Saluzzo (354 m) - Regione Borgo Testanera (311 m) - Castellar (352 m)
+192 / -194
Dislivello [m]
2:25 - 2:45
Tempo [h:mm]
9568
Distanza [m]
T
Difficoltà
Tipologia
123456789101112
Periodo consigliato [mese]
Una piacevole passeggiata adatta ad ogni stagione, che non richiede gli scarponi!
Si svolge infatti interamente su strade asfaltate, la maggior parte poco trafficate e
alcune chiuse al traffico. Non mancano spunti di interesse, come il meraviglioso centro storico
di Saluzzo, dove ci si può perdere per mezza giornata se si vogliono visitare le
molte vestigia storiche, o il bel paesino di Castellar, che a maggio di ogni anno, per una
settimana, si riempe di colori durante la "Festa degli spaventapasseri"!
L'ideale è organizzarsi con due auto, per evitare il rientro sullo stesso percorso
ed avere più tempo per la visita di Saluzzo.
Di fronte alla stazione ferroviaria di
Saluzzo
(354 m)
si imbocca Via Piave fino al suo termine, dove si svolta a destra in
Via Spielberg. Alla rotatoria in Piazza Risorgimento, si passa sotto
un archivolto a sinistra per entrare in Via Maghelona. Giunti in Via
Monte di Pietà
16
si prende a sinistra, rimontando la scalinata di Salita
Silvio Pellico. Si aggira verso sinistra una abitazione, per poi
proseguire sulla scalinata alle sue spalle. Le scale terminano in Via
Valoria Superiore
10,
che si segue verso destra ad immettersi in Salita al Castello
111315.
La storia di
Saluzzo
è legata all'omonimo marchesato, la cui storia di indipendenza inizia nel XII
secolo e prosegue fino ai primi decenni del XVI secolo, seppur sotto una influenza
sempre maggiore del Delfinato. Nel 1549, sotto Enrico II Re di Francia, il marchesato
viene unito al Delfinato, e in tale condizione resta fino al definitivo passaggio ai
Savoia con Carlo Emanuele I.
Il centro storico della città si presenta quindi nella veste tipica medievale, con
eleganti palazzi, viuzze strette ed acciottolate, chiese e l'immancabile fortificazione,
La Castiglia,
voluta dal Marchese Tommaso primo e realizzata tra il 1270 e il 1286.
Come già ribadito,
Saluzzo,
meriterebbe e merita una visita approfondita: questo itinerario si limita a descrivere
il percorso più breve per avviarsi verso
Castellar,
pur attraversando la bellissima Salita al Castello, già centro della vita economica del borgo
medievale prima di divenire anche centro del potere civile
12,
e toccando
La Castiglia,
la
Chiesa di San Bernardo,
il museo di Casa Cavassa.
[Visit Saluzzo]
Si sale l'intera la splendida via, dal fondo acciottolato e chiusa da
palazzi storici, fino a piazza Castello, dove si affacciano le imponenti mura de
La Castiglia.
Qui si svolta a destra in Via Santa Chiara e poi ancora a destra, in
Salita Santa Chiara, scendendo i pochi gradini che portano in Via San Giovanni.
Si va a sinistra, giusto per ammirare lo splendido portale del Museo di
Casa Cavassa
14,
si supera Piazzetta San Bernardo con l'omonima
Chiesa di San Bernardo,
ed infine si scende lungo Via Pusterla, fino all'incrocio con Via
San Rocco, dove si svolta a sinistra.
Quasi invertendo il senso di marcia, si supera la piccola
Cappella di San Rocco,
risalente al 1525, e si inizia un lungo tratto in leggero saliscendi
a mezzacosta, con begli scorci sul
Saluzzo
e la pianura
9.
La piccola viuzza asfaltata (tranne un brevissimo tratto sterrato)
segue la contorta orografia del terreno e stacca numerose diramazioni
verso eleganti residenze. Ad un incrocio dopo un tratto di salita più
marcato, quando via San Rocco sale a sinistra,
si continua diritti in Via Terre Rosse. Poco dopo incomincia la lunga discesa
che porta nuovamente in pianura, sulla ben più trafficata Via Pagno.
Si va a sinistra, tenendosi ancora a sinistra in Via Pagno dopo la prima
rotatoria. Alla successiva rotatoria, in corrispondenza della
Cappella di San Lazzaro,
si prosegue destra, sfruttando la pista ciclabile a fianco della
Strada Provinciale 260. Dopo circa 500 metri, si lascia finalmente la
trafficata provinciale e si imbocca la stradina asfaltata a sinistra,
chiusa al traffico privato non autorizzato, in
Regione Borgo Testanera
(311 m circa, 1:20 - 1:30 ore da
Saluzzo).
