GV.02 Rifugio Sella - Passo Gallarino - Passo di San Chiaffredo - Grange Gheit - Rifugio Vallanta

Dal Rifugio Sella (2640 m) 17 un ampio sentiero (segnavia V24) punta verso sud, costeggiando dall'alto la sponda orientale del Lago Grande di Viso (2599 m) 8. Al termine del lago si lascia a destra il sentiero per il Passo delle Sagnette (attrezzato e riservato ad escursionisti esperti); poco dopo, mentre si passa tra alcune pozze e un piccolo laghetto, si ignora a sinistra la diramazione per i Laghi della Pellegrina e il Rifugio Alpetto (segnavia V24).
Lasciati in basso a sinistra i piccoli Laghi delle Sagnette, il percorso (qui segnavia V30) si snoda a lungo in leggero saliscendi su un affascinante altopiano, tra detriti e praterie alpine. Si arriva così ai piedi del Passo Gallarino, dove si trascura a sinistra un altro bivio per il Rifugio Alpetto (segnavia V07).
Il sentiero (sempre segnavia V07) s'impenna ora bruscamente e, con un fitta serie di stretti tornanti, si porta sul Passo Gallarino (2728 m, 1:00 - 1:05 ore dal Rifugio Sella) 9.
Sul valico si lascia a sinistra il sentiero per il Lago Gallarino (segnavia V27) e si tiene la destra (segnavia U10): dopo una ulteriore brevissima salita il sentiero taglia a mezzacosta le pendici di Punta Trento, quindi serpeggia tra conche detritiche fino al vicino Passo di San Chiaffredo (2764 m, 0:10 - 0:15 ore dal Passo Gallarino) 10.
Sulla pianeggiante insellatura si ignora a sinistra la traccia per il Passo dei Duc e il Rifugio Bagnour (segnavia U8) e si continua innanzi, in leggera discesa tra sterminate pietraie. Si sfilano a destra il Lago Lungo (2740 m) 3, a sinistra un laghetto senza nome, poi ancora a destra il Lago Bertin (2700 m) 12.

Nei dintorni del Lago Bertin si attraversa una piana detritica curiosamente punteggiata da centinaia di pietre disposte in verticale dagli escursionisti di passaggio 11, che rendono il luogo particolarmente suggestivo.

Appena oltre il lago il sentiero si biforca: il ramo principale (preferibile) prosegue diritto, mentre il ramo di destra stacca ancora a destra la traccia per il Bivacco Bertoglio prima di ricongiungersi al ramo principale.
La discesa si fa ora decisamente più ripida: si entra in un ampio canale 2, ove si perde rapidamente quota grazie ad un lunga serie di stretti tornanti, quindi si traversa verso destra per scendere una balza rocciosa. Una nuova serie di stretti tornanti conduce ad un ripiano detritico, quindi, scesi dalla morena che lo sorregge, si arriva al sottostante pianoro.
Poco oltre si entra nel bosco di conifere (qui formato da pini cembri e larici), per riprendere a calarsi piuttosto ripidi a tornanti (molte scorciatoie in questa zona confondono un po' sulla traccia da seguire) fino alla radura di Pian Meyer (2126 m) 13.
Nel piccolo pianoro si trascura a sinistra il sentiero per il Rifugio Bagnour e ci si tiene a destra (sempre segnavia U10). La discesa riprende a strette svolte, all'interno della bella cembreta; circa a quota 2010 il sentiero volge a nord e traversa a lungo quasi pianeggiante, poi svolta a sinistra (ovest) e con i pochi ultimi tornanti giunge ai ruderi delle Grange Gheit (1935 m, 1:50 - 2:05 ore dal Passo di San Chiaffredo).
Presso i ruderi si trscura a sinistra un altro sentiero per il Rifugio Bagnour e il Bosco dell'Alevè; si attraversa invece il Torrente Vallanta su passerella in legno, si sale a destra e ci si immette, a quota 1925, sull'ampio e frequentato sentiero proveniente da Castello di Pontechianale.
Lo si segue verso destra e, in comune con l'Itinerario 15.06, si risale il lungo Vallone di Vallanta 65 fino all'omonimo Rifugio Vallanta (2444 m, 1:35 - 1:50 ore dalle Grange Gheit) 4.