Itinerario 16.01

16.01 Saluzzo - Castellar

Saluzzo (354 m) - Regione Borgo Testanera (311 m) - Castellar (352 m)

+192 / -194

Dislivello [m]

2:25 - 2:45

Tempo [h:mm]

9568

Distanza [m]

T 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Una piacevole passeggiata adatta ad ogni stagione, che non richiede gli scarponi! Si svolge infatti interamente su strade asfaltate, la maggior parte poco trafficate e alcune chiuse al traffico. Non mancano spunti di interesse, come il meraviglioso centro storico di Saluzzo, dove ci si può perdere per mezza giornata se si vogliono visitare le molte vestigia storiche, o il bel paesino di Castellar, che a maggio di ogni anno, per una settimana, si riempe di colori durante la "Festa degli spaventapasseri"! L'ideale è organizzarsi con due auto, per evitare il rientro sullo stesso percorso ed avere più tempo per la visita di Saluzzo.

Carta schematica - Itinerario 16.01

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 16.01
A Da Saluzzo (354 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Regione Borgo Testanera (311 m) +98 / -141 1:20 - 1:30 5005 T =
C Castellar (352 m) +192 / -194 2:25 - 2:45 9568 T =

Di fronte alla stazione ferroviaria di Saluzzo (354 m) si imbocca Via Piave fino al suo termine, dove si svolta a destra in Via Spielberg. Alla rotatoria in Piazza Risorgimento, si passa sotto un archivolto a sinistra per entrare in Via Maghelona. Giunti in Via Monte di Pietà 16 si prende a sinistra, rimontando la scalinata di Salita Silvio Pellico. Si aggira verso sinistra una abitazione, per poi proseguire sulla scalinata alle sue spalle. Le scale terminano in Via Valoria Superiore 10, che si segue verso destra ad immettersi in Salita al Castello 111315.

La storia di Saluzzo è legata all'omonimo marchesato, la cui storia di indipendenza inizia nel XII secolo e prosegue fino ai primi decenni del XVI secolo, seppur sotto una influenza sempre maggiore del Delfinato. Nel 1549, sotto Enrico II Re di Francia, il marchesato viene unito al Delfinato, e in tale condizione resta fino al definitivo passaggio ai Savoia con Carlo Emanuele I.
Il centro storico della città si presenta quindi nella veste tipica medievale, con eleganti palazzi, viuzze strette ed acciottolate, chiese e l'immancabile fortificazione, La Castiglia, voluta dal Marchese Tommaso primo e realizzata tra il 1270 e il 1286.
Come già ribadito, Saluzzo, meriterebbe e merita una visita approfondita: questo itinerario si limita a descrivere il percorso più breve per avviarsi verso Castellar, pur attraversando la bellissima Salita al Castello, già centro della vita economica del borgo medievale prima di divenire anche centro del potere civile 12, e toccando La Castiglia, la Chiesa di San Bernardo, il museo di Casa Cavassa.

[Visit Saluzzo]

Si sale l'intera la splendida via, dal fondo acciottolato e chiusa da palazzi storici, fino a piazza Castello, dove si affacciano le imponenti mura de La Castiglia. Qui si svolta a destra in Via Santa Chiara e poi ancora a destra, in Salita Santa Chiara, scendendo i pochi gradini che portano in Via San Giovanni. Si va a sinistra, giusto per ammirare lo splendido portale del Museo di Casa Cavassa 14, si supera Piazzetta San Bernardo con l'omonima Chiesa di San Bernardo, ed infine si scende lungo Via Pusterla, fino all'incrocio con Via San Rocco, dove si svolta a sinistra.
Quasi invertendo il senso di marcia, si supera la piccola Cappella di San Rocco, risalente al 1525, e si inizia un lungo tratto in leggero saliscendi a mezzacosta, con begli scorci sul Saluzzo e la pianura 9. La piccola viuzza asfaltata (tranne un brevissimo tratto sterrato) segue la contorta orografia del terreno e stacca numerose diramazioni verso eleganti residenze. Ad un incrocio dopo un tratto di salita più marcato, quando via San Rocco sale a sinistra, si continua diritti in Via Terre Rosse. Poco dopo incomincia la lunga discesa che porta nuovamente in pianura, sulla ben più trafficata Via Pagno.
Si va a sinistra, tenendosi ancora a sinistra in Via Pagno dopo la prima rotatoria. Alla successiva rotatoria, in corrispondenza della Cappella di San Lazzaro, si prosegue destra, sfruttando la pista ciclabile a fianco della Strada Provinciale 260. Dopo circa 500 metri, si lascia finalmente la trafficata provinciale e si imbocca la stradina asfaltata a sinistra, chiusa al traffico privato non autorizzato, in Regione Borgo Testanera (311 m circa, 1:20 - 1:30 ore da Saluzzo).
La stradina 7, che funge anche da pista ciclabile, passa all'interno di un piccolo nucleo di case poi, con andamento a zig-zag, stacca due diramazioni sterrate, la prima a sinistra, la seconda a destra. In impercettibile salita, la stradina si allunga tra campi coltivati e frutteti 6, incrocia Via Vecchia di Pagno (che a sinistra si riduce ad un guado del Torrente Bronda), poi incrocia un'altra strada (a sinistra asfaltata, con un ponte che passa sempre il Torrente Bronda, a destra sterrata verso un cascinale).
Via delle Acacie, così si chiama questa lunga pista ciclabile, raggiunge infine un'area attrezzata per la sosta dei camper ed un posteggio, oltre le quali si immette su Via Salalait, proprio in corrispondenza della Chiesa di Santa Caterina 8 e del campo da calcio. Si continua a sinistra (area pic-nic a fianco alla strada) e, al primo incrocio, si svolta a destra in Via Maestra, ormai all'ingresso nel concentrico di Castellar.