La stradina
7,
che funge anche da pista ciclabile, passa all'interno di un piccolo
nucleo di case poi, con andamento a zig-zag, stacca due diramazioni
sterrate, la prima a sinistra, la seconda a destra.
In impercettibile salita, la stradina si allunga tra campi coltivati e frutteti
6,
incrocia Via Vecchia di Pagno (che a sinistra si riduce ad un guado del
Torrente Bronda),
poi incrocia un'altra strada (a sinistra asfaltata, con
un ponte che passa sempre il
Torrente Bronda,
a destra sterrata verso un cascinale).
Via delle Acacie, così si chiama questa lunga pista ciclabile, raggiunge
infine un'area attrezzata per la sosta dei camper ed un posteggio, oltre
le quali si immette su Via Salalait, proprio in corrispondenza della
Chiesa di Santa Caterina8
e del campo da calcio.
Si continua a sinistra (area pic-nic a fianco alla strada) e, al primo incrocio,
si svolta a destra in Via Maestra, ormai all'ingresso nel concentrico di
Castellar.
A onor del vero, appena prima dell'area camper, a sinistra,
si stacca una diramazione a fondo naturale che giunge fin qui, passando alle
spalle del campo da calcio. Il traffico di fatto assente in Via Salalait
probabilmente però non giustifica la deviazione.
Se si ha avuta l'accortezza di effettuare l'escursione durante il periodo
della Festa degli Spaventapasseri, è d'obbligo effettuare ancora il giro
del paese per divertirsi con tutte le fantasiose interpretazioni di questi
silenziosi custodi dei campi, altrimenti ci si accontenterà di osservare
da vicino il
Castello di Castellar.
«Da oltre vent'anni, nel mese di maggio, il piccolo borgo di
Castellar
si anima di personaggi buffi e stravaganti... non c’è casa, vigna, orto, prato o cortile
che non ospiti uno spaventapasseri, un “ciciu” realizzato con i materiali più disparati.»
così recita il sito dell'Associazione culturale Lo Spaventapasseri, che gestisce l'evento dal 2009.
La festa, però, vede la nascita nel lontano 1995 e da allora richiama un numero di visitatori
sempre maggiore, che girovagano per il paese alla ricerca degli oltre 200 spaventapasseri
(anche chiamati 'babaciu' in dialetto), di ogni foggia, colore e dimensione
1234.
[Castellar, Festa degli Spaventapasseri]
Si rimonta quindi la Via Maestra fin oltre il paese, dove si incontra una piccola area
attrezzata per pic-nic; si lascia una strada sterrata a sinistra e si sale verso destra
per immettersi in Via Cambiano. Si prosegue a destra,
ora in falsopiano, finché il fondo stradale non diventa selciato, in prossimità
dell'imponente
Castello di Castellar5,
oggi sede di ricevimenti, feste e di un piccolo museo etnografico.
La strada gira attorno al maniero, stacca un sentiero a sinistra,
una diramazione asfaltata a destra ed infine ridiscende nel centro di
Castellar
(352 m, 1:05 - 1.15 ore dalla
Regione Borgo Testanera)
Accessi
L'itinerario ha inizio presso la stazione ferroviaria di Saluzzo.
Note
--
Pernottamento
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Cartografia
--
Ultimo aggiornamento
Ultimo sopralluogo: Inverno 2022
QR code
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15 - I grandi archi, alcuni tamponati, sulle facciate degli edifici il Salita al Castello (2022)7 - Lo sbocco in pianura delle valli Bronda e Po (2022)3 - Non c'è limite alla fantasia... (2016)8 - La Chiesa di Santa Caterina (2022)9 - Panorama da Via delle Terre Rosse (2022)2 - Per il ventennale della 'Festa degli Spaventapasseri'... (2016)11 - Il campanile della Chiesa di San Giovanni a Saluzzo, visto da Salita al Castello (2022)14 - Il portale di Casa Cavassa (2022)4 - Spaventapasseri pittore (2016)5 - Il Castello di Castellar, visto dal fondovalle (2022)13 - Salita al Castello (2022)16 - Scorcio di Via di San Nicola, a Saluzzo (2022)12 - Il portico dell'antico Palazzo Comunale a Saluzzo, in Salita al Castello (2022)10 - Scorcio su Salita al Castello da Via Valoria Superiore, a Saluzzo (2022)1 - La 'Fata delle Farfalle', direttamente dai bimbi della scuola primaria (2016)6 - Il Castello della Morra e il Monviso fanno da sfondo nell'avvicinamento a Castellar (2022)
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