Itinerario 07.04

07.04 Pian delle Gorre - Laghetto del Marguareis - Rifugio Garelli - Pian delle Gorre

Pian delle Gorre (1032 m) - Rifugio Sestrera sottano (Gias sottano di Sestrera) (1341 m) - Gias soprano del Marguareis (1742 m) - Laghetto del Marguareis (1924 m) - Rifugio Garelli (1966 m) - Gias soprano di Sestrera (1847 m) - Rifugio Sestrera sottano (Gias sottano di Sestrera) (1341 m) - Pian delle Gorre (1032 m)

+966 / -966

Dislivello [m]

4:35 - 5:15

Tempo [h:mm]

11872

Distanza [m]

E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Sicuramente uno dei più interessanti itinerari all'interno del Parco, in ambienti estremamente vari: dalle abetine di inizio percorso, alle impressionanti pareti calcaree del Massiccio del Marguareis, per finire con gli arrotondati declivi pascolivi del Gias soprano di Sestrera. In senso inverso, questo itinerario descrive la via di accesso classica al Rifugio Garelli.

Carta schematica - Itinerario 07.04

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 07.04
A Da Pian delle Gorre (1032 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Rifugio Sestrera sottano (1341 m) +311 / -2 0:55 - 1:05 2200 E H06 » = » H01
C Laghetto del Marguareis (1924 m) +894 / -2 2:35 - 2:55 5672 E H01
D Rifugio Garelli (1966 m) +964 / -30 2:55 - 3:15 6706 E H01
E Gias soprano di Sestrera (1847 m) +964 / -149 3:05 - 3:30 7382 E H08
F Rifugio Sestrera sottano (1341 m) +964 / -655 3:55 - 4:30 9672 E H08
G Pian delle Gorre (1032 m) +966 / -966 4:35 - 5:15 11872 E H01 » = » H06

Da Pian delle Gorre (1032 m, ove si trovano il Rifugio Pian delle Gorre e un'ottima fontana) 6 si prosegue in comune con l'Itinerario 07.27 fino al Rifugio Sestrera sottano (già Gias sottano di Sestrera, 1341 m, 0:55 - 1:05 ore da Pian delle Gorre, fontana) 7. Si lascia a sinistra il sentiero che sale al Rifugio Garelli per il Vallone di Sestrera (segnavia H08, via più breve ed utilizzata al ritorno) e si prosegue diritti (segnavia H01) verso il Vallone del Marguareis 24.
Attraversata la radura, coperta da vegetazione nitrofila, si entra in un bel bosco di faggio, costeggiando un ruscello fino ad attraversarlo su ponte in legno. D'ora in avanti il sentiero si mantiene sul versante sinistro orografico del vallone, attraversa una radura (ottima vista sul Marguareis) prima di uscire definitivamente dal bosco. Si prosegue con un lungo traverso in diagonale tra pascoli e grossi massi 8, si trascura la traccia a sinistra che attraversa il rio e raggiunge il Gias sottano del Marguareis, e si continua in salita fino al bivio, sulla destra, per il Colle del Prel (segnavia H07), che si ignora.
Oltre la diramazione si deve affrontare la prima delle numerose impennate del sentiero, che alterna frequentemente ripide salite a tratti in falsopiano 9. Attraversata una macchia di pini montani, la pendenza diminuisce nei pressi del Gias soprano del Marguareis, ma aumenta subito dopo proponendo un secondo faticoso strappo. Si guada un piccolo rio e si giunge al minuscolo pianoro prativo che precede un'ultima faticosa rampa: in breve, con pochi stretti tornanti tra macchie di rododendri e roccette affioranti si guadagna il piccolo Laghetto del Marguareis (1924 m, 1:40 - 1:50 ore dal Rifugio Sestrera sottano) 10, in parte ormai ridotto a torbiera. Poche decine di metri ad ovest del lago si trova la stazione botanica dedicata a Danilo Re.
Trascurando una traccia poco evidente che, proprio dal laghetto, prosegue a destra in salita verso Porta Marguareis, ci si porta sul versante destro orografico del vallone utilizzando il basso muretto in pietra e cemento che sbarra a valle il laghetto. Dopo aver perso alcune decine di metri di quota 14, il sentiero volge a nord-ovest e compie un percorso quasi a ritroso, a mezzacosta e in leggera salita tra pendii prativi, pini montani e ginepri nani. Passato agevolmente un costone, ci si porta nel Vallone di Sestrera, proprio all'altezza del Pian del Lupo, dove appare subito il Rifugio Garelli (1966 m, 0:20 ore dal Laghetto del Marguareis) 131. Poco oltre il rifugio (a nord nord-est) si trova una seconda, più grossa, stazione botanica.