A onor del vero, appena prima dell'area camper, a sinistra, si stacca una diramazione a fondo naturale che giunge fin qui, passando alle spalle del campo da calcio. Il traffico di fatto assente in Via Salalait probabilmente però non giustifica la deviazione.

Se si ha avuta l'accortezza di effettuare l'escursione durante il periodo della Festa degli Spaventapasseri, è d'obbligo effettuare ancora il giro del paese per divertirsi con tutte le fantasiose interpretazioni di questi silenziosi custodi dei campi, altrimenti ci si accontenterà di osservare da vicino il Castello di Castellar.

«Da oltre vent'anni, nel mese di maggio, il piccolo borgo di Castellar si anima di personaggi buffi e stravaganti... non c’è casa, vigna, orto, prato o cortile che non ospiti uno spaventapasseri, un “ciciu” realizzato con i materiali più disparati.» così recita il sito dell'Associazione culturale Lo Spaventapasseri, che gestisce l'evento dal 2009. La festa, però, vede la nascita nel lontano 1995 e da allora richiama un numero di visitatori sempre maggiore, che girovagano per il paese alla ricerca degli oltre 200 spaventapasseri (anche chiamati 'babaciu' in dialetto), di ogni foggia, colore e dimensione 1234.

[Castellar, Festa degli Spaventapasseri]

Si rimonta quindi la Via Maestra fin oltre il paese, dove si incontra una piccola area attrezzata per pic-nic; si lascia una strada sterrata a sinistra e si sale verso destra per immettersi in Via Cambiano. Si prosegue a destra, ora in falsopiano, finché il fondo stradale non diventa selciato, in prossimità dell'imponente Castello di Castellar 5, oggi sede di ricevimenti, feste e di un piccolo museo etnografico. La strada gira attorno al maniero, stacca un sentiero a sinistra, una diramazione asfaltata a destra ed infine ridiscende nel centro di Castellar (352 m, 1:05 - 1.15 ore dalla Regione Borgo Testanera)

Accessi

L'itinerario ha inizio presso la stazione ferroviaria di Saluzzo.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

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Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Inverno 2022

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15 - I grandi archi, alcuni tamponati, sulle facciate degli edifici il Salita al Castello (2022)
15 - I grandi archi, alcuni tamponati, sulle facciate degli edifici il Salita al Castello (2022)
7 - Lo sbocco in pianura delle valli Bronda e Po (2022)
7 - Lo sbocco in pianura delle valli Bronda e Po (2022)
3 - Non c'è limite alla fantasia... (2016)
3 - Non c'è limite alla fantasia... (2016)
8 - La Chiesa di Santa Caterina (2022)
8 - La Chiesa di Santa Caterina (2022)
9 - Panorama da Via delle Terre Rosse (2022)
9 - Panorama da Via delle Terre Rosse (2022)
2 - Per il ventennale della 'Festa degli Spaventapasseri'... (2016)
2 - Per il ventennale della 'Festa degli Spaventapasseri'... (2016)
11 - Il campanile della Chiesa di San Giovanni a Saluzzo, visto da Salita al Castello (2022)
11 - Il campanile della Chiesa di San Giovanni a Saluzzo, visto da Salita al Castello (2022)
14 - Il portale di Casa Cavassa (2022)
14 - Il portale di Casa Cavassa (2022)
4 - Spaventapasseri pittore (2016)
4 - Spaventapasseri pittore (2016)
5 - Il Castello di Castellar, visto dal fondovalle (2022)
5 - Il Castello di Castellar, visto dal fondovalle (2022)
13 - Salita al Castello (2022)
13 - Salita al Castello (2022)
16 - Scorcio di Via di San Nicola, a Saluzzo (2022)
16 - Scorcio di Via di San Nicola, a Saluzzo (2022)
12 - Il portico dell'antico Palazzo Comunale a Saluzzo, in Salita al Castello (2022)
12 - Il portico dell'antico Palazzo Comunale a Saluzzo, in Salita al Castello (2022)
10 - Scorcio su Salita al Castello da Via Valoria Superiore, a Saluzzo (2022)
10 - Scorcio su Salita al Castello da Via Valoria Superiore, a Saluzzo (2022)
1 - La 'Fata delle Farfalle', direttamente dai bimbi della scuola primaria (2016)
1 - La 'Fata delle Farfalle', direttamente dai bimbi della scuola primaria (2016)
6 - Il Castello della Morra e il Monviso fanno da sfondo nell'avvicinamento a Castellar (2022)
6 - Il Castello della Morra e il Monviso fanno da sfondo nell'avvicinamento a Castellar (2022)