Itinerario 05.03

05.03 Artesina - Capanna Sociale Castellino Gastone - Cima Durand - Artesina

Artesina (1390 m) - Capanna Sociale Castellino Gastone (1741 m) - Cima Durand (2092 m) - Colla Bauzano (1949 m) - Artesina (1390 m)

+725 / -725

Dislivello [m]

3:25 - 3:50

Tempo [h:mm]

8579

Distanza [m]

T/E 

Difficoltà

Tipologia

123456789101112

Periodo consigliato [mese]

Facile escursione che, dopo aver toccato lo storico Rifugio Mettolo Castellino, segue la displuviale Ellero-Maudagna fino alla Cima Durand, eccezionale balcone panoramico sulle Alpi Liguri. La discesa avviene lungo una agevole sterrata di servizio agli impianti da sci.

Carta schematica - Itinerario 05.03

Mappa su base © OpenStreetMap contributors, SRTM; map style © OpenTopoMap - licenza CC-BY-SA

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Profilo altimetrico - Itinerario 05.03
A Da Artesina (1395 m) a: Dislivello [m] Tempo [h:mm] Distanza [m] Difficoltà Segnavia
B Capanna Sociale Castellino Gastone (1741 m) +360 / -14 1:00 - 1.10 2149 T/E F02 » = » G02
C Cima Durand (2094 m) +713 / -14 2:00 - 2:20 4466 T/E G02
D Colla Bauzano (1949 m) +715 / -161 2:15 - 2:35 5254 T/E =
E Artesina (1395 m) +725 / -725 3:25 - 3:50 8579 T/E F01 » =

Dagli ultimi condomìni di Artesina (1395 m, circa 500 metri oltre il Rifugio F.I.E. Artesina), in corrispondenza dell'ultimo tornante verso destra della strada asfaltata, si stacca a sinistra una strada sterrata. La sterrata, chiusa al traffico privato, compie due tornanti e si biforca: trascurato il ramo di sinistra per la Colla Bauzano (utilizzato per il ritorno), si segue il ramo di destra (segnavia F02).
Si continua a salire tra prati 1 e radi arbusti arrivando ad attraversare, per alcune decine di metri, un bel boschetto di faggi 3, oltre il quale si incontra un abbeveratoio.
La strada si porta sulla displuviale tra le valli Maudagna ed Ellero, in località "La Colletta" (anche indicata, forse erroneamente, con il toponimo "La Celletta").
Una traccia poco evidente giunge da destra proveniente da Baracco, mentre la strada piega a sinistra (ovest), riduce la pendenza e traversa tra pendii denudati delle piste da sci e boschetti di faggio. Giunti ad un bivio, si lascia il ramo di destra per Baracco e ci si tiene a sinistra.
Al secondo tornante che si incontra, conviene abbandonare la strada e muoversi, in assenza di sentiero, su terreno facile.

La strada sterrata prosegue fino alla Trucca della Tura, ma è più lunga e salta in toto il passaggio dalla Capanna Sociale Castellino Gastone.

Abbandonata dunque la sterrata qualche metro dopo il tornante, si sale a sinistra (sud-ovest) su una pista da sci, su un lungo quanto ampio crinale prativo.

Rimontando il crinale, di quando in quando riappaiono le tracce della vecchia pista sterrata che lo solcava con stretti tornanti, e che possono essere del tutto ignorate.

Nell'ascesa, bisogna tenere come riferimento una grossa struttura metallica a campana, che si lascia a sinistra. Nei pressi, ricompaiono i radi segnavia bianco-rossi del vecchio sentiero. Poco oltre, si tiene a destra un traliccio per le antenne telefoniche e si arriva ad un costoncino tra alcune roccette.
Lo si attraversa e si scende quindi velocemente alla Capanna Sociale Castellino Gastone (1741 m, 1:00 - 1.10 ore da Artesina, fontana subito a valle del rifugio) 8, ben più nota con la denominazione originale di Rifugio Mettolo Castellino.