Sandro Comino, tra i fautori della riscoperta alpinistica del Gruppo del Marguareis, alla fine del secondo conflitto mondiale si fece promotore del progetto di realizzazione di un rifugio che agevolasse le salite nel massiccio. Coinvolgendo la sezione del CAI di Mondovì e un gruppo di amici fidati, il progetto prese piede grazie ad alcune strutture metalliche recuperate tra i residuati bellici. All'inizio di settembre del 1949, trasferito a dorso di muli il materiale fino al Pian del Lupo, sede scelta per il nuovo rifugio, ebbero avvio i lavori. In una quindicina di giorni, il gruppo di volontari coadiuvati da un unico muratore di Prea, portò a termine il nuovo rifugio. Fu inaugurato il 18 giugno 1950. Nel 1962, causa alcuni cedimenti strutturali, il rifugio venne consolidato ed ampliato, aumentando la capienza originaria che era di 18 posti.
Tuttavia, la notevole frequentazione del rifugio rese evidente come, anche con l'ampliamento appena effettuato, la capienza fosse sempre insufficiente. Incominciò quindi ad emergere l'ipotesi di una totale ristrutturazione, che prevedeva però, per desiderio del Comino, di conservare il vecchio rifugio inglobandolo in quello nuovo. Questa volta il materiale da costruzione giunse a Pian del Lupo grazie alla spola incessante di un elicottero. Ben cinquanta volontari si adoperarono per la nuova struttura, 80 posti letto e tutti i servizi necessari, che fu inaugurata il 22 settembre 1968. La sorte tuttavia aveva in serbo un triste destino: un devastante incendio distrusse completamente il rifugio nel 1987, a neanche vent'anni dall'inaugurazione.
Superato lo sgomento, e racimolate con fatica le necessarie risorse finanziarie, venne costruito un nuovo moderno rifugio, dotato di ogni comfort e dalle linee accattivanti, che richiamano il profilo del Massiccio del Marguareis. Il rifugio è stato inaugurato il 13 ottobre 1991.
Sin dalla prima costruzione, il rifugio fu dedicato alla figura di Piero Garelli, all'anagrafe Pier Mario Garelli. Avvocato, fu Presidente del CAI di Mondovì dal 1938 al 1943 e compagno di cordata di Sandro Comino. Subito dopo l'Armistizio si rese utile alla Resistenza, mettendo a disposizione le sue conoscenze alpinistiche per aiutare i Partigiani a raggiungere le loro nuove sedi. Si aggregò alla III Divisione alpina operante in Val Casotto. Fu arrestato a Mondovì nella sua abitazione e fu rinchiuso alle Carceri "Le Nuove" di Torino. Nel maggio 1944 fu trasferito nel Campo di Concentramento di Fossoli-Carpi (Modena), quindi a Bolzano Gries fino ai primi di agosto, ed infine fu deportato nel Lager di Mauthausen. Lavorò come tutti con lavoro schiavo alla Messerschmitt per costruzione di aerei a Gusen e Gusen II, dove è stato visto fino alla fine di aprile 1945. Forse morì nel Sottocampo di sterminio di Gusen II.

