quasi tutte le attività umane legate alla montagna, che i valligiani tuttavia
non riescono mai a farsi rivelare.
[-][Piemonte Parchi, n.137, pp.46-47]
Una breve risalita porta ad una pista sterrata: il
Sentiero del Sarvanot
prosegue a destra, ma è d'obbligo compiere una lunga variante
e svoltare a sinistra (indicazioni per
Santa Croce)
per raggiungere
San Pietro,
il paese dei "Babaciu".
Si sale superando quasi subito il "Bosco Mangiapensieri"; quando
la pista inerbita si perde a destra nei campi si continua diritti
su un sentierino segnalato che si addentra nel fitto bosco.
Si continua l'ascesa fino ad una bialera (piccolo canale irriguo)
non più utilizzata, che si scavalca con un ponticello pensato per
le mountain bike.
Dopo aver seguito il canale verso destra in piano, si riprende a salire
con qualche ampio tornante; ci continua poi con un mezzacosta verso ovest,
si passa un rudere, si lascia a destra il sentiero che ridiscende verso
Monterosso Grana
e infine si giunge sul poggio che ospita la
Cappella di San Rocco8,
in località
Santa Croce.
In questa località originano varie diramazioni.
A destra del senso di marcia si incontrano una pista sterrata,
a destra della cappella, diretta anche ad un traliccio per
le telecomunicazioni, ed un sentiero, a sinistra dell'edificio religioso,
per la grossa croce in metallo che dà il nome alla località;
a sinistra del senso di marcia, invece, origina un sentiero diretto a
Lou Tech
e
Saretto
(prosecuzione del segnavia R24).
Ai piedi della chiesetta si incontra una buona pista sterrata che scende
a sinistra. La pista perde quota nel bosco, tocca la risorgiva delle
Fontanette
("I Fountanete")
e diventa asfaltata pochi metri prima di entrare tra le case di
San Pietro
(820 m, 1:05 - 1:15 ore dalla
Cappella di San Sebastiano)
9.
Pupazzi in fieno, sorretti da una rete metallica quasi invisibile, a grandezza naturale:
i babaciu
10.
A
San Pietro di Monterosso Grana
se ne incontrano a decine, intenti nelle faccende domestiche, persi nei loro
mestieri quotidiani, pronti a svagarsi in una partita a carte all'osteria
11
e perfino chini sui libri tra i banchi di scuola
12!
I babaciu nascono da un’idea di Graziella Menardo nel 2003, e poco a poco
colonizzano l'intera frazione. Non c'e' angolo di cui non si siano appropriati,
sia si tratti di un portico, di un balcone, di una viuzza o di un locale in disuso.
E come i loro cugini in carne ed ossa, i babaciu si rivelano anche animati: di anno in
anno si spostano, imparano nuovi mestieri, occupano nuovi spazi nel paese e continuano
a stupire i visitatori.
[Terre del Castelmagno, il paese dei Babaciu]
Dopo la visita ai babaciu si ritorna sui propri passi fino all'inizio
di questa lunga deviazione dal
Sentiero del Sarvanot.
Si prende la pista sterrata (ora sulla sinistra) che scende in breve
sulla strada provinciale della Valle Grana.
Si va a sinistra per circa 300 metri, poi si imbocca la stradina asfaltata
sul lato opposto della carreggiata, a fianco della
Cappella di San Giovanni13,
risalente al XVII secolo.
Inizia qui la terza parte del
Sentiero del Sarvanot,
dedicata a "Bestie e Bestiete", dove si incontrano le sagome di
molti animali del bosco
1514.
La prima parte del sentiero è il tratto iniziale nel castagneto,
la seconda parte, popolata dai Sarvanot, si estende nella zona attorno a
Sardoulin.
La stradina scende a passare il
Torrente Grana
su un ponte in cemento, quindi piega a destra e riprende quota.
Si lascia a destra la diramazione per la borgata
Mioia,
e si continua a salire finché non ci si immette sulla strada afaltata per
Colletto.
Si va a destra, iniziando la discesa finale che conduce tra le case di
Monterosso Grana.
In paese si ignorano due diramazioni a dinistra ravvicinate, la prima su
sentiero per
Colletto,
la seconda su una pista sterrata per i ruderi del
Santuario della Madonna della Neve.
Piegando a destra si sfila a fianco del muro di cinta del
Castello dei Conti di Monterosso, del XVII secolo,
si passa sotto l'arco monumentale
16,
coevo del maniero e restaurato nel 2020, e infine si riattraversa su un
bel ponte il
Torrente Grana.
Appena oltre il ponte si svolta a sinistra in via Vecchia Valgrana,
seguendola fino al suo termine, quando si immette sulla strada
provinciale.
Non resta che andare a sinistra e tornare alla
Cappella di San Sebastiano
(712 m, 0:55 - 1:00 ore da
San Pietro),
dove aveva avuto inizio l'itinerario.
Accessi
Da Caraglio si risale la Valle Grana fino a Monterosso Grana.
Appena prima di entrare in paese si svolta a sinistra, verso il cimitero, a fianco del
quale si trova la Cappella di San Sebastiano. Qualche posto auto è disponibile
a fianco del cimitero.
Note
--
Pernottamento
--
Cartografia
[Fra n.14] [IGN n.7] I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Primavera 2021
[Ultimo aggiornamento scheda: Autunno 2021]
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