Agli inizi di dicembre del 1944, volando in pieno giorno e visibili fin dalla pianura, giunti sopra il Pian della Tura un gruppo di aerei alleati paracadutarono un carico di container contenenti rifornimenti per le bande partigiane. I partigiani lavorarono per ore a recuperare i container, alcuni caduti fino ad Artesina, altri in Val Ellero, e a portarne il contenuto al Rifugio Mettolo Castellino.
L'avvenimento tuttavia non passò inosservato agli occhi dei nazifascisti: appena quattro giorni dopo le forze dell'asse iniziarono a concentrarsi in gran numero all'imbocco delle vallate. Il comandanti Cosa e Gigi diedero disposizioni per schierarsi a difesa della valle, con postazioni arroccate una all'altezza di Norea, l'altra nei pressi di Baracco. L'attacco ebbe inizio l'11 mattina (il 10 secondo altre fonti) ma, tra la sorpresa dei partigiani, i corazzati nemici erano fatti precedere da popolazione civile rastrellata a Roccaforte. Non potendo sparare, i partigiani di risalirono la montagna e si raggrupparono con gruppi provenienti da Prea e dalla Val Pesio, creando un'ultima linea difensiva al Seirass, alle spalle del Mondolé. Tuttavia, non potendo far cadere in mani nemiche tutto il materiale paracadutato solo qualche giorno prima, il Rifugio Mettolo Castellino venne fatto saltare con tutto tutto ciò che conteneva e che non si era riusciti a trasportare o nascondere in altri luoghi.
Nei giorni successivi, con marce forzate notturne, quasi tutti i componenti le bande partigiane riuscirono a forzare l'accerchiamento e a mettersi in salvo in pianura.
Il gruppo della Tura, però, decise di restare in zona per assistere il comandante Beppe Milano, colto da un attacco di appendicite. Su suggerimento di Don Beppe Bruno, simpatizzante dei partigiani, la grotta della Tura (oggi nota come Grotta dei Partigiani, N.d.R.) fu scelta come nascondiglio. Qui erano stati accantonati, per ogni evenienza, zucchero e pane secco, che si rivelarono utilissimi per la sopravvivenza dei 19 partigiani. Dal 14 al 23 dicembre, restarono rintanati durante il giorno («Avevano ammucchiato sull’ingresso delle pietre per pararsi da eventuali incursioni con i lanciafiamme, avevano piazzato anche un mitragliatore»), in cerca di cibo e legna durante la notte. Causa l'aggravarsi delle condizioni del Comandante Milano, il 18 Don Bruno e un altro uomo scesero a cercare medicinali, rientrando tre giorni dopo. Il 23, lasciata la grotta, si riuscì in maniera roccambolesca a far giungere il Comandante fino all'ospedale di Mondovì; ricoverato sotto falsa identità e operato d'urgenza, morì una settimana dopo l'intervento.

[Visit Mondovi, Itinerari partigiani: la Valle Ellero]
[Margutte, La grotta dei partigiani]
[Unione Monregalese, Dicembre di fuoco! (pubblicato il 16 Dicembre 2009, p.37)]

Poche decine di metri oltre il rifugio le tacche segnavia, e il sentiero, tendono a perdersi nell'erba. Il consiglio, anche per evitare zone acquitrinose, è di puntare decisi a destra (ovest) e di portarsi sulla rotabile sterrata che attraversa il pianoro pascolivo di Trucca della Tura 49 (o Trucca della Turra, svariate baite e edifici legati alle piste da sci).
La pista sterrata (segnavia G02) volge lentamente a sud, lascia a destra una fontana e punta in direzione di Cima Durand.

A fianco della fontana ha di fatto inizio il sentiero per la cosiddetta "Grotta dei Partigiani". Nonostante le tacche segnavia presenti, però, non è facile individuare e seguire il sentiero che dal Pian della Tura si sposta verso la Valle Ellero e conduce all'ingresso della grotta.

La strada si sposta a sinistra del doppio impianto di risalita e rimonta l'ampia china pascoliva della Costa della Tura 2; torna poi nuovamente a destra degli impianti, stacca a destra una breve diramazione per una malga e, con alcune ultime svolte giunge ai piedi della poco marcata selletta posta tra la Cima Durand (a destra) e l'arrotondata elevazione ove si trova l'arrivo dell'impianto da sci (a sinistra).

Erba a parte, la natura del terreno consente di rimontare per prati la Costa della Tura, seguendo di fatto l'impianto di risalita ed evitando alcune svolte della carrareccia.

La carrareccia qui si biforca per un brevissimo tratto (conviene forse andare a sinistra) prima di ricongiungersi proprio sulla selletta.
Si abbandona allora la pista sterrata e si volge a destra, proseguendo per pochi minuti tra rododendri e qualche roccetta fino alla vetta di Cima Durand (2094 m, 1:00 - 1:10 ore dalla Capanna Sociale Castellino Gastone) 561011.
Per il rientro si torna alla selletta ai piedi della vetta 7 e si continua verso est sud-est, scendendo senza percorso obbligato un ripido pendio prativo. Ancora una volta, per orientarsi è sufficiente tenersi un poco a sinistra di un impianto di risalita, e arrivare così alla sottostante Colla Bauzano (1949 m, 0:15 ore da Cima Durand) 12, ove si trovano, la stazione a monte di una seggiovia ed un abbeveratoio con fontana.
Ad est del punto di massima depressione è posizionata una lapide in memoria di Franco Cavarero e, poco oltre, si trova la Sella Bauzano, edificio pastorale seminterrato.