[CAI Mondovì, Rifugio Garelli]
[ANPI, Pier Mario Garelli]
[Maria Luisa Garelli, figlia di Piero]

Lungo questo itinerario sono state allestite due importanti stazioni botaniche alpine, impostate come dei giardini-riserva della biodiversità; custodiscono e valorizzano rari habitat alpini e dove sono collezionate molte entità vegetali, tra le più significative delle Alpi Liguri e Marittime. In aiuole realizzate per riprodurre i principali ambienti di montagna, sono osservabili più di 500 specie alpine, alcune rarissime, considerate dagli appassionati veri gioielli botanici della flora delle Alpi. Pannelli illustrativi che descrivono i vari ambienti 11, e le specie botaniche facilmente riconoscibili grazie alla denominazione scientifica riportata sulle targhette, offrono un'opportunità unica sia agli appassionati che ai semplici curiosi.
La stazione a monte del Laghetto del Marguareis, distante circa 20 minuti dal Rifugio Garelli, era dedicata a "Danilo Re", guardiaparco deceduto in servizio e grande promotore della ricerca botanica su queste montagne. Ubicata in un contesto paesaggistico meraviglioso, la stazione si estendeva su circa 8.000 mq, in parte su rocce silicee e in parte su rocce calcaree, consentendo di osservare molti habitat e specie. I pascoli calcicoli che la contornano, per ricchezza di colori e biodiversità, possono essere considerati tra i più interessanti del paesaggio alpino, mentre la notevole presenza di rocce calcaree cosiddette "fratturate" evidenzia la presenza di un habitat considerato di interesse comunitario prioritario dall'Unione Europea. Molte le specie rare ed endemiche delle Alpi Liguri e Marittime ospitate, quali Raponzolo delle Alpi Marittime (Phyteuma cordatum), Primula di Allioni (Primula allionii), Eliantemo ligure (Helianthemum lunulatum), Iberide nana (Iberis aurosica subsp. nana) e Berardia (Berardia subacaulis). La difficoltà di manutenzione e la mancanza di fondi adeguati hanno purtroppo portato al progressivo abbandono della stazione.
La stazione botanica "Clarence Bicknell" 5, situata nelle immediate vicinanze del Rifugio Garelli, omaggia nel nome un celebre esploratore botanico inglese, autore di importanti studi condotti tra il 1800 e il 1900 sulla flora delle Alpi Liguri e Marittime; attivo in Valle Pesio per circa trent'anni, è conosciuto anche come primo catalogatore delle incisioni rupestri del Monte Bego nella Valle delle Meraviglie. Circondata da pascoli e arbusteti a Rododendro (Rhododendron ferrugineum) e Ginepro (Juniperus communis), la stazione si estende su oltre 10.000 mq e ospita una torbiera naturale, habitat rarissimo in Europa, che custodisce specie insettivore come Drosera (Drosera rotundifolia) e Pinguicola (Pinguicula vulgaris). Al suo interno anche alcune tra le specie più importanti della flora delle Alpi Liguri e Marittime, come la Testa di drago austriaca (Dracocephalum austriacum), rarissima in Italia, ed altre specie endemiche di questo settore alpino, come Silene a foglie cuoriformi (Silene cordifolia) o Potentilla di Valdieri (Potentilla valderia).

[testo cortesia di I. Pace e B. Gallino, Parco naturale del Marguareis]

A est del rifugio si trascura la traccia che si dirige verso Porta Sestrera (segnavia H08) e si imbocca il sentiero che scende in direzione ovest nord-ovest (sempre segnavia H08) tra pascoli e bassa vegetazione arbustiva. Giunti al sottostante e ben visibile Gias soprano di Sestrera (1847 m, 0:10 - 0:15 ore dal Rifugio Garelli, fontana), si lascia la traccia sulla destra (segnavia H06) che punta verso nord e che porta, con un percorso in quota, al Gias Madonna nel Vallone di Serpentera.
Si prosegue invece in discesa (ottima vista sul Vallone di Sestrera da poco sotto il gias 3), inizialmente con stretti tornanti dal fondo acciottolato, tra ontani verdi ed altri arbusti. Quando si raggiunge il bel bosco di abete bianco, i tornanti si allungano leggermente ma mantengono sempre una notevole pendenza. Lasciato a destra il sentierino per il Gias della Costa, un traverso in discesa consente di perdere ancora quota. L'abete bianco inizia qui a mischiarsi con latifoglie (faggio, acero di monte, sorbo degli uccellatori ed altre essenze). Il sentiero scende ripido, sempre nel bosco 12 e sempre a tornanti fino a sbucare nella radura del Rifugio Sestrera sottano (1341 m, 0:50 - 1:00 ore dal Gias soprano di Sestrera), già toccata durante la salita e dalla quale si ritorna a Pian delle Gorre (1032 m, 0:40 - 0:45 ore dal Rifugio Sestrera sottano) seguendo a ritroso il percorso dell'andata.

Accessi

Da Chiusa di Pesio si risale la Valle Pesio fino alla Certosa, da dove si prosegue sulla stretta strada asfaltata che raggiunge Pian delle Gorre.
In estate, nei giorni di maggior affluenza, la strada per Pian delle Gorre viene progressivamente chiusa con il riempirsi dei posteggi, fino alla Certosa. I posteggi sono a pagamento.

Note

Le due stazioni botaniche che si incontrano lungo il percorso sono visitabili dal 1 Giugno al 15 Settembre.

Pernottamento

--

Cartografia

[Fra n.16] [AsF n.3] [Blu n.2] [IGC n.114] [IGC n.8]
I riferimenti dettagliati alle carte sono disponibili nella sezione Bibliografia.

Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Estate 2021

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QR Code - Itinerario 07.04

rogo1055

mercoledì 29 giugno 2011

[ 95.244.*.*]

Ottimo itinerario, ben descritto.

EmilioP

domenica 15 ottobre 2023

[ 109.53.*.*]

Fatta stamattina sabato 14 ottobre 2023. Camminata stupenda.

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12 - Il bosco di abete bianco che si attraversa scendendo nel Vallone di Sestrera (2002)
12 - Il bosco di abete bianco che si attraversa scendendo nel Vallone di Sestrera (2002)
8 - Nel Vallone del Marguareis (2011)
8 - Nel Vallone del Marguareis (2011)
13 - Il Rifugio Garelli (2016)
13 - Il Rifugio Garelli (2016)
5 - Farfalla Cedronella (<i>Gonepteryx sp.</i>) su <i>Lychnis flos-jovis</i>, fotografati alla stazione botanica Clarence Bicknell (2005)
5 - Farfalla Cedronella (Gonepteryx sp.) su Lychnis flos-jovis, fotografati alla stazione botanica Clarence Bicknell (2005)
3 - Il Vallone di Sestrera e la Valle Pesio viste dal Gias soprano di Sestrera (1994)
3 - Il Vallone di Sestrera e la Valle Pesio viste dal Gias soprano di Sestrera (1994)
14 - La parete nord del Massiccio del Marguareis, dai pressi del Laghetto del Marguareis (2024)
14 - La parete nord del Massiccio del Marguareis, dai pressi del Laghetto del Marguareis (2024)
10 - Il Laghetto del Marguareis (2011)
10 - Il Laghetto del Marguareis (2011)
4 - Il Vallone del Marguareis in veste autunnale (1994)
4 - Il Vallone del Marguareis in veste autunnale (1994)
7 - Il Rifugio Sestrera sottano (2015)
7 - Il Rifugio Sestrera sottano (2015)
9 - Il Vallone del Marguareis; sullo sfondo, l'evidente sentiero per il Passo del Duca (2011)
9 - Il Vallone del Marguareis; sullo sfondo, l'evidente sentiero per il Passo del Duca (2011)
11 - La stazione botanica dedicata a Clarence Bicknell (2011)
11 - La stazione botanica dedicata a Clarence Bicknell (2011)
1 - L'inaugurazione del Rifugio Garelli (1990)
1 - L'inaugurazione del Rifugio Garelli (1990)
2 - La spettacolare colorazione autunnale del Vallone del Marguareis (1994)
2 - La spettacolare colorazione autunnale del Vallone del Marguareis (1994)
6 - Pian delle Gorre e il Rifugio Pian delle Gorre (2006)
6 - Pian delle Gorre e il Rifugio Pian delle Gorre (2006)