Il piccolo valico è un vero crocevia: proseguendo diritti (segnavia F01) si sale al Monte Mondolé; a destra (verso sud-est) il segnavia G11 conduce alla Colletta Seirasso mentre sempre a destra (ma verso sud) il segnavia G02 prosegue per la Colla Rossa e la Porta di Pian Marchisio.

Colla Bauzano è raggiunta anche da una carrareccia sterrata (segnavia F01) che ne discende il versante settentrionale in direzione di Artesina. Seguendo la carrareccia si passa nei pressi del Gias Madonna 13 (statua della Madonna posta su un grosso masso) e si giunge a due biforcazioni ravvicinate a quota 1660 circa: si ignora la prima diramazione, a sinistra, e si va a destra; subito dopo, ad un tornante, si lascia di fronte la sterrata che punta alla Sella Pogliola e ad Artesina Quarti (segnavia F01), e si volge decisi a sinistra.
La rotabile, dopo alcune svolte e dopo aver attraversato un piccolo rio, traversa in discesa e termina sulla più ampia sterrata percorsa all'andata, in corrispondenza del primo bivio incontrato durante la salita. Non resta che proseguire a destra in discesa per poche le poche decine di metri che separano dal punto di partenza dell'itinerario ad Artesina (1395 m, 1:10 - 1:15 ore da Colla Bauzano).

Accessi

Da Villanova Mondovì si prosegue per Frabosa sottana, risalendo quindi la Valle Maudagna fino ad Artesina. Ad Artesina si raggiungono gli ultimi grossi condomìni in alto sulla destra del paese, a monte del Rifugio F.I.E. Artesina, e si lascia l'auto poche decine di metri prima del termine della strada asfaltata.

Note

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Pernottamento

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Cartografia

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Ultimo aggiornamento

Ultimo sopralluogo: Primavera 2020

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QR Code - Itinerario 05.03

Ste

lunedì 13 settembre 2010

[ 151.12.*.*]

Premesso che siamo andati il 5/9/10 con un tempo piuttosto nuvoloso, abbiamo trovato il percorso piacevole, ma quasi privo di indicazioni e peccato, non siamo riusciti a trovare la grotta dei partigiani... :(

Littlewing75

lunedì 02 luglio 2018

[ 176.65.*.*]

Ho seguito ieri questo bell'itinerario...sotto il sole e senza ombra la salita è un po' faticosa, ma molto panoramica e suggestiva. Arrivati alla cima Durand ci siamo fermati a mangiare e riposare un po' per poi riprendere la discesa. Una bella gita domenicale di sicuro adatta alle famiglie.

Guido61

domenica 20 giugno 2021

[ 79.54.*.*]

Percorso da effettuarsi in giornate non assolate, possibilmente in primavera autunno in quanto tutto il tracciato, oltre a svolgersi sulle piste da sci è completamente privo di alberi e, se non bene equipaggiati, si rischia l'insolazione. L'unica degna nota è la vista dalla cima Durand sulla valle Ellero e cime a seguire sullo sfondo. Percorso non troppo impegnativo ma per diversi tratti privo di segnavia. Giugno 2021

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11 - Una sosta a Cima Durand, affacciata sulle Alpi Liguri (2020)
11 - Una sosta a Cima Durand, affacciata sulle Alpi Liguri (2020)
1 - Narciso (<i>Narcissus poeticus</i>) (2004)
1 - Narciso (Narcissus poeticus) (2004)
3 - Il boschetto di faggi attraversato dalla strada sterrata (2010)
3 - Il boschetto di faggi attraversato dalla strada sterrata (2010)
6 - Nei pressi della vetta di Cima Durand (2010)
6 - Nei pressi della vetta di Cima Durand (2010)
5 - Panorama da Cima Durand sul Massiccio del Marguareis, a sinistra nella foto, e Cima Cars, sulla destra (2010)
5 - Panorama da Cima Durand sul Massiccio del Marguareis, a sinistra nella foto, e Cima Cars, sulla destra (2010)
8 - La Capanna Sociale Castellino Gastone (2020)
8 - La Capanna Sociale Castellino Gastone (2020)
7 - Scendendo verso la Colla Bauzano (2010)
7 - Scendendo verso la Colla Bauzano (2010)
9 - Una baita alla Trucca della Tura (2020)
9 - Una baita alla Trucca della Tura (2020)
2 - Primula marginata (<i>Primula marginata</i>) (2004)
2 - Primula marginata (Primula marginata) (2004)
12 - La lapide in memoria di Franco Cavarero a Colla Bauzano (2020)
12 - La lapide in memoria di Franco Cavarero a Colla Bauzano (2020)
10 - La croce in vetta a Cima Durand (2020)
10 - La croce in vetta a Cima Durand (2020)
13 - La pista sterrata che scenda ad Artesina dal Gias Madonna (2020)
13 - La pista sterrata che scenda ad Artesina dal Gias Madonna (2020)
4 - La Trucca della Tura (2010)
4 - La Trucca della Tura (2